Lo scrivente Coordinamento Nazionale per la Giustizia Minorile, della rappresentativa Organizzazione Sindacale, con la presente al fine di stigmatizzare quanto indicato in oggetto, considerate le giuste doglianza pervenute da parte del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso l’istituto in questione, in merito alla mancata remunerazione dei servizi effettuati, gli arretrati risalgono da giugno 2018, nonostante la normativa preveda un tempo massimo di 3 mesi per il pagamento delle missioni. Va evidenziato inoltre che presso l’istituto Nisidino non vengono elargiti neanche gli anticipi; benché le circolari vigenti prevedano che al personale deve essere fornito l’anticipo dell’85%. ciò significa che i poliziotti comandati di traduzione devono pagare di tasca loro tutte le spese necessarie a svolgere il servizio, con la speranza di vedersi restituire i soldi quanto prima. E’ superfluo sottolineare come un tale ritardo sia causa di gravi disagi per gli interessati che, al fine di garantire regolarmente l’attività penitenziaria, sottraggono soldi a quello che è il budget familiare. Per quanto detto, si chiede di conoscere i tempi di pagamento del lavoro debitamente effettuato, con la preghiera di urgente intervento in merito, nell’interesse del Personale di Polizia Penitenziaria.
I.P.M. NISIDA – Mancato pagamento missioni
Lo scrivente Coordinamento Nazionale per la Giustizia Minorile, della rappresentativa Organizzazione Sindacale, con la presente al fine di stigmatizzare quanto indicato in oggetto, considerate le giuste doglianza pervenute da parte del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso l’istituto in questione, in merito alla mancata remunerazione dei servizi effettuati, gli arretrati risalgono da giugno 2018, nonostante la normativa preveda un tempo massimo di 3 mesi per il pagamento delle missioni.
Va evidenziato inoltre che presso l’istituto Nisidino non vengono elargiti neanche gli anticipi; benché le circolari vigenti prevedano che al personale deve essere fornito l’anticipo dell’85%. ciò significa che i poliziotti comandati di traduzione devono pagare di tasca loro tutte le spese necessarie a svolgere il servizio, con la speranza di vedersi restituire i soldi quanto prima.
E’ superfluo sottolineare come un tale ritardo sia causa di gravi disagi per gli interessati che, al fine di garantire regolarmente l’attività penitenziaria, sottraggono soldi a quello che è il budget familiare.
Per quanto detto, si chiede di conoscere i tempi di pagamento del lavoro debitamente effettuato, con la preghiera di urgente intervento in merito, nell’interesse del Personale di Polizia Penitenziaria.
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