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II CASA CIRCONDARIALE DI MILANO BOLLATE – Richiesta accertamento della condotta antisindacale con declarazione di cessazione e rimozione effetti lesivi a seguito di reiterate note e diffide

Ottobre 12, 2016 Sinappe 0 Comments

Egregio Sig. Direttore,
con la presente, in nome e per conto del Sindacato Si.N.A.P.Pe, lo scrivente
Segretario Nazionale Dott. Michele Di Sciacca, da anni e con più missive ha
lamentato un comportamento antisindacale posto in essere dalla S.V. quale
conseguenza della colpevole ed oramai reiterata violazione degli accordi
sindacali sottoscritti, una condotta diventata presso la struttura da Lei diretta
la regola principe.
Per quanto sopra in narrativa, questa Segreteria Nazionale deve
necessariamente intervenire nei confronti della S.V., poiché appare evidente
che l’unica via possibile e percorribile sarà quella dell’intervento di livelli terzi
di Organismi di Garanzia (Giudice del Lavoro), affinché sia ripristinato un piano
di rispetto del sistema negoziale e delle relazioni sindacali con i Rappresentanti
del Personale, per questa motivazione la scrivente O.S. procederà tramite i
propri legali di fiducia all’avvio di una richiesta di accertamento della condotta
antisindacale di cui all’ex art. 28 legge 20 maggio 1970, n.300, con
declarazione di cessazione e rimozione effettivi lesivi, per le seguenti
violazioni:
1) Per non aver ancora definito il nuovo Protocollo d’Intesa Locale iniziato
già nel lontano 2010 ed a tutt’oggi non ancora definito, in palese violazione di
quanto previsto dal P.I.R. sottoscritto in data 24 gennaio 2014 (norma
conclusiva, art. 13, comma 2);
2) Per aver violato il Protocollo d’Intesa Regionale della Lombardia siglato
in data 27 gennaio 2014;
3) Per aver violato l’Accordo Quadro Nazionale del Corpo di Polizia
Penitenziaria sottoscritto in data 24 marzo 2004;
4) Per mancato riscontro alle richieste del Sindacato, vedasi delibere C.A.R.
nei confronti della Direzione di Bollate, una condotta questa che sminuisce la
controparte, e di conseguenza presenta altresì evidenti profili di illegittimità,
rappresentando di fatto il chiaro sintomo di un comportamento antisindacale
che nega la possibilità di interloquire sinergicamente con la parte pubblica su
questioni di fondamentale importanza per il Corpo di Polizia Penitenziaria.
5) Per aver violato la delibera della Commissione di Garanzia del 18 marzo
2008. A tale proposito, giova ricordare che, l’azione dell’Amministrazione, ed
in particolare per i casi di non condivisione delle questioni fra le OO.SS., deve
ed ha la finalità di “ricercare il consenso più ampio possibile” e questo a
maggior ragione quando trattasi di esame congiunto, procedura, che non
contempla affatto la previsione esclusiva delle maggioranze nazionali, ma la
condivisione della maggioranza di fatto dei lavoratori, sottolineando, che in
situazioni di tavoli separati, l’Amministrazione, non dovrebbe assolutamente
condividere i tavoli separati (come invece dichiarato apertamente dalla S.V.
alle OO.SS. durante la riunione del 04 ottobre 2016, avendo avuto cura di non
trascrivere tale aberrante affermazione sul verbale), prima di assumere
determinazioni, è obbligata a sentire tutte le parti su un piano di assoluta
parità e terzietà, condizioni queste, che evidentemente non sono state
rispettate (basta confrontare il verbale del 04 ottobre 2016, accordo siglato
tra le OO.SS. SINAPPE – CISL – USPP – CGIL e la parte pubblica, per poi
essere disconosciuto e non attuato, e quello del 10 ottobre 2016, tra SAPPE –
OSAPP – UIL, accordo immediatamente riconosciuto e attuato dalla parte
pubblica).
Prendiamo infine atto che sono anni ormai che ascoltiamo la Direzione che va
a sbandierare del poliziotto professionale di Milano Bollate, senza però tener
conto debitamente della sicurezza dell’istituto, degli impianti di allarme e di
antiscavalcamento, praticamente non funzionanti, sale regia ridicola e
obsoleta, strumenti di lavoro antiquati e carenza di risorse umane impongono
modelli organizzativi che si rifanno alla “sicurezza dinamica”, al “poliziotto di
quartiere”, all’attività “d’intelligence”, è il carcere di Milano Bollate dovrebbe
esserne il modello. Si allega verbale del 4 e 10 ottobre 2016 al fine di far
comprendere come viene gestito il tavolo delle trattative presso l’a II^ Casa
di Reclusione di Milano Bollate.
All’ufficio legale, tanto si invia per la valutazione dei presupposti di
attivazione del ricorso ai competenti organi giudiziari, ai sensi dell’articolo 28
del D.L. 300/70. Tanto si comunica alla S.V. per doverosa informativa.

II CASA CIRCONDARIALE DI MILANO BOLLATE – Richiesta accertamento della condotta antisindacale con declarazione di cessazione e rimozione effetti lesivi a seguito di reiterate note e diffide

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