urge a questa Segreteria segnalare le gravi anomalie che si stanno registrando presso il Centro di Prima Accoglienza di Roma, al fine di un segnato intervento che valga a superare le criticità che di seguito si esporranno. Presso la struttura in argomento prestano servizio tre sottufficiali, di cui uno solo di fatto nei servizi operativi. Le due unità impiegate nelle cariche fisse drenano mensilmente circa 30 ore procapite di lavoro straordinario, nonostante la stabilità e programmabilità delle proprie incombenze. Per altro, entrambe le unità effettuano un servizio organizzato su 5 giorni lavorati, ma oltre a trattenersi molto di più nelle giornate dal lunedì al venerdì, sovente sono presenti in servizio anche il sabato, con ulteriore aggravio per le Casse dello Stato. Non è rara, inoltre, l’ipotesi in cui una delle due unità di cui si discute, si inserisca come membro attivo nelle traduzioni anche quando vi è altro personale disponibile. Sempre con riferimento al lavoro straordinario, al fine di contenere gli esborsi, il personale è stato sensibilizzato a fruire di riposi recupero, a patto che – qualora fosse necessario ulteriore personale – ad esser richiamati in servizio fossero proprio quelle unità appunto in ragione di straordinario già contabilizzato. Pare che da ultimo questo modus organizzativo non viene più tenuto in considerazione, assistendo così ad una non equa distribuzione dello straordinario. Accanto a tale doglianza, altra criticità emerge in relazione all’organizzazione dei servizi degli educatori. Presso la struttura sono assegnato ben 8 educatori e tutti sono in servizio dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 16.00. Come ben si comprenderà, sono moltissime le ore in cui la figura è assente presso il CPA, ore durante le quali molte delle incombenze proprie del ruolo in argomento vengono svolte dal poliziotto penitenziario di turno che, lungi dal doversi occupare unicamente della sicurezza, si ritrova ad “improvvisare” altre e diverse professionalità. È dunque opportuno che si provveda ad una miglior distribuzione su più ore e più giorni, delle unità disponibili, al fine di assicurare una potenziamento del servizio. Si segnala in ultimo che non è rara l’ipotesi in cui, in assenza del Direttore della struttura, ne faccia le veci un educatore (che per altro firma anche i provvedimenti in nome e per conto del primo); il tutto pare avvenga in assenza di provvedimenti formali di conferimento dell’incarico. Per quanto su narrato, si chiede di assumere ogni e più dettagliata informazione in merito ai fatti segnalati, volendo intervenire con solerzia per una più efficace gestione della struttura. Per il tutto si chiede quanto prima una visita ispettiva. Si resta in attesa di assicurazione.
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CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA ROMA – Organizzazione dei servizi e lavoro straordinario.
Egregio Direttore Generale,
urge a questa Segreteria segnalare le gravi anomalie che si stanno registrando presso il Centro di Prima Accoglienza di Roma, al fine di un segnato intervento che valga a superare le criticità che di seguito si esporranno. Presso la struttura in argomento prestano servizio tre sottufficiali, di cui uno solo di fatto nei servizi operativi. Le due unità impiegate nelle cariche fisse drenano mensilmente circa 30 ore procapite di lavoro straordinario, nonostante la stabilità e programmabilità delle proprie incombenze. Per altro, entrambe le unità effettuano un servizio organizzato su 5 giorni lavorati, ma oltre a trattenersi molto di più nelle giornate dal lunedì al venerdì, sovente sono presenti in servizio anche il sabato, con ulteriore aggravio per le Casse dello Stato. Non è rara, inoltre, l’ipotesi in cui una delle due unità di cui si discute, si inserisca come membro attivo nelle traduzioni anche quando vi è altro personale disponibile. Sempre con riferimento al lavoro straordinario, al fine di contenere gli esborsi, il personale è stato sensibilizzato a fruire di riposi recupero, a patto che – qualora fosse necessario ulteriore personale – ad esser richiamati in servizio fossero proprio quelle unità appunto in ragione di straordinario già contabilizzato. Pare che da ultimo questo modus organizzativo non viene più tenuto in considerazione, assistendo così ad una non equa distribuzione dello straordinario. Accanto a tale doglianza, altra criticità emerge in relazione all’organizzazione dei servizi degli educatori. Presso la struttura sono assegnato ben 8 educatori e tutti sono in servizio dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 16.00. Come ben si comprenderà, sono moltissime le ore in cui la figura è assente presso il CPA, ore durante le quali molte delle incombenze proprie del ruolo in argomento vengono svolte dal poliziotto penitenziario di turno che, lungi dal doversi occupare unicamente della sicurezza, si ritrova ad “improvvisare” altre e diverse professionalità. È dunque opportuno che si provveda ad una miglior distribuzione su più ore e più giorni, delle unità disponibili, al fine di assicurare una potenziamento del servizio. Si segnala in ultimo che non è rara l’ipotesi in cui, in assenza del Direttore della struttura, ne faccia le veci un educatore (che per altro firma anche i provvedimenti in nome e per conto del primo); il tutto pare avvenga in assenza di provvedimenti formali di conferimento dell’incarico. Per quanto su narrato, si chiede di assumere ogni e più dettagliata informazione in merito ai fatti segnalati, volendo intervenire con solerzia per una più efficace gestione della struttura. Per il tutto si chiede quanto prima una visita ispettiva. Si resta in attesa di assicurazione.
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