Egr. Sig. Provveditore,
con la presente nota la scrivente O.S. intende denunciare alcune palesi irregolarità che
richiedono immediati e risolutivi interventi correttivi da parte di codesta Autorità
Dirigente, sui quali tracciare delle linee chiare ed univoche circa l’interpretazione e
l’applicazione delle circolari sopra meglio specificate in oggetto, poiché nelle pieghe
dell’ambiguità interpretative di qualche Dirigente, pare esserci spazio per la concessione
a macchia di leopardo secondo gusti personalistici, dando origine sempre alle solite
tensioni e malumori tra il personale che percepisce e vive la sensazione di essere
considerato personale di seria A e personale di serie B.
L’odierno oggetto del contendere riguarda quanto previsto dalla circolare n.151391/3-
670 del 24/07/1998, dalla circolare del Sig. Capo del Dipartimento emanata in data 02
agosto 2011, nonché dall’ordine di servizio emanato dalla Direzione di Milano Bollate in
data 19/12/2011, dispositivi che disciplinano l’accesso al servizio di mensa obbligatoria
di servizio, nonché alla modalità di recupero del tempo impiegato per la fruizione della
stessa.
Con nota Prot. n.363/SEG.REG. (CHE SI ALLEGA ALLA PRESENTE), la scrivente O.S. aveva
debitamente segnalato al Direttore della II^ Casa di Reclusione di Milano Bollate, di aver
ricevuto notizia di taluni comportamenti e scelte organizzative adottate dalla suddetta
Direzione, che non sembravano affatto rispettare la normativa vigente in materia. Con
nota Prot. n.40501/Uff.Rel.Sind. del 25/11/2016 (CHE SI ALLEGA ALLA PRESENTE), la
Direzione di Milano Bollate confermava la propria posizione, vale a dire che il personale
impiegato presso l’Ufficio Conti Correnti non era tenuto a recuperare il tempo
strettamente necessario alla fruizione del pasto, confermando la grave disparità di
trattamento che era stata rappresentata, oltre naturalmente a creare evidentemente un
danno anche all’erario.
Nella nota di riscontro, infatti, la Direzione di Bollate fornisce chiarimenti che non
corrispondono alla realtà dei fatti, sostenendo che l’ufficio sopradescritto non è
suscettibile di interruzioni, questo nonostante si è avuto la premura di ricordare le
numerose CAR avanzate da questa O.S. nei confronti della stessa Direzione, la quale
continua e persevera nella maniera più assoluta a non voler rispettare l’orario di chiusura
previsto per il predetto ufficio, non provvedendo sistematicamente a predisporre e/o a
coprire con le unità di polizia penitenziaria preposte alla copertura del turno pomeridiano
13.00/19.00 (altro che continuità!!!). Giova pertanto ribadire che l’Ufficio Conti Correnti
era collocato all’interno del muro di cinta dell’istituto per poi essere spostato nel mese di
ottobre u.s. all’interno del palazzo della Direzione, ovvero, negli uffici amministrativi
contabili, luogo in cui nessun altro personale di polizia penitenziaria (tranne quelli
appunto dei conti correnti) usufruisce di tale beneficio. Appare pertanto pacifico affermare che il Personale di Polizia Penitenziaria in servizio
presso l’Ufficio Conti Correnti, come peraltro avviene per gli altri uffici collocati
all’interno della Direzione, nel caso in cui dovessero usufruire della mensa, devono
recuperare il tempo necessario per la fruizione del pasto.
Sig. Provveditore, premesso che la scrivente O.S. non intende assolutamente tollerare
alcuna fuoriuscita dal solco delle regole che possa essere finalizzata a garantire privilegi
e differenziazioni di trattamento, pertanto, alla luce di quanto esposto in narrativa, in
ossequio ai principi di trasparenza e legittimità dell’azione amministrativa, con la
presente nota il Si.N.A.P.Pe Le chiede di voler intervenire sulla vicenda in tempi celeri,
precisando che la scrivente non avrebbe nulla in contrario se tale beneficio fosse esteso a
tutti gli altri dipendenti non solo di Bollate, ma di Como, di Opera, di San Vittore, di
Monza, ecc… ai quali non viene data la stessa opportunità, evidentemente perché in
quelle strutture la normativa in materia viene applicate correttamente.
Per concludere, tenuto conto che, nella Sua veste di Dirigente Generale, la S.V. è tenuto a
garantire un’effettiva trasparenza ed una inderogabile legittimità all’azione
amministrativa, anche dei propri sottoposti, nonché al fine di evitare una grave disparità
di trattamento tra il personale in servizio, non solo della Casa di Reclusione di Milano
Bollate, ma anche a livello regionale, la scrivente O.S. Le chiede di avviare un’adeguata
attività d’indagine, adottando, ove fossero riscontrate le violazioni ipotizzate, i dovuti
provvedimenti correttivi, poiché tale indebita concessione, configurerebbe oltre che una
grave disparità di trattamento, anche un palese danno erariale che è il presupposto per la
sussistenza della responsabilità amministrativo-contabile a carico della suddetta
Direzione.
Ove la presente nota, come sovente accade, non dovesse trovare adeguato ed esaustivo
riscontro, ravvisandosi potenziali profili di responsabilità amministrativo/contabile a
carico della Direzione di Milano Bollate, la scrivente O.S., procederà, doverosamente e
suo malgrado, ad inserire l’anomalia sopra rappresentata, dandole opportuno risalto, nel
formale esposto che intende presentare alla competente sezione regionale della Corte dei
Conti, alla cui Procura viene preventivamente inviata una copia anche della presente
nota, nel caso in cui l’anomalia segnalata in questa e nella precedente nota relativa
all’oggetto del contendere, dovessero continuare, come finora accaduto, a non trovare
esaustivo riscontro con l’adozione di conseguenti provvedimenti correttivi.
Si confida in una Sua attenta considerazione della presente, nonché a voler disporre i
correttivi del caso, l’occasione è gradita per porgerle deferenti saluti.
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CASA DI RECLUSIONE DI MILANO BOLLATE – Mensa di servizio – Disparità di trattamento – ATTO SECONDO
Egr. Sig. Provveditore,
con la presente nota la scrivente O.S. intende denunciare alcune palesi irregolarità che
richiedono immediati e risolutivi interventi correttivi da parte di codesta Autorità
Dirigente, sui quali tracciare delle linee chiare ed univoche circa l’interpretazione e
l’applicazione delle circolari sopra meglio specificate in oggetto, poiché nelle pieghe
dell’ambiguità interpretative di qualche Dirigente, pare esserci spazio per la concessione
a macchia di leopardo secondo gusti personalistici, dando origine sempre alle solite
tensioni e malumori tra il personale che percepisce e vive la sensazione di essere
considerato personale di seria A e personale di serie B.
L’odierno oggetto del contendere riguarda quanto previsto dalla circolare n.151391/3-
670 del 24/07/1998, dalla circolare del Sig. Capo del Dipartimento emanata in data 02
agosto 2011, nonché dall’ordine di servizio emanato dalla Direzione di Milano Bollate in
data 19/12/2011, dispositivi che disciplinano l’accesso al servizio di mensa obbligatoria
di servizio, nonché alla modalità di recupero del tempo impiegato per la fruizione della
stessa.
Con nota Prot. n.363/SEG.REG. (CHE SI ALLEGA ALLA PRESENTE), la scrivente O.S. aveva
debitamente segnalato al Direttore della II^ Casa di Reclusione di Milano Bollate, di aver
ricevuto notizia di taluni comportamenti e scelte organizzative adottate dalla suddetta
Direzione, che non sembravano affatto rispettare la normativa vigente in materia. Con
nota Prot. n.40501/Uff.Rel.Sind. del 25/11/2016 (CHE SI ALLEGA ALLA PRESENTE), la
Direzione di Milano Bollate confermava la propria posizione, vale a dire che il personale
impiegato presso l’Ufficio Conti Correnti non era tenuto a recuperare il tempo
strettamente necessario alla fruizione del pasto, confermando la grave disparità di
trattamento che era stata rappresentata, oltre naturalmente a creare evidentemente un
danno anche all’erario.
Nella nota di riscontro, infatti, la Direzione di Bollate fornisce chiarimenti che non
corrispondono alla realtà dei fatti, sostenendo che l’ufficio sopradescritto non è
suscettibile di interruzioni, questo nonostante si è avuto la premura di ricordare le
numerose CAR avanzate da questa O.S. nei confronti della stessa Direzione, la quale
continua e persevera nella maniera più assoluta a non voler rispettare l’orario di chiusura
previsto per il predetto ufficio, non provvedendo sistematicamente a predisporre e/o a
coprire con le unità di polizia penitenziaria preposte alla copertura del turno pomeridiano
13.00/19.00 (altro che continuità!!!). Giova pertanto ribadire che l’Ufficio Conti Correnti
era collocato all’interno del muro di cinta dell’istituto per poi essere spostato nel mese di
ottobre u.s. all’interno del palazzo della Direzione, ovvero, negli uffici amministrativi
contabili, luogo in cui nessun altro personale di polizia penitenziaria (tranne quelli
appunto dei conti correnti) usufruisce di tale beneficio. Appare pertanto pacifico affermare che il Personale di Polizia Penitenziaria in servizio
presso l’Ufficio Conti Correnti, come peraltro avviene per gli altri uffici collocati
all’interno della Direzione, nel caso in cui dovessero usufruire della mensa, devono
recuperare il tempo necessario per la fruizione del pasto.
Sig. Provveditore, premesso che la scrivente O.S. non intende assolutamente tollerare
alcuna fuoriuscita dal solco delle regole che possa essere finalizzata a garantire privilegi
e differenziazioni di trattamento, pertanto, alla luce di quanto esposto in narrativa, in
ossequio ai principi di trasparenza e legittimità dell’azione amministrativa, con la
presente nota il Si.N.A.P.Pe Le chiede di voler intervenire sulla vicenda in tempi celeri,
precisando che la scrivente non avrebbe nulla in contrario se tale beneficio fosse esteso a
tutti gli altri dipendenti non solo di Bollate, ma di Como, di Opera, di San Vittore, di
Monza, ecc… ai quali non viene data la stessa opportunità, evidentemente perché in
quelle strutture la normativa in materia viene applicate correttamente.
Per concludere, tenuto conto che, nella Sua veste di Dirigente Generale, la S.V. è tenuto a
garantire un’effettiva trasparenza ed una inderogabile legittimità all’azione
amministrativa, anche dei propri sottoposti, nonché al fine di evitare una grave disparità
di trattamento tra il personale in servizio, non solo della Casa di Reclusione di Milano
Bollate, ma anche a livello regionale, la scrivente O.S. Le chiede di avviare un’adeguata
attività d’indagine, adottando, ove fossero riscontrate le violazioni ipotizzate, i dovuti
provvedimenti correttivi, poiché tale indebita concessione, configurerebbe oltre che una
grave disparità di trattamento, anche un palese danno erariale che è il presupposto per la
sussistenza della responsabilità amministrativo-contabile a carico della suddetta
Direzione.
Ove la presente nota, come sovente accade, non dovesse trovare adeguato ed esaustivo
riscontro, ravvisandosi potenziali profili di responsabilità amministrativo/contabile a
carico della Direzione di Milano Bollate, la scrivente O.S., procederà, doverosamente e
suo malgrado, ad inserire l’anomalia sopra rappresentata, dandole opportuno risalto, nel
formale esposto che intende presentare alla competente sezione regionale della Corte dei
Conti, alla cui Procura viene preventivamente inviata una copia anche della presente
nota, nel caso in cui l’anomalia segnalata in questa e nella precedente nota relativa
all’oggetto del contendere, dovessero continuare, come finora accaduto, a non trovare
esaustivo riscontro con l’adozione di conseguenti provvedimenti correttivi.
Si confida in una Sua attenta considerazione della presente, nonché a voler disporre i
correttivi del caso, l’occasione è gradita per porgerle deferenti saluti.
NOTA SINAPPE DEL 28 NOVEMBRE 2016 – ATTO SECONDO – C.R. BOLLATE – DISPARITA’ DI TRATTAMENTO – UFFICIO CONTI CORRENTI – MENSA
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