Ill.ma Ministra, Esimi in indirizzo L’approvazione nel CDM di ieri, 16 settembre, del decreto legge che estende l’obbligatorietà del green pass a tutta la galassia dei lavoratori pubblici e privati, prevedendo in caso di mancato possesso della certificazione verde sia la sospensione del rapporto di lavoro che la sospensione dello stipendio (senza conseguenze disciplinari), apre – nel nostro mondo – molteplici scenari operativi che necessitano di essere affrontati congiuntamente con buona solerzia. “Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine prevenire la diffusione dell’infezione da Sars-CoV-2, al personale delle amministrazioni pubbliche… ai fini dell’accesso nei luoghi in cui svolgono l’attività lavorativa, è fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde Covid-19”; così recita il testo la cui applicazione potrebbe, per svariati lavoratori c.d. no vax, chiudere temporaneamente le porte dell’accesso a lavoro. Con la presente, da servitori dello Stato ligi al rispetto delle regole, non si vuole certo aprire un dibattito sulla condivisibilità o meno della prescrizione normativa, ma si ritiene imprescindibile un focus, anche sotto il profilo organizzativo, per scandagliare conseguenze e possibili soluzioni anche in ragione del fatto che l’auspicata campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione non ha prodotto gli effetti sperati e stando alle comunicazioni fatte dall’Amministrazione con i propri report cadenzati, ammonterebbe circa al 33% la percentuale di personale non vaccinato. La norma, dunque, pare senza eccezione alcuna nemmeno in ragione della specificità del nostro mondo, estende l’obbligo vaccinale per l’accesso ai luoghi di lavoro prevedendo la sospensione del rapporto di impiego e l’immediata sospensione della retribuzione per coloro che ne sono sprovvisti. La medesima norma prevede anche l’organizzazione delle verifiche e l’individuazione con atto formale dei soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi. Già dalla lettura di queste due previsioni si aprono i primi interrogativi: in un mondo multiprofessionale, qual è il carcere inteso in senso lato (in un concetto che coinvolge tanto la dimensione intra moenia, tanto quella extra moenia in tutte le sue diverse articolazioni), quali sono i soggetti che dovranno farsi carico del controllo e se tale attività debba ritenersi esclusiva con conseguente distoglimento delle unità dai compiti precipui; l’impatto, a livello numerico, della previsione in commento sulle già martoriate piante organiche di sede. E’ di lapalissiana evidenza la necessità di comprendere ad oggi quante sono le unità del Corpo sprovviste della certificazione verde e la loro distribuzione sul territorio. Per l’analisi globale della questione e per tutti gli aspetti di natura logistica che ne conseguono, si chiede di prevedere con estrema urgenza un incontro sul tema con le Organizzazioni Sindacali del Corpo. Certi della rilevanza che vorrà attribuirsi alla presente richiesta, si resta in attesa di solerte riscontro.
Utilizziamo i cookie per assicurarti di offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok
Decreto legge “Green Pass” – obbligatorietà per tutti i lavoratori e sospensione del trattamento economico – RICHIESTA CONVOCAZIONE URGENTE
Ill.ma Ministra, Esimi in indirizzo
L’approvazione nel CDM di ieri, 16 settembre, del decreto legge che estende l’obbligatorietà del green pass a tutta la galassia dei lavoratori pubblici e privati, prevedendo in caso di mancato possesso della certificazione verde sia la sospensione del rapporto di lavoro che la sospensione dello stipendio (senza conseguenze disciplinari), apre – nel nostro mondo – molteplici scenari operativi che necessitano di essere affrontati congiuntamente con buona solerzia. “Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine prevenire la diffusione dell’infezione da Sars-CoV-2, al personale delle amministrazioni pubbliche… ai fini dell’accesso nei luoghi in cui svolgono l’attività lavorativa, è fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde Covid-19”; così recita il testo la cui applicazione potrebbe, per svariati lavoratori c.d. no vax, chiudere temporaneamente le porte dell’accesso a lavoro. Con la presente, da servitori dello Stato ligi al rispetto delle regole, non si vuole certo aprire un dibattito sulla condivisibilità o meno della prescrizione normativa, ma si ritiene imprescindibile un focus, anche sotto il profilo organizzativo, per scandagliare conseguenze e possibili soluzioni anche in ragione del fatto che l’auspicata campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione non ha prodotto gli effetti sperati e stando alle comunicazioni fatte dall’Amministrazione con i propri report cadenzati, ammonterebbe circa al 33% la percentuale di personale non vaccinato. La norma, dunque, pare senza eccezione alcuna nemmeno in ragione della specificità del nostro mondo, estende l’obbligo vaccinale per l’accesso ai luoghi di lavoro prevedendo la sospensione del rapporto di impiego e l’immediata sospensione della retribuzione per coloro che ne sono sprovvisti. La medesima norma prevede anche l’organizzazione delle verifiche e l’individuazione con atto formale dei soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi. Già dalla lettura di queste due previsioni si aprono i primi interrogativi: in un mondo multiprofessionale, qual è il carcere inteso in senso lato (in un concetto che coinvolge tanto la dimensione intra moenia, tanto quella extra moenia in tutte le sue diverse articolazioni), quali sono i soggetti che dovranno farsi carico del controllo e se tale attività debba ritenersi esclusiva con conseguente distoglimento delle unità dai compiti precipui; l’impatto, a livello numerico, della previsione in commento sulle già martoriate piante organiche di sede. E’ di lapalissiana evidenza la necessità di comprendere ad oggi quante sono le unità del Corpo sprovviste della certificazione verde e la loro distribuzione sul territorio. Per l’analisi globale della questione e per tutti gli aspetti di natura logistica che ne conseguono, si chiede di prevedere con estrema urgenza un incontro sul tema con le Organizzazioni Sindacali del Corpo. Certi della rilevanza che vorrà attribuirsi alla presente richiesta, si resta in attesa di solerte riscontro.
Cerca
Categorie
Ultimi articoli inseriti
Calendario