Egregio Provveditore,
facendo riferimento a tutta la precorsa corrispondenza riguardante la
situazione di estremo disagio e insicurezza, anche a causa della gravissima carenza
d’organico, dovuta essenzialmente ai numerosissimi distacchi in uscita (più di
cento), in cui opera attualmente il personale di polizia penitenziaria degli II.PP. di
Parma, insultato, vilipeso, sputato in pieno volto e aggredito con sempre maggiore
frequenza da parte dei detenuti ristretti nell’Istituto ducale.
Nella giornata di ieri, si è verificato l’ennesimo evento critico che ha visto un
agente di polizia penitenziaria subire un’aggressione particolarmente violenta da
parte di un detenuto magrebino che gli ha sferrato un bastonata sul collo con una
mazza da scopa che si è rotta in due parti, talmente è stato violento il colpo. Non
osiamo immaginare cosa sarebbe potuto succedere all’agente di polizia
penitenziaria se l’aggressore lo avesse colpito con cotanta violenza al capo anziché
sul collo; in ogni caso lo stesso è stato costretto a sottoporsi alle cure del Pronto
Soccorso del nosocomio cittadino, che gli ha riconosciuto una prognosi di 10 gg,
salvo complicazioni, per trauma contusivo cervicale.
Questa è solo l’ultima delle innumerevoli aggressioni subite dal personale di
polizia penitenziaria, che da tempo è costretto ad operare in condizioni estreme,
senza che si adottino le misure necessarie per limitare i rischi connessi
all’assolvimento dei compiti istituzionali del Corpo. Crediamo, non sia più
tollerabile accettare ulteriori ritardi da parte dell’Amministrazione nell’affrontare il
problema, che potrebbe aggravarsi in qualsiasi momento con conseguenze che non
osiamo neppure immaginare.
Siamo, pertanto, a chiederLe di voler disporre un’immediata ricognizione
delle cause che stanno portando ad un’intollerabile impennata delle aggressioni
subite dal personale in divisa degli II.PP. di Parma, oltre a chiedere, per l’ennesima
volta e con forza, che sia garantita una diversa allocazione dei detenuti facinorosi
per indole o a causa di problemi psichiatrici, attraverso la predisposizione delle
cosiddette sezioni ex art. 32, in modo che gli stessi possano essere gestiti in maniera
più adeguata, così come previsto dalle vigenti circolari dipartimentali
inspiegabilmente disattese, oltre che formare, informare ed aggiornare TUTTO il
personale sulle modalità d’intervento e prevenzione degli eventi critici e prevedere
un percorso di sostegno e supporto anche psicologico per il personale vittima di tali
aggressioni.
In considerazione di quanto sopra, oltre allo stato di agitazione già
proclamato dal Sinappe ed al sit-in innanzi alla Prefettura di Parma che terremo in
data 21 c.m., questa O.S. la informa di non essere più disponibile a tollerare ulteriori
ritardi nell’affrontare tale problematica e di essere pronta, in mancanza di riscontro
fattivo da parte dell’Amministrazione, a mettere in atto ogni ulteriore iniziativa
prevista, con relativa ed ampia partecipazione della stampa e dei mezzi
d’informazione Radio-Televisivi, per la tutela delle ragioni e dell’integrità psicofisica
del personale di polizia penitenziaria.
In attesa di un urgentissimo cenno di riscontro, si porgono distinti saluti.
Utilizziamo i cookie per assicurarti di offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok
II.PP. di Parma – aggressioni Personale Polizia Penitenziaria
Egregio Provveditore,
facendo riferimento a tutta la precorsa corrispondenza riguardante la
situazione di estremo disagio e insicurezza, anche a causa della gravissima carenza
d’organico, dovuta essenzialmente ai numerosissimi distacchi in uscita (più di
cento), in cui opera attualmente il personale di polizia penitenziaria degli II.PP. di
Parma, insultato, vilipeso, sputato in pieno volto e aggredito con sempre maggiore
frequenza da parte dei detenuti ristretti nell’Istituto ducale.
Nella giornata di ieri, si è verificato l’ennesimo evento critico che ha visto un
agente di polizia penitenziaria subire un’aggressione particolarmente violenta da
parte di un detenuto magrebino che gli ha sferrato un bastonata sul collo con una
mazza da scopa che si è rotta in due parti, talmente è stato violento il colpo. Non
osiamo immaginare cosa sarebbe potuto succedere all’agente di polizia
penitenziaria se l’aggressore lo avesse colpito con cotanta violenza al capo anziché
sul collo; in ogni caso lo stesso è stato costretto a sottoporsi alle cure del Pronto
Soccorso del nosocomio cittadino, che gli ha riconosciuto una prognosi di 10 gg,
salvo complicazioni, per trauma contusivo cervicale.
Questa è solo l’ultima delle innumerevoli aggressioni subite dal personale di
polizia penitenziaria, che da tempo è costretto ad operare in condizioni estreme,
senza che si adottino le misure necessarie per limitare i rischi connessi
all’assolvimento dei compiti istituzionali del Corpo. Crediamo, non sia più
tollerabile accettare ulteriori ritardi da parte dell’Amministrazione nell’affrontare il
problema, che potrebbe aggravarsi in qualsiasi momento con conseguenze che non
osiamo neppure immaginare.
Siamo, pertanto, a chiederLe di voler disporre un’immediata ricognizione
delle cause che stanno portando ad un’intollerabile impennata delle aggressioni
subite dal personale in divisa degli II.PP. di Parma, oltre a chiedere, per l’ennesima
volta e con forza, che sia garantita una diversa allocazione dei detenuti facinorosi
per indole o a causa di problemi psichiatrici, attraverso la predisposizione delle
cosiddette sezioni ex art. 32, in modo che gli stessi possano essere gestiti in maniera
più adeguata, così come previsto dalle vigenti circolari dipartimentali
inspiegabilmente disattese, oltre che formare, informare ed aggiornare TUTTO il
personale sulle modalità d’intervento e prevenzione degli eventi critici e prevedere
un percorso di sostegno e supporto anche psicologico per il personale vittima di tali
aggressioni.
In considerazione di quanto sopra, oltre allo stato di agitazione già
proclamato dal Sinappe ed al sit-in innanzi alla Prefettura di Parma che terremo in
data 21 c.m., questa O.S. la informa di non essere più disponibile a tollerare ulteriori
ritardi nell’affrontare tale problematica e di essere pronta, in mancanza di riscontro
fattivo da parte dell’Amministrazione, a mettere in atto ogni ulteriore iniziativa
prevista, con relativa ed ampia partecipazione della stampa e dei mezzi
d’informazione Radio-Televisivi, per la tutela delle ragioni e dell’integrità psicofisica
del personale di polizia penitenziaria.
In attesa di un urgentissimo cenno di riscontro, si porgono distinti saluti.
Cerca
Categorie
Ultimi articoli inseriti
Calendario