Egregio Direttore, durante la contrattazione del 30 marzo u.s., avente per oggetto il piano ferie estivo 2017, si è discusso in realtà di tutt’altro, essendovi alcuni argomenti (non calendarizzati) reputati di importanza prioritaria per il bene tanto dell’Amministrazione che del personale. Tutte le sigle sindacali si sono opposte all’impiego già programmato sul mod.14/A di circa 35 unità delle cariche fisse, da individuare ed istituire per il ripristino del servizio sentinella (come richiesto in stato di emergenza in seguito alle evasioni verificatisi recentemente), che ad oggi vengono però impegnate tassativamente nei servizi di piantonamento ospedaliero, lasciando di fatto il muro di cinta privo di vigilanza. Da evidenziare che non si contesta il loro eventuale impiego per la vigilanza armata, indispensabile per garantire una maggiore sicurezza al penitenziario, ma la digressione verso compiti diversi da quelli inizialmente designati. E’ evidente che la carenza di personale viene risentita in tutti i reparti e la soluzione sicuramente non è quella di distogliere le cariche fisse dai loro compiti per sopperire l’assenza di organico, anche perché, come in un inevitabile circolo vizioso, ci si ritroverà con un disagio lavorativo nei posti che si vanno a scoprire, oppure con un eccessivo aggravio di lavoro e responsabilità a carico dei poliziotti individuati. Alla richiesta però di eliminare i 3 “rientri” previsti per le unità delle cariche fisse, stante il dismesso stato di emergenza, la risposta negativa è stata netta e senza possibilità di replica! Come pare decisiva la volontà di sopprimere, dopo anni di consolidata pratica, la settimana compattata abbinata al turno di lunga, che permette a gran parte del Personale pendolare, di trascorrere più tempo in famiglia, pur non compromettendo l’impegno istituzionale.
L’abrogazione di tale modus operandi, oltre a comportare un grande disagio per il Personale, recherebbe non poco nocumento al servizio che soffrirebbe ancora di più la carenza organica registrata, dovendosi ricercare più unità per ricoprire i vari turni. Non solo: alla presumibile ipotesi di un maggior uso del lavoro straordinario e di come potesse poi questo essere regolarmente retribuito, è stato risposto che oltre le 40 ore previste il resto sarà posto a recupero.
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CASA CIRCONDARIALE DI ROMA REBIBBIA NUOVO COMPLESSO – Eventuale soppressione turno di lunga – settimana compattata -replica
Egregio Direttore, durante la contrattazione del 30 marzo u.s., avente per oggetto il piano ferie estivo 2017, si è discusso in realtà di tutt’altro, essendovi alcuni argomenti (non calendarizzati) reputati di importanza prioritaria per il bene tanto dell’Amministrazione che del personale. Tutte le sigle sindacali si sono opposte all’impiego già programmato sul mod.14/A di circa 35 unità delle cariche fisse, da individuare ed istituire per il ripristino del servizio sentinella (come richiesto in stato di emergenza in seguito alle evasioni verificatisi recentemente), che ad oggi vengono però impegnate tassativamente nei servizi di piantonamento ospedaliero, lasciando di fatto il muro di cinta privo di vigilanza. Da evidenziare che non si contesta il loro eventuale impiego per la vigilanza armata, indispensabile per garantire una maggiore sicurezza al penitenziario, ma la digressione verso compiti diversi da quelli inizialmente designati. E’ evidente che la carenza di personale viene risentita in tutti i reparti e la soluzione sicuramente non è quella di distogliere le cariche fisse dai loro compiti per sopperire l’assenza di organico, anche perché, come in un inevitabile circolo vizioso, ci si ritroverà con un disagio lavorativo nei posti che si vanno a scoprire, oppure con un eccessivo aggravio di lavoro e responsabilità a carico dei poliziotti individuati. Alla richiesta però di eliminare i 3 “rientri” previsti per le unità delle cariche fisse, stante il dismesso stato di emergenza, la risposta negativa è stata netta e senza possibilità di replica! Come pare decisiva la volontà di sopprimere, dopo anni di consolidata pratica, la settimana compattata abbinata al turno di lunga, che permette a gran parte del Personale pendolare, di trascorrere più tempo in famiglia, pur non compromettendo l’impegno istituzionale.
L’abrogazione di tale modus operandi, oltre a comportare un grande disagio per il Personale, recherebbe non poco nocumento al servizio che soffrirebbe ancora di più la carenza organica registrata, dovendosi ricercare più unità per ricoprire i vari turni. Non solo: alla presumibile ipotesi di un maggior uso del lavoro straordinario e di come potesse poi questo essere regolarmente retribuito, è stato risposto che oltre le 40 ore previste il resto sarà posto a recupero.
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