Egregi, sono numerosissime le lamentele che la scrivente Organizzazione Sindacale raccoglie giornalmente relativamente alla disorganizzazione riscontrata nell’ambito lavorativo, con grave discapito per la sicurezza del personale e dell’Istituto stesso. Pare infatti che i poliziotti comandati di servizio “sentinella”, piuttosto che “controllo passeggi” o “vigilanza in automontata”, non siano dotati dei giusti mezzi per mettersi in contatto con la Sorveglianza Generale o chi per questa, in caso di bisogno. Al fine di sopperire a tale carenza, spesso il personale è costretto ad auto munirsi di radioline ricetrasmittenti, acquistate a proprie spese, indispensabili a garantire sicurezza e rapidità di intervento. Non solo. Sembrerebbe che una situazione simile si verifichi anche all’interno dei reparti detentivi, dove il personale preposto, avendo a disposizione soltanto telefoni fissi, posti negli stanzini agenti, abbia dovuto obbligatoriamente procurarsi dei telefono cordless da poter recare seco durante i giri di controllo effettuati lungo la sezione. Viene da se che la garanzia della sicurezza dell’Istituto dovrebbe essere prerogativa di codeste Autorità e non certo dei poliziotti che, al di là della vigilanza, non dovrebbero preoccuparsi della fornitura di mezzi necessari alla tutela. Tale stato di cose sembrerebbe far trasparire scarso interesse da parte dell’Amministrazione a quella che è la sicurezza e la salvaguardia, non solo del penitenziario, ma di tutto i personale che vi opera; di contro invece quest’ultimo merita un plauso per la responsabilità e l’abnegazione dimostrata nell’atteggiamento suddetto. A tal uopo pertanto, si chiede di prendere immediati provvedimenti in merito.
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CASA CIRCONDARIALE DI MILANO SAN VITTORE – Carenza mezzi di supporto e sicurezza
Egregi, sono numerosissime le lamentele che la scrivente Organizzazione Sindacale raccoglie giornalmente relativamente alla disorganizzazione riscontrata nell’ambito lavorativo, con grave discapito per la sicurezza del personale e dell’Istituto stesso. Pare infatti che i poliziotti comandati di servizio “sentinella”, piuttosto che “controllo passeggi” o “vigilanza in automontata”, non siano dotati dei giusti mezzi per mettersi in contatto con la Sorveglianza Generale o chi per questa, in caso di bisogno. Al fine di sopperire a tale carenza, spesso il personale è costretto ad auto munirsi di radioline ricetrasmittenti, acquistate a proprie spese, indispensabili a garantire sicurezza e rapidità di intervento. Non solo. Sembrerebbe che una situazione simile si verifichi anche all’interno dei reparti detentivi, dove il personale preposto, avendo a disposizione soltanto telefoni fissi, posti negli stanzini agenti, abbia dovuto obbligatoriamente procurarsi dei telefono cordless da poter recare seco durante i giri di controllo effettuati lungo la sezione. Viene da se che la garanzia della sicurezza dell’Istituto dovrebbe essere prerogativa di codeste Autorità e non certo dei poliziotti che, al di là della vigilanza, non dovrebbero preoccuparsi della fornitura di mezzi necessari alla tutela. Tale stato di cose sembrerebbe far trasparire scarso interesse da parte dell’Amministrazione a quella che è la sicurezza e la salvaguardia, non solo del penitenziario, ma di tutto i personale che vi opera; di contro invece quest’ultimo merita un plauso per la responsabilità e l’abnegazione dimostrata nell’atteggiamento suddetto. A tal uopo pertanto, si chiede di prendere immediati provvedimenti in merito.
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