Egregio Presidente È dello scorso 22 febbraio, dunque meno di una settimana, l’ultima missiva inviata da questa Segreteria Generale al Provveditore del distretto Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, in relazione ai disordini che interessano il penitenziario del capoluogo ligure. Ha suscitato molto scalpore, infatti, il caso dell’aggressione ai danni di un poliziotto penitenziario raggiunto al volto dall’ammoniaca lanciatagli contro da un recluso. Ebbene, lo stesso detenuto continua a dimostrare ogni possibile riottosità al sistema penitenziario, fino a rendersi protagonista di un altro vile ed indegno gesto di affronto alla legalità nella mattinata di ieri (per mera decenza si evita di riportare i dettagli della vicenda, per altro sintetizzati anche dalla stampa).
Ciò su cui si vuole porre l’attenzione, nell’inaccettabile silenzio del Provveditore Regionale rispetto alle molteplici segnalazioni che questa O.S. sta lui indirizzando sugli eventi critici che interessano il penitenziario in argomento, è l’assenza di misure di gestione della popolazione detenuta che consentano ai poliziotti penitenziari di Genova Marassi di operare in sicurezza.
Si è sollecitato il Provveditore, senza alcun successo, a tracciare un diverso solco operativo nella gestione dei detenuti della Casa Circondariale de qua, ritenendo che il dato delle aggressioni certifichi un’efficienza gestionale discutibile.
E’ per questi motivi che ci si vede costretti a chiedere un intervento che parte dal centro, mirato ad una analisi della gestione del penitenziario nel suo complesso, valutando l’opportunità di un avvicendamento al vertice.
Si resta in attesa di conoscere le determinazioni che saranno assunte.
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CASA CIRCONDARIALE DI GENOVA MARASSI – Evento critico del 27 febbraio 2018
Egregio Presidente È dello scorso 22 febbraio, dunque meno di una settimana, l’ultima missiva inviata da questa Segreteria Generale al Provveditore del distretto Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, in relazione ai disordini che interessano il penitenziario del capoluogo ligure. Ha suscitato molto scalpore, infatti, il caso dell’aggressione ai danni di un poliziotto penitenziario raggiunto al volto dall’ammoniaca lanciatagli contro da un recluso. Ebbene, lo stesso detenuto continua a dimostrare ogni possibile riottosità al sistema penitenziario, fino a rendersi protagonista di un altro vile ed indegno gesto di affronto alla legalità nella mattinata di ieri (per mera decenza si evita di riportare i dettagli della vicenda, per altro sintetizzati anche dalla stampa).
Ciò su cui si vuole porre l’attenzione, nell’inaccettabile silenzio del Provveditore Regionale rispetto alle molteplici segnalazioni che questa O.S. sta lui indirizzando sugli eventi critici che interessano il penitenziario in argomento, è l’assenza di misure di gestione della popolazione detenuta che consentano ai poliziotti penitenziari di Genova Marassi di operare in sicurezza.
Si è sollecitato il Provveditore, senza alcun successo, a tracciare un diverso solco operativo nella gestione dei detenuti della Casa Circondariale de qua, ritenendo che il dato delle aggressioni certifichi un’efficienza gestionale discutibile.
E’ per questi motivi che ci si vede costretti a chiedere un intervento che parte dal centro, mirato ad una analisi della gestione del penitenziario nel suo complesso, valutando l’opportunità di un avvicendamento al vertice.
Si resta in attesa di conoscere le determinazioni che saranno assunte.
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