Egr. Sig. Direttore,
questa Segreteria Regionale, ha ricevuto in via informale molte doglianze circa il cattivo
controllo all’interno della mensa obbligatoria di servizio presso la struttura da Lei diretta.
La grossa lamentela riguarderebbe il mancato rispetto delle normative vigenti, la
disparità di trattamento, ed eventuali comportamenti impropri commessi da appartenenti
al Corpo di Polizia Penitenziaria attinente alla fruizione della M.O.S..
Una situazione deplorevole, nella quale in sostanza, appare esservi un controllo
superficiale o addirittura assente da parte di coloro i quali dovrebbero garantire il
rispetto delle regole, della correttezza, della trasparenza ed equità nei riguardi di tutto il
personale ivi operante. Con riferimento a ciò, si chiede alla S.V. di conoscere il proprio modus operandi, giacché
Le è stato segnalato per iscritto che alcuni appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria
abusando della propria qualifica e posizione, si sono recati in mensa a consumare il
pranzo senza averne diritto e soprattutto senza aver chiesto alcuna autorizzazione ai
propri superiori gerarchici.
Si chiede altresì di conoscere in base a quale normativa la S.V. autorizza personale degli
uffici non avente diritto alla mensa a recarsi presso la stessa in “pausa”, e di dare loro la
possibilità di condividere il pranzo con altro personale dello stesso ufficio avente diritto.
Si chiede inoltre la motivazione per cui tale opportunità non è stata distesa anche al
personale a turno.
Per quanto sopra descritto, tenuto conto che, nella Sua veste di Dirigente, la S.V. è
tenuto a garantire un’effettiva trasparenza ed una inderogabile legittimità all’azione
amministrativa, nonché al fine di evitare abusi e grave disparità di trattamento tra il
personale in servizio, la scrivente O.S. Le chiede di conoscere quali provvedimenti sono
stati intrapresi verso i soggetti che hanno violato l’ordine di servizio meglio specificato in
oggetto, trattandosi anche di un palese danno erariale che è il presupposto per la
sussistenza della responsabilità amministrativo-contabile a carico della Direzione di
Milano Bollate.
Ove la presente nota, come sovente accade, non dovesse trovare adeguato ed esaustivo
riscontro con l’adozione di conseguenti provvedimenti correttivi, il Si.N.A.P.Pe
procederà, doverosamente e suo malgrado, ad inserire l’anomalia sopra rappresentata,
dandole opportuno risalto, nel formale esposto che intende presentare alla competente
sezione regionale della Corte dei Conti.
Si confida in una Sua attenta considerazione della presente, nonché a voler disporre i
correttivi del caso, l’occasione è gradita per porgerle deferenti saluti.
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II CASA DI RECLUSIONE DI MILANO BOLLATE – Recupero tempo impiegato per la fruizione della mensa – Richiesta chiarimenti
Egr. Sig. Direttore,
questa Segreteria Regionale, ha ricevuto in via informale molte doglianze circa il cattivo
controllo all’interno della mensa obbligatoria di servizio presso la struttura da Lei diretta.
La grossa lamentela riguarderebbe il mancato rispetto delle normative vigenti, la
disparità di trattamento, ed eventuali comportamenti impropri commessi da appartenenti
al Corpo di Polizia Penitenziaria attinente alla fruizione della M.O.S..
Una situazione deplorevole, nella quale in sostanza, appare esservi un controllo
superficiale o addirittura assente da parte di coloro i quali dovrebbero garantire il
rispetto delle regole, della correttezza, della trasparenza ed equità nei riguardi di tutto il
personale ivi operante. Con riferimento a ciò, si chiede alla S.V. di conoscere il proprio modus operandi, giacché
Le è stato segnalato per iscritto che alcuni appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria
abusando della propria qualifica e posizione, si sono recati in mensa a consumare il
pranzo senza averne diritto e soprattutto senza aver chiesto alcuna autorizzazione ai
propri superiori gerarchici.
Si chiede altresì di conoscere in base a quale normativa la S.V. autorizza personale degli
uffici non avente diritto alla mensa a recarsi presso la stessa in “pausa”, e di dare loro la
possibilità di condividere il pranzo con altro personale dello stesso ufficio avente diritto.
Si chiede inoltre la motivazione per cui tale opportunità non è stata distesa anche al
personale a turno.
Per quanto sopra descritto, tenuto conto che, nella Sua veste di Dirigente, la S.V. è
tenuto a garantire un’effettiva trasparenza ed una inderogabile legittimità all’azione
amministrativa, nonché al fine di evitare abusi e grave disparità di trattamento tra il
personale in servizio, la scrivente O.S. Le chiede di conoscere quali provvedimenti sono
stati intrapresi verso i soggetti che hanno violato l’ordine di servizio meglio specificato in
oggetto, trattandosi anche di un palese danno erariale che è il presupposto per la
sussistenza della responsabilità amministrativo-contabile a carico della Direzione di
Milano Bollate.
Ove la presente nota, come sovente accade, non dovesse trovare adeguato ed esaustivo
riscontro con l’adozione di conseguenti provvedimenti correttivi, il Si.N.A.P.Pe
procederà, doverosamente e suo malgrado, ad inserire l’anomalia sopra rappresentata,
dandole opportuno risalto, nel formale esposto che intende presentare alla competente
sezione regionale della Corte dei Conti.
Si confida in una Sua attenta considerazione della presente, nonché a voler disporre i
correttivi del caso, l’occasione è gradita per porgerle deferenti saluti.
NOTA SINAPPE DEL 19 DICEMBRE 2016 – C.R. BOLLATE – VIOLAZIONE ORDINE DI SERVIZIO MENSA – DISPARITA’ DI TRATTAMENTO – RICHIESTA CHIARIMENTI
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