Egregia Direttrice,
in riferimento all’art.5 c.6 dell’Accordo Quadro Nazionale, in data 21 us, una delegazione dell’Organizzazione Sindacale in intestazione, formata dalla scrivente Segreteria Nazionale e da :
– dott. Roberto SANTINI Segretario Generale Si.N.AP.Pe
– Vincenzo MARTUCCI Vice Segretario Regionale Lombardia Si.N.A.P.Pe.
ha effettuato una visita come indicata in oggetto, al fine di verificare le condizioni lavorative, logistiche ed organizzative dei poliziotti penitenziari nonché le condizioni igienico-sanitarie dei posti di servizio ed il rispetto della normativa vigente (D.Lgs 81/2008), in materia di sicurezza e salubrità nei luoghi di lavoro.
All’ atto dell’ ingresso, la suddetta delegazione veniva accolta dal Comandante di Reparto e dalla S.V. Premesso quanto sopra, entrando nel “vivo” della visita de quo, si notava un discreto ed apprezzabile panorama generale sereno, rispetto all’ultima visita effettuata (08 nov 2017), nonché la struttura si presentava discretamente adeguata con spazi sia interni che esterni ben curati. Ciononostante, è opportuno e doveroso non tralasciare e stigmatizzare le continue difficoltà quotidiane riconducibili ad alcune criticità e precarietà, cosi meglio specificate:
– turni notturni vi è un solo collega per padiglione che espleta attività di vigilanza ed osservazione, con un conseguente carico di lavoro abbastanza notevole, a maggior credito se si considera la presenza di alcuni detenuti affetti da problematiche di varia natura;
– trasferimento detenuti sarebbe opportuno, a tal proposito, avviare procedure di trasferimento – per mere ragioni di sicurezza – a carico di detenuti particolarmente esagitati i quali hanno arrecato disordini vari all’interno dell’Istituto;
– carenza organici di Polizia Penitenziaria appare una carenza specie nel ruolo Sottufficiali nonché di 35-40 unità del ruolo Agenti/Assistenti;
– P.I.L. 2005 e succ. modifiche un’applicazione più minuziosa, sotto alcuni profili oggetti tipo l’impiego delle cariche fisse a turno, potrebbe giovare una buona funzionalità generale dei servizi e del lavoro
– padiglione M.I.T.O.
1. manca l’Agente addetto alla sala video, onde permettere un’ottimale funzionamento ed efficacia dello stesso, a beneficio della sicurezza oggettiva dell’Istituto;
2. la postazione di servizio degli Agenti addetti alla sezione detentiva non presenta una “via di fuga” in caso di emergenza, se non l’uscita che confluisce nella sezione stessa.
– padiglione A.R.T.E.
1. presenza di un server di registrazione e quadro elettrico all’interno di una postazione di servizio della Polizia Penitenziaria, già sofferente di uno spazio irrisorio. Pertanto, sarebbe utile una rimozione per questione di sicurezza negli ambienti di lavoro.
2. alla luce di una riservatezza di atti di vario genere, sarebbe auspicabile l’applicazione di un pellicola parzialmente oscurante sui vetri delle postazioni di servizio, in quanto tutti i registri di movimento sono visibilmente accessibili ai detenuti durante l’arco temporale di apertura delle camere detentive (analoga situazione anche per il padiglione M.I.T.O.);
3. automazione cancelli, la cui mancanza aggrava l’attuale carico di lavoro del personale che, dal canto nostro, andrebbe rivisitato rispetto a quello previsto in presenza di cancelli con apertura automatica (analoga situazione anche per il padiglione M.I.T.O.);
4. nell’ufficio della Sorveglianza ai Reparti non vi è la presenza dell’addetto all’Ufficio Servizi, seppur una postazione ivi assegnata;
5. mancato funzionamento dei dispositivi di videosorveglianza al 4°piano detentivo, al piano terra e la cucina detenuti.
Detto ciò, di fatto e di diritto, a margine della presente, si evidenzia che nella giornata odierna, durante un’attenta attività di vigilanza ed osservazione, la Polizia Penitenziaria -ivi in servizio- rinveniva due telefoni cellulari nelle sezioni detentive, cosi da scongiurare l’utilizzo illecito, atto alla comunicazione esterna con una connotazione fraudolenta. Pertanto, alla luce di un apprezzabile operato, Voglia la S.V. valutare l’avvio di un iter di riconoscimento con i Superiori Uffici, nell’interesse dei poliziotti beneficiari e a lustro dell’immagine della Polizia Penitenziaria cremonese.
Atteso che l’attività sindacale della scrivente O.S. è volta al benessere del personale, nel rispetto del regolare espletamento dell’attività lavorativa o comunque migliorativa in merito alle stigmatizzazioni sopra esposte, è doveroso attivare un’utile attività riparativa e/o migliorativa rispetto a quanto sopra esposto.
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CASA CIRCONDARIALE DI CREMONA – Esito visita luoghi di lavoro.
Egregia Direttrice,
in riferimento all’art.5 c.6 dell’Accordo Quadro Nazionale, in data 21 us, una delegazione dell’Organizzazione Sindacale in intestazione, formata dalla scrivente Segreteria Nazionale e da :
– dott. Roberto SANTINI Segretario Generale Si.N.AP.Pe
– Vincenzo MARTUCCI Vice Segretario Regionale Lombardia Si.N.A.P.Pe.
ha effettuato una visita come indicata in oggetto, al fine di verificare le condizioni lavorative, logistiche ed organizzative dei poliziotti penitenziari nonché le condizioni igienico-sanitarie dei posti di servizio ed il rispetto della normativa vigente (D.Lgs 81/2008), in materia di sicurezza e salubrità nei luoghi di lavoro.
All’ atto dell’ ingresso, la suddetta delegazione veniva accolta dal Comandante di Reparto e dalla S.V. Premesso quanto sopra, entrando nel “vivo” della visita de quo, si notava un discreto ed apprezzabile panorama generale sereno, rispetto all’ultima visita effettuata (08 nov 2017), nonché la struttura si presentava discretamente adeguata con spazi sia interni che esterni ben curati. Ciononostante, è opportuno e doveroso non tralasciare e stigmatizzare le continue difficoltà quotidiane riconducibili ad alcune criticità e precarietà, cosi meglio specificate:
– turni notturni vi è un solo collega per padiglione che espleta attività di vigilanza ed osservazione, con un conseguente carico di lavoro abbastanza notevole, a maggior credito se si considera la presenza di alcuni detenuti affetti da problematiche di varia natura;
– trasferimento detenuti sarebbe opportuno, a tal proposito, avviare procedure di trasferimento – per mere ragioni di sicurezza – a carico di detenuti particolarmente esagitati i quali hanno arrecato disordini vari all’interno dell’Istituto;
– carenza organici di Polizia Penitenziaria appare una carenza specie nel ruolo Sottufficiali nonché di 35-40 unità del ruolo Agenti/Assistenti;
– P.I.L. 2005 e succ. modifiche un’applicazione più minuziosa, sotto alcuni profili oggetti tipo l’impiego delle cariche fisse a turno, potrebbe giovare una buona funzionalità generale dei servizi e del lavoro
– padiglione M.I.T.O.
1. manca l’Agente addetto alla sala video, onde permettere un’ottimale funzionamento ed efficacia dello stesso, a beneficio della sicurezza oggettiva dell’Istituto;
2. la postazione di servizio degli Agenti addetti alla sezione detentiva non presenta una “via di fuga” in caso di emergenza, se non l’uscita che confluisce nella sezione stessa.
– padiglione A.R.T.E.
1. presenza di un server di registrazione e quadro elettrico all’interno di una postazione di servizio della Polizia Penitenziaria, già sofferente di uno spazio irrisorio. Pertanto, sarebbe utile una rimozione per questione di sicurezza negli ambienti di lavoro.
2. alla luce di una riservatezza di atti di vario genere, sarebbe auspicabile l’applicazione di un pellicola parzialmente oscurante sui vetri delle postazioni di servizio, in quanto tutti i registri di movimento sono visibilmente accessibili ai detenuti durante l’arco temporale di apertura delle camere detentive (analoga situazione anche per il padiglione M.I.T.O.);
3. automazione cancelli, la cui mancanza aggrava l’attuale carico di lavoro del personale che, dal canto nostro, andrebbe rivisitato rispetto a quello previsto in presenza di cancelli con apertura automatica (analoga situazione anche per il padiglione M.I.T.O.);
4. nell’ufficio della Sorveglianza ai Reparti non vi è la presenza dell’addetto all’Ufficio Servizi, seppur una postazione ivi assegnata;
5. mancato funzionamento dei dispositivi di videosorveglianza al 4°piano detentivo, al piano terra e la cucina detenuti.
Detto ciò, di fatto e di diritto, a margine della presente, si evidenzia che nella giornata odierna, durante un’attenta attività di vigilanza ed osservazione, la Polizia Penitenziaria -ivi in servizio- rinveniva due telefoni cellulari nelle sezioni detentive, cosi da scongiurare l’utilizzo illecito, atto alla comunicazione esterna con una connotazione fraudolenta. Pertanto, alla luce di un apprezzabile operato, Voglia la S.V. valutare l’avvio di un iter di riconoscimento con i Superiori Uffici, nell’interesse dei poliziotti beneficiari e a lustro dell’immagine della Polizia Penitenziaria cremonese.
Atteso che l’attività sindacale della scrivente O.S. è volta al benessere del personale, nel rispetto del regolare espletamento dell’attività lavorativa o comunque migliorativa in merito alle stigmatizzazioni sopra esposte, è doveroso attivare un’utile attività riparativa e/o migliorativa rispetto a quanto sopra esposto.
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