Egregio Direttore,
il SiNAPPe è costretto ad intervenire nuovamente in merito alla gestione fallimentare dell’U.O. Media
Sicurezza, testimoniata dal crescente malcontento del personale che continua a subire diversità di
trattamento, ingiustizie e, come se non bastasse, lesioni in servizio a causa della difficoltà di governare
gli eventi critici in contesti disorganizzati e non conformi alle circolari dei superiori uffici sulle nuove
modalità custodiali.
Non passa, difatti, giorno che non accada un episodio più o meno grave presso tale U.O. che
frequentemente ha ricadute importanti sull’equilibrio psico-fisico e la salute del personale di polizia
penitenziaria in servizio. L’ultimo avvenimento, accaduto in data di ieri, ha visto due detenuti di origine
magrebina darsele di santa ragione all’interno della sezione detentiva di appartenenza, malgrado il
tentativo di limitarne l’impeto da parte di due poliziotti penitenziari che, a seguito del loro intervento,
hanno subito gravi infortuni con prognosi di 6 e 7 giorni, riconosciute dal pronto soccorso del nosocomio
cittadino.
Il problema, da sempre denunciato unicamente dal SiNAPPe, è il controllo dei detenuti “difficili”
(siano essi 14 bis, detenuti pericolosi, con provvedimenti di grande sorveglianza o con divieti d’incontro)
che per la loro natura e/o indole non possono essere gestiti all’interno di “sezioni aperte”. Tra l’altro, il
personale in servizio ci riferisce di una eccessiva tolleranza dei comportamenti infrattivi meno gravi
messi in atto dai detenuti (mancato rispetto del divieto di fumo all’interno dei luoghi comuni, quali
corridoi di reparto, salette, lavanderie, ecc., difficoltà nel far rientrare i detenuti nelle rispettive celle
negli orari di chiusura, mancato rispetto delle prescrizioni interne relative al divieto di trasportare
sgabelli ed altro al di fuori delle camere detentive, e così via), che non consente di avere il pieno
controllo della situazione all’interno dei reparti detentivi negli orari di apertura delle celle. A ciò va
aggiunta la mancata revisione degli ordini di servizio, assolutamente inattuabili e contraddittori in un
simile contesto e la chiusura del reparto isolamento dell’U.O. Alta Sicurezza che riduce il numero delle
camere detentive in uso all’U.O. Media Sicurezza. Per non parlare della difficoltà mostrata da codesta
Direzione di predisporre una seria rivisitazione dell’organizzazione del lavoro, necessaria a recuperare
personale ove realmente possibile per rafforzare la presenza di poliziotti nel servizio a turno,
sottraendoli dai compiti non istituzionali.
Non ci è dato inoltre sapere quando verranno effettuati i lavori, richiesti a più ripresi solo da questa
O.S., per l’automazione dei cancelli, l’installazione di impianti di video-citofonici e di sorveglianza e
l’apertura esterna dei box agenti, la cui realizzazione è stata di recente confermata dal Governo, in
risposta all’interpellanza dell’Onorevole Vittorio Ferraresi del M5S, sollecitata dal SiNAPPe di Parma.
Come se non bastasse, la situazione innanzi descritta sarebbe aggravata da una gestione del
personale fatta di favoritismi e agevolazioni che creerebbero forte malcontento e sconforto nei lavoratori
meno “considerati”.
In particolare ci viene riferito come alcune unità di polizia penitenziaria, bypassando le regolari
procedure d’interpello, siano impiegate unicamente presso posti di servizio quali il box 193 e l’infermeria
della locale Media Sicurezza, a scapito del resto del personale destinato quasi esclusivamente ai servizi
di vigilanza ed osservazione dei reparti detentivi e/o di garitta. Anche riguardo ai turni festivi, serali e
notturni, alcune unità del servizio a turno della locale Media Sicurezza beneficerebbero di un
trattamento di enorme favore, come sarebbe facilmente rilevabile dal programmato mensile di
novembre c.a., non previsto e non prevedibile dalle vigenti norme di origine pattizia.
Siamo, pertanto, a chiedere alla S.V. di voler adottare i necessari e non più rinviabili provvedimenti
del caso, peraltro già ipotizzati informalmente a margine delle precorse riunioni sindacali, affinché il
personale dell’U.O. Media Sicurezza possa essere messo nuovamente in condizione di potere operare
in piena sicurezza e serenità, nonché di vedersi garantire pari opportunità lavorative anche in termini di
equa distribuzione dei carichi lavorativi e dei turni di servizio.
Si chiede, in ultimo, la predisposizione di registri prestampati anche per il personale dell’U.O. Media
Sicurezza, come avviene già in altre Unità Operative, così da agevolare le operazioni di tenuta e
compilazione dei registri in uso nei reparti detentivi.
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II.PP. DI PARMA – Gestione fallimentare U.O. Media Sicurezza
Egregio Direttore,
il SiNAPPe è costretto ad intervenire nuovamente in merito alla gestione fallimentare dell’U.O. Media
Sicurezza, testimoniata dal crescente malcontento del personale che continua a subire diversità di
trattamento, ingiustizie e, come se non bastasse, lesioni in servizio a causa della difficoltà di governare
gli eventi critici in contesti disorganizzati e non conformi alle circolari dei superiori uffici sulle nuove
modalità custodiali.
Non passa, difatti, giorno che non accada un episodio più o meno grave presso tale U.O. che
frequentemente ha ricadute importanti sull’equilibrio psico-fisico e la salute del personale di polizia
penitenziaria in servizio. L’ultimo avvenimento, accaduto in data di ieri, ha visto due detenuti di origine
magrebina darsele di santa ragione all’interno della sezione detentiva di appartenenza, malgrado il
tentativo di limitarne l’impeto da parte di due poliziotti penitenziari che, a seguito del loro intervento,
hanno subito gravi infortuni con prognosi di 6 e 7 giorni, riconosciute dal pronto soccorso del nosocomio
cittadino.
Il problema, da sempre denunciato unicamente dal SiNAPPe, è il controllo dei detenuti “difficili”
(siano essi 14 bis, detenuti pericolosi, con provvedimenti di grande sorveglianza o con divieti d’incontro)
che per la loro natura e/o indole non possono essere gestiti all’interno di “sezioni aperte”. Tra l’altro, il
personale in servizio ci riferisce di una eccessiva tolleranza dei comportamenti infrattivi meno gravi
messi in atto dai detenuti (mancato rispetto del divieto di fumo all’interno dei luoghi comuni, quali
corridoi di reparto, salette, lavanderie, ecc., difficoltà nel far rientrare i detenuti nelle rispettive celle
negli orari di chiusura, mancato rispetto delle prescrizioni interne relative al divieto di trasportare
sgabelli ed altro al di fuori delle camere detentive, e così via), che non consente di avere il pieno
controllo della situazione all’interno dei reparti detentivi negli orari di apertura delle celle. A ciò va
aggiunta la mancata revisione degli ordini di servizio, assolutamente inattuabili e contraddittori in un
simile contesto e la chiusura del reparto isolamento dell’U.O. Alta Sicurezza che riduce il numero delle
camere detentive in uso all’U.O. Media Sicurezza. Per non parlare della difficoltà mostrata da codesta
Direzione di predisporre una seria rivisitazione dell’organizzazione del lavoro, necessaria a recuperare
personale ove realmente possibile per rafforzare la presenza di poliziotti nel servizio a turno,
sottraendoli dai compiti non istituzionali.
Non ci è dato inoltre sapere quando verranno effettuati i lavori, richiesti a più ripresi solo da questa
O.S., per l’automazione dei cancelli, l’installazione di impianti di video-citofonici e di sorveglianza e
l’apertura esterna dei box agenti, la cui realizzazione è stata di recente confermata dal Governo, in
risposta all’interpellanza dell’Onorevole Vittorio Ferraresi del M5S, sollecitata dal SiNAPPe di Parma.
Come se non bastasse, la situazione innanzi descritta sarebbe aggravata da una gestione del
personale fatta di favoritismi e agevolazioni che creerebbero forte malcontento e sconforto nei lavoratori
meno “considerati”.
In particolare ci viene riferito come alcune unità di polizia penitenziaria, bypassando le regolari
procedure d’interpello, siano impiegate unicamente presso posti di servizio quali il box 193 e l’infermeria
della locale Media Sicurezza, a scapito del resto del personale destinato quasi esclusivamente ai servizi
di vigilanza ed osservazione dei reparti detentivi e/o di garitta. Anche riguardo ai turni festivi, serali e
notturni, alcune unità del servizio a turno della locale Media Sicurezza beneficerebbero di un
trattamento di enorme favore, come sarebbe facilmente rilevabile dal programmato mensile di
novembre c.a., non previsto e non prevedibile dalle vigenti norme di origine pattizia.
Siamo, pertanto, a chiedere alla S.V. di voler adottare i necessari e non più rinviabili provvedimenti
del caso, peraltro già ipotizzati informalmente a margine delle precorse riunioni sindacali, affinché il
personale dell’U.O. Media Sicurezza possa essere messo nuovamente in condizione di potere operare
in piena sicurezza e serenità, nonché di vedersi garantire pari opportunità lavorative anche in termini di
equa distribuzione dei carichi lavorativi e dei turni di servizio.
Si chiede, in ultimo, la predisposizione di registri prestampati anche per il personale dell’U.O. Media
Sicurezza, come avviene già in altre Unità Operative, così da agevolare le operazioni di tenuta e
compilazione dei registri in uso nei reparti detentivi.
gestione fallimentare U.O. Media Sicurezza
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