Egregio Direttore,
Con la presente questa O.S. si fa portavoce di un diffusissimo malumore serpeggiante fra il
personale che lamenta una invivibilità degli spazi lavorativi a causa di una carenza di riscaldamento.
Va precisato che la questione è stata in svariate occasioni attenzionata dal Si.N.A.P.Pe alle
autorità che si sono succedute alla dirigenza del penitenziario, senza che, inspiegabilmente, se ne sia
potuta apprezzare la risoluzione.
Nello specifico l’oggetto della doglianza è data dal mancato riscaldamento degli ambienti. I
termosifoni risultano costantemente spenti e il calore verrebbe teoricamente assicurato con una serie di
stufette elettriche di dubbia efficienza (anche in termini di consumo) versanti per altro in pessimo stato di
conservazione.
Il problema è maggiormente avvertito (per l’ampiezza degli spazi che di per se ne rende complesso il
riscaldamento) presso la “ portineria ”, il locale denominato “quattro cancelli, “ terzo cancello”, “Piano
Terra della II^ Sezione” e il “ settore colloqui ”, ma l’elencazione non può definirsi esaustiva.
Stride con la condotta qui lamentata la condizione di dolce tepore che invece si percepisce in altri
ambienti dedicati per lo più a mansioni impiegatizie (anche più ristretti) ove comunque sono in funzione
(oltre ai termosifoni) dei termoconvettori in grado di stemperare la rigidità dell’ariaAddirittura, pare risulterebbe noto ormai da alcuni anni agli Uffici Amministrativi, la condizione
dell’inagibilità relativamente al’impianto di riscaldamento dei locali lato Caserma, cui comprende i
locali: Ufficio sopravvitto/ Conti Correnti detenuti, Mensa Obbligatoria di Servizio, Portineria, Ufficio
Servizi, Ufficio del Comandante, Ufficio Matricola, Ufficio Comando, sino al posto di servizio
denominato IV° Cancello, ma sin’ora nulla è stato fatto per riparare il guasto e ripristinare la salubrità
dei citati ambienti di lavoro.
Considerato che detta situazione, oltre ad esporre il personale a seri rischi per la salute, crea di
fatto una inammissibile separazione del personale creando, per così dire, delle fasce elitarie, si invita
codesta direzione ad attivare tutti i meccanismi per il superamento della questione, in maniera urgente,
con soluzioni a carattere definitivo
Inoltre, in considerazione della configurazione strutturale dell’Istituto,vista l’ampiezza dei luoghi,
al fine di garantire il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, si
ritiene necessario invitare codesta Direzione a valutare la possibilità di creare delle garitte e/o box
(spazio confortevole delimitato) presso i luoghi di lavoro denominati:” Portineria, IV° Cancello e III°
Cancello ” essendo dovere del datore di lavoro mantenere i locali in condizioni di salubrità, allo scopo
di salvaguardare la salute e l’incolumità del personale riducendo al minimo i rischi connessi ad ogni tipo
di impiego.
Oltre ciò, nella previsione di un miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul
luogo di lavoro, questa Organizzazione Sindacale, già in precedente corrispondenza ha
sollecitato codesta Direzione di attivarsi per un progetto di automazione dei cancelli di
sbarramento dei posti di servizio denominati: Portineria, IV° Cancello, III° Cancello e P.T. II^
Sezione, realtà oggettiva che oltre a migliorare la qualità del lavoro dei Poliziotti, garantirebbe maggior
sicurezza nel lavoro e porterebbe addirittura ipotizzarsi una eventuale razionalizzazione nell’impiego
delle risorse umane.
Agli Uffici del DAP e del PRAP, si chiede urgente intervento presso la dipendente articolazione
Dauna, essendo in detta sede le condizioni di lavoro dei Poliziotti privi di ogni dovuta e necessaria
condizione di salubrità e di salvaguardia della salute, nonché mancanti della protezione dell’incolumità
fisica dei lavoratori; in piena contrapposizione delle previsioni di cui all’art. 16 dell’Accordo Quadro
Nazionale per il Corpo di Polizia Penitenziaria.
In attesa cortese urgente riscontro, porgonsi Cordiali Saluti
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Casa Circondariale di Lucera – vivibilità degli ambienti di lavoro – richiesta intervento immediato
Egregio Direttore,
Con la presente questa O.S. si fa portavoce di un diffusissimo malumore serpeggiante fra il
personale che lamenta una invivibilità degli spazi lavorativi a causa di una carenza di riscaldamento.
Va precisato che la questione è stata in svariate occasioni attenzionata dal Si.N.A.P.Pe alle
autorità che si sono succedute alla dirigenza del penitenziario, senza che, inspiegabilmente, se ne sia
potuta apprezzare la risoluzione.
Nello specifico l’oggetto della doglianza è data dal mancato riscaldamento degli ambienti. I
termosifoni risultano costantemente spenti e il calore verrebbe teoricamente assicurato con una serie di
stufette elettriche di dubbia efficienza (anche in termini di consumo) versanti per altro in pessimo stato di
conservazione.
Il problema è maggiormente avvertito (per l’ampiezza degli spazi che di per se ne rende complesso il
riscaldamento) presso la “ portineria ”, il locale denominato “quattro cancelli, “ terzo cancello”, “Piano
Terra della II^ Sezione” e il “ settore colloqui ”, ma l’elencazione non può definirsi esaustiva.
Stride con la condotta qui lamentata la condizione di dolce tepore che invece si percepisce in altri
ambienti dedicati per lo più a mansioni impiegatizie (anche più ristretti) ove comunque sono in funzione
(oltre ai termosifoni) dei termoconvettori in grado di stemperare la rigidità dell’ariaAddirittura, pare risulterebbe noto ormai da alcuni anni agli Uffici Amministrativi, la condizione
dell’inagibilità relativamente al’impianto di riscaldamento dei locali lato Caserma, cui comprende i
locali: Ufficio sopravvitto/ Conti Correnti detenuti, Mensa Obbligatoria di Servizio, Portineria, Ufficio
Servizi, Ufficio del Comandante, Ufficio Matricola, Ufficio Comando, sino al posto di servizio
denominato IV° Cancello, ma sin’ora nulla è stato fatto per riparare il guasto e ripristinare la salubrità
dei citati ambienti di lavoro.
Considerato che detta situazione, oltre ad esporre il personale a seri rischi per la salute, crea di
fatto una inammissibile separazione del personale creando, per così dire, delle fasce elitarie, si invita
codesta direzione ad attivare tutti i meccanismi per il superamento della questione, in maniera urgente,
con soluzioni a carattere definitivo
Inoltre, in considerazione della configurazione strutturale dell’Istituto,vista l’ampiezza dei luoghi,
al fine di garantire il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, si
ritiene necessario invitare codesta Direzione a valutare la possibilità di creare delle garitte e/o box
(spazio confortevole delimitato) presso i luoghi di lavoro denominati:” Portineria, IV° Cancello e III°
Cancello ” essendo dovere del datore di lavoro mantenere i locali in condizioni di salubrità, allo scopo
di salvaguardare la salute e l’incolumità del personale riducendo al minimo i rischi connessi ad ogni tipo
di impiego.
Oltre ciò, nella previsione di un miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul
luogo di lavoro, questa Organizzazione Sindacale, già in precedente corrispondenza ha
sollecitato codesta Direzione di attivarsi per un progetto di automazione dei cancelli di
sbarramento dei posti di servizio denominati: Portineria, IV° Cancello, III° Cancello e P.T. II^
Sezione, realtà oggettiva che oltre a migliorare la qualità del lavoro dei Poliziotti, garantirebbe maggior
sicurezza nel lavoro e porterebbe addirittura ipotizzarsi una eventuale razionalizzazione nell’impiego
delle risorse umane.
Agli Uffici del DAP e del PRAP, si chiede urgente intervento presso la dipendente articolazione
Dauna, essendo in detta sede le condizioni di lavoro dei Poliziotti privi di ogni dovuta e necessaria
condizione di salubrità e di salvaguardia della salute, nonché mancanti della protezione dell’incolumità
fisica dei lavoratori; in piena contrapposizione delle previsioni di cui all’art. 16 dell’Accordo Quadro
Nazionale per il Corpo di Polizia Penitenziaria.
In attesa cortese urgente riscontro, porgonsi Cordiali Saluti
Casa Circondariale di Lucera – vivibilità degli ambienti di lavoro – richiesta intervento immediato
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