Egregio Provveditore,
ci è stato riferito che la Direzione della Casa Circondariale di Modena starebbe adottando una
serie di decisioni in maniera unilaterale ed in aperta violazione delle vigenti norme pattizie.
Abbiamo, difatti, appreso come, per limitare il consumo dello straordinario, sia stato ridotto
arbitrariamente il passaggio di consegne da 15 a 10 minuti, aumentando il rischio che
informazioni importanti ed operazioni imprescindibili, quali l’accertamento congiunto dei
detenuti presenti, non siano affrontate con la dovuta attenzione e dovizia. Inoltre, sempre in
maniera assolutamente unilaterale, sarebbe stato disposto l’obbligo di tramutare il lavoro
straordinario in riposo compensativo, in aperta e grave violazione delle vigenti norme pattizie.
Sembrerebbe, ancora, che anche Comandante di Reparto e responsabili di Unità Operative,
abbiano ricevuto l’ordine tassativo di non effettuare lavoro straordinario, creando grave
nocumento al resto del personale costretto a sopperire alla meglio all’assenza delle figure di cui
sopra. Ad esempio, in caso di arrivo di detenuti N.G., non potendo neppure il personale degli
uffici fermarsi oltre l’orario ordinario di servizio, tutta la macchina organizzativa va in crisi,
come pure accade nel turno serale, nel quale è praticamente impossibile reperire personale per i
cambi cena e per gestire eventuali eventi critici, anche perché la Sorveglianza (una sola per due
padiglioni, malgrado le nostre reiterate richieste di assegnarne almeno una per Padiglione) gira
come una trottola, ovvero è impegnata a gestire e relazionare i frequenti eventi critici.
Ci è stato, inoltre, riferito che il reparto chiuso sia gestito da un unico agente che viene
supportato, se presente, da un preposto, stante l’esigenza di accompagnare negli spostamenti i
detenuti più problematici e volendo garantire la separazione tra detenuti comuni e protetti e tra
i vari divieti d’incontro: una situazione esplosiva che rischia seriamente di precipitare con
conseguenze inimmaginabili. Sarebbe necessario, a nostro avviso, allocare in sezioni diverse
detenuti comuni e protetti per garantirne un’effettiva e seria separazione e prevedere una
seconda unità a presidio della sezione chiusa come avviene in altri Istituti. Sembrerebbe, inoltre,
che, a differenza di altri Istituti della Regione, i detenuti responsabili di eventi critici
particolarmente gravi (ad esempio aggressioni o minacce di morte nei confronti del personale)
non vengano trasferiti altrove, data la manifesta incompatibilità con la CC di Modena.
Altro problema che genera tensioni e proteste è quello del malfunzionamento del segnale
digitale terrestre presso il vecchio padiglione e la mancanza di televisori. Ci chiediamo: possibile
che solo presso la CC di Modena le risorse economiche siano così esigue da non poter affrontare
nemmeno spese di lieve entità?
A tutto quanto evidenziato, si aggiunga la cronica carenza d’organico con oltre 25 distacchi a
fronte di un organico di circa 200 unità, situazione che rischia di compromettere la possibilità di
garantire le molteplici attività trattamentali organizzate dalla Direzione; il mancato ricambio di
divise e mimetiche da diversi anni; le inattuabili disposizioni di servizio sull’uso dell’arma e le
perquisizioni sui detenuti che ci hanno costretto a proclamare lo stato di agitazione, tuttora in
atto.
Siamo, in ragione di quanto sopra esposto, a chiederLe, signor Provveditore, un non più
rinviabile intervento, affinché la Direttrice di Modena operi un’immediata inversione di rotta su
tutte le questioni evidenziate che generano malcontento e scoramento nel personale di polizia
penitenziaria.
In mancanza di risposte certe in merito alle svariate problematiche segnalate, questa O.S. la
informa che, oltre allo stato di agitazione già proclamato, metterà in atto ogni ulteriore
iniziativa prevista, con relativa ed ampia partecipazione della stampa e dei mezzi
d’informazione Radio-Televisivi, per la tutela delle ragioni e dell’integrità psicofisica del
personale di Polizia Penitenziaria.
In attesa di un quanto mai urgente cenno di riscontro, si porgono Distinti Saluti.
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Casa Circondariale Modena – discutibili modalità gestionali
Egregio Provveditore,
ci è stato riferito che la Direzione della Casa Circondariale di Modena starebbe adottando una
serie di decisioni in maniera unilaterale ed in aperta violazione delle vigenti norme pattizie.
Abbiamo, difatti, appreso come, per limitare il consumo dello straordinario, sia stato ridotto
arbitrariamente il passaggio di consegne da 15 a 10 minuti, aumentando il rischio che
informazioni importanti ed operazioni imprescindibili, quali l’accertamento congiunto dei
detenuti presenti, non siano affrontate con la dovuta attenzione e dovizia. Inoltre, sempre in
maniera assolutamente unilaterale, sarebbe stato disposto l’obbligo di tramutare il lavoro
straordinario in riposo compensativo, in aperta e grave violazione delle vigenti norme pattizie.
Sembrerebbe, ancora, che anche Comandante di Reparto e responsabili di Unità Operative,
abbiano ricevuto l’ordine tassativo di non effettuare lavoro straordinario, creando grave
nocumento al resto del personale costretto a sopperire alla meglio all’assenza delle figure di cui
sopra. Ad esempio, in caso di arrivo di detenuti N.G., non potendo neppure il personale degli
uffici fermarsi oltre l’orario ordinario di servizio, tutta la macchina organizzativa va in crisi,
come pure accade nel turno serale, nel quale è praticamente impossibile reperire personale per i
cambi cena e per gestire eventuali eventi critici, anche perché la Sorveglianza (una sola per due
padiglioni, malgrado le nostre reiterate richieste di assegnarne almeno una per Padiglione) gira
come una trottola, ovvero è impegnata a gestire e relazionare i frequenti eventi critici.
Ci è stato, inoltre, riferito che il reparto chiuso sia gestito da un unico agente che viene
supportato, se presente, da un preposto, stante l’esigenza di accompagnare negli spostamenti i
detenuti più problematici e volendo garantire la separazione tra detenuti comuni e protetti e tra
i vari divieti d’incontro: una situazione esplosiva che rischia seriamente di precipitare con
conseguenze inimmaginabili. Sarebbe necessario, a nostro avviso, allocare in sezioni diverse
detenuti comuni e protetti per garantirne un’effettiva e seria separazione e prevedere una
seconda unità a presidio della sezione chiusa come avviene in altri Istituti. Sembrerebbe, inoltre,
che, a differenza di altri Istituti della Regione, i detenuti responsabili di eventi critici
particolarmente gravi (ad esempio aggressioni o minacce di morte nei confronti del personale)
non vengano trasferiti altrove, data la manifesta incompatibilità con la CC di Modena.
Altro problema che genera tensioni e proteste è quello del malfunzionamento del segnale
digitale terrestre presso il vecchio padiglione e la mancanza di televisori. Ci chiediamo: possibile
che solo presso la CC di Modena le risorse economiche siano così esigue da non poter affrontare
nemmeno spese di lieve entità?
A tutto quanto evidenziato, si aggiunga la cronica carenza d’organico con oltre 25 distacchi a
fronte di un organico di circa 200 unità, situazione che rischia di compromettere la possibilità di
garantire le molteplici attività trattamentali organizzate dalla Direzione; il mancato ricambio di
divise e mimetiche da diversi anni; le inattuabili disposizioni di servizio sull’uso dell’arma e le
perquisizioni sui detenuti che ci hanno costretto a proclamare lo stato di agitazione, tuttora in
atto.
Siamo, in ragione di quanto sopra esposto, a chiederLe, signor Provveditore, un non più
rinviabile intervento, affinché la Direttrice di Modena operi un’immediata inversione di rotta su
tutte le questioni evidenziate che generano malcontento e scoramento nel personale di polizia
penitenziaria.
In mancanza di risposte certe in merito alle svariate problematiche segnalate, questa O.S. la
informa che, oltre allo stato di agitazione già proclamato, metterà in atto ogni ulteriore
iniziativa prevista, con relativa ed ampia partecipazione della stampa e dei mezzi
d’informazione Radio-Televisivi, per la tutela delle ragioni e dell’integrità psicofisica del
personale di Polizia Penitenziaria.
In attesa di un quanto mai urgente cenno di riscontro, si porgono Distinti Saluti.
Casa Circondariale Modena – discutibili modalità gestionali
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