Egregio Provveditore,
siamo con la presente a segnalarLe la preoccupazione manifestataci dal personale di Polizia Penitenziaria in forza alla Casa Circondariale di Forlì per l’imminente riapertura del reparto ex-attenuata, ove verrà trasferita la popolazione detenuta femminile. In particolare, ci chiediamo come possa il personale femminile della CC di Forlì, già in forte carenza d’organico, gestire un aumento di circa l’80% delle detenute rispetto alle 18/20 attualmente presenti presso la sezione femminile; senza considerare gli effetti che un tale esponenziale aumento della popolazione detenuta avrà certamente sulle traduzioni presso tribunali e/o A.G., sulle visite ospedaliere, oltre che sulla gestione intramuraria. Difatti, raccogliendo il bacino di utenza detentivo di tutta la Romagna e probabilmente anche delle Marche e crescendo quindi il numero delle detenute, aumenteranno di conseguenza le traduzioni presso i Tribunali delle province limitrofe, con impiego di ulteriore unità di personale femminile che, se non implementato, dovrà essere distolto da altre incombenze, con tutto quanto ne potrà derivare in termine di ordine e sicurezza dell’intero Istituto. La stessa situazione si verificherà per le traduzioni presso le strutture ospedaliere, a causa di tutte le visite specialistiche alle quali le detenute dovranno essere sottoposte, considerando anche che saranno ospitate detenute madri con prole. Abbiamo, inoltre, appreso che, rispetto all’attuale ubicazione della sezione di che trattasi, la nuova sezione femminile (ex sezione attenuata) presenta una serie di difficoltà logistiche, che potrebbero avere notevoli ricadute sui carichi di lavoro, come di seguito dettagliato:
1. il nuovo reparto femminile non ha una sala colloqui con accesso diretto come la precedente sezione; conseguentemente le detenute dovranno essere accompagnate presso le sale colloqui della sezione ordinaria dal personale operante, che dovrà fisicamente uscire dalla sezione femminile per attraversare l’atrio sezione maschile ove si svolgono tutte le attività giornaliere;
2. per accedere ai locali passeggi sarà necessario accompagnare le detenute attraversando il cortile dell’officina e della ex cartiera poiché non vi è un accesso diretto come nella precedente sezione; di conseguenza la postazione dovrà essere presidiata costantemente da una unità di personale femminile, considerato che non è al momento prevista una postazione per il controllo delle detenute dall’interno dei passeggi. Per tale controllo sarà probabilmente prevista la sorveglianza armata presso la garitta n° 2, postazione soppressa dal lontano 2010;
3. l’accesso presso la sala avvocati dovrà avvenire con accompagnamento da parte del personale, sempre attraversando l’atrio sezione maschile, mentre precedentemente, essendo le sale avvocati ubicate sullo stesso corridoio, le detenute si recavano da sole presso la predetta sala avvocati, grazie alla possibilità di effettuare adeguato controllo visivo da parte del personale direttamente dalla porta della sezione femminile, mentre il controllo visivo avveniva attraverso videosorveglianza;
4. l’accesso all’Ufficio Matricola dovrà avvenire con accompagnamento da parte del personale, sempre attraversando l’atrio sezione maschile, mentre precedentemente l’invio presso l’ufficio matricola, situato a pochi metri dall’ingresso dell’attuale sezione femminile era diretto e senza accompagnamento;
5. il nuovo reparto femminile presenta ben due (2) piani detentivi, con ballatoi e n° 36 camere di pernottamento su ambo i lati, mentre nella precedente sezione vi era solamente un (1) piano detentivo e n° 6 camere di pernottamento su un unico lato; quindi l’addetta alla vigilanza nel turno notturno aveva notevole facilità di controllo; con la nuova ubicazione crediamo sarà necessario impiegare, nel turno notturno, almeno 2 unità di pol.pen.;
6. attualmente la struttura della sezione femminile è un corpo a se, senza possibilità di contatti con la sezione maschile; la nuova ubicazione invece avrà le finestre di fronte alla sezione ordinaria ed alla sezioni protetti del reparto maschile;
7. per poter gestire quasi il doppio delle detenute ed il conseguente aumento dei carichi di lavoro dovuto anche alle molteplici attività che saranno previste oltre a quelle già effettuate finora in Istituto, l’unica possibilità sarà quella di effettuare una vigilanza dinamica senza postazioni fisse. Valutato tutto quanto innanzi segnalato, questa Segreteria Regionale è a chiederLe di voler verificare quanto segnalato ed, eventualmente, voler rivedere la decisione presa.
Se, viceversa, si dovesse ritenere di dover confermare lo spostamento del reparto femminile, malgrado tutto quanto innanzi evidenziato, non essendo possibile, con i numeri attuali, che in ogni piano detentivo dell’ex reparto a custodia attenuata possa essere assegnata un’unità di Polizia Penitenziaria nell’arco delle 24 ore, chiediamo che venga disposta l’apertura di un solo piano detentivo come nell’attuale situazione, almeno fino a quando non vi sarà un’assegnazione di unità di Polizia Penitenziaria femminile sufficiente a gestire l’inevitabile ed esponenziale aumento dei carichi di lavoro. Si chiede, infine, di dare seguito all’impegno assunto da codesto PRAP di indire apposito interpello nel distretto al fine di implementare le unità di Polizia Penitenziaria femminili presenti presso la Casa Circondariale di Forlì, nelle more della suddetta implementazione da assicurare tramite mobilità ad interpello nazionale.
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CASA CIRCONDARIALE DI FORLI’ – Nuovo reparto femminile.
Egregio Provveditore,
siamo con la presente a segnalarLe la preoccupazione manifestataci dal personale di Polizia Penitenziaria in forza alla Casa Circondariale di Forlì per l’imminente riapertura del reparto ex-attenuata, ove verrà trasferita la popolazione detenuta femminile. In particolare, ci chiediamo come possa il personale femminile della CC di Forlì, già in forte carenza d’organico, gestire un aumento di circa l’80% delle detenute rispetto alle 18/20 attualmente presenti presso la sezione femminile; senza considerare gli effetti che un tale esponenziale aumento della popolazione detenuta avrà certamente sulle traduzioni presso tribunali e/o A.G., sulle visite ospedaliere, oltre che sulla gestione intramuraria. Difatti, raccogliendo il bacino di utenza detentivo di tutta la Romagna e probabilmente anche delle Marche e crescendo quindi il numero delle detenute, aumenteranno di conseguenza le traduzioni presso i Tribunali delle province limitrofe, con impiego di ulteriore unità di personale femminile che, se non implementato, dovrà essere distolto da altre incombenze, con tutto quanto ne potrà derivare in termine di ordine e sicurezza dell’intero Istituto. La stessa situazione si verificherà per le traduzioni presso le strutture ospedaliere, a causa di tutte le visite specialistiche alle quali le detenute dovranno essere sottoposte, considerando anche che saranno ospitate detenute madri con prole. Abbiamo, inoltre, appreso che, rispetto all’attuale ubicazione della sezione di che trattasi, la nuova sezione femminile (ex sezione attenuata) presenta una serie di difficoltà logistiche, che potrebbero avere notevoli ricadute sui carichi di lavoro, come di seguito dettagliato:
1. il nuovo reparto femminile non ha una sala colloqui con accesso diretto come la precedente sezione; conseguentemente le detenute dovranno essere accompagnate presso le sale colloqui della sezione ordinaria dal personale operante, che dovrà fisicamente uscire dalla sezione femminile per attraversare l’atrio sezione maschile ove si svolgono tutte le attività giornaliere;
2. per accedere ai locali passeggi sarà necessario accompagnare le detenute attraversando il cortile dell’officina e della ex cartiera poiché non vi è un accesso diretto come nella precedente sezione; di conseguenza la postazione dovrà essere presidiata costantemente da una unità di personale femminile, considerato che non è al momento prevista una postazione per il controllo delle detenute dall’interno dei passeggi. Per tale controllo sarà probabilmente prevista la sorveglianza armata presso la garitta n° 2, postazione soppressa dal lontano 2010;
3. l’accesso presso la sala avvocati dovrà avvenire con accompagnamento da parte del personale, sempre attraversando l’atrio sezione maschile, mentre precedentemente, essendo le sale avvocati ubicate sullo stesso corridoio, le detenute si recavano da sole presso la predetta sala avvocati, grazie alla possibilità di effettuare adeguato controllo visivo da parte del personale direttamente dalla porta della sezione femminile, mentre il controllo visivo avveniva attraverso videosorveglianza;
4. l’accesso all’Ufficio Matricola dovrà avvenire con accompagnamento da parte del personale, sempre attraversando l’atrio sezione maschile, mentre precedentemente l’invio presso l’ufficio matricola, situato a pochi metri dall’ingresso dell’attuale sezione femminile era diretto e senza accompagnamento;
5. il nuovo reparto femminile presenta ben due (2) piani detentivi, con ballatoi e n° 36 camere di pernottamento su ambo i lati, mentre nella precedente sezione vi era solamente un (1) piano detentivo e n° 6 camere di pernottamento su un unico lato; quindi l’addetta alla vigilanza nel turno notturno aveva notevole facilità di controllo; con la nuova ubicazione crediamo sarà necessario impiegare, nel turno notturno, almeno 2 unità di pol.pen.;
6. attualmente la struttura della sezione femminile è un corpo a se, senza possibilità di contatti con la sezione maschile; la nuova ubicazione invece avrà le finestre di fronte alla sezione ordinaria ed alla sezioni protetti del reparto maschile;
7. per poter gestire quasi il doppio delle detenute ed il conseguente aumento dei carichi di lavoro dovuto anche alle molteplici attività che saranno previste oltre a quelle già effettuate finora in Istituto, l’unica possibilità sarà quella di effettuare una vigilanza dinamica senza postazioni fisse. Valutato tutto quanto innanzi segnalato, questa Segreteria Regionale è a chiederLe di voler verificare quanto segnalato ed, eventualmente, voler rivedere la decisione presa.
Se, viceversa, si dovesse ritenere di dover confermare lo spostamento del reparto femminile, malgrado tutto quanto innanzi evidenziato, non essendo possibile, con i numeri attuali, che in ogni piano detentivo dell’ex reparto a custodia attenuata possa essere assegnata un’unità di Polizia Penitenziaria nell’arco delle 24 ore, chiediamo che venga disposta l’apertura di un solo piano detentivo come nell’attuale situazione, almeno fino a quando non vi sarà un’assegnazione di unità di Polizia Penitenziaria femminile sufficiente a gestire l’inevitabile ed esponenziale aumento dei carichi di lavoro. Si chiede, infine, di dare seguito all’impegno assunto da codesto PRAP di indire apposito interpello nel distretto al fine di implementare le unità di Polizia Penitenziaria femminili presenti presso la Casa Circondariale di Forlì, nelle more della suddetta implementazione da assicurare tramite mobilità ad interpello nazionale.
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