Da questa mattina si susseguono notizie sempre più minuziose sulla vicenda Santa Maria Capua Vetere che, come ben sappiamo, ha visto l’esecuzione di 52 misure cautelari nei confronti di personale dell’Amministrazione Penitenziaria. La stampa, in particolar modo quella digitale, non ha avuto freno alcuno nella diffusione della notizia, sviscerata fin nei minimi particolari, non solo pubblicando il comunicato stampa emesso dalla Procura della Repubblica di Caserta, ma financo i nomi di tutte le 117 persone coinvolte, con tanto di data di nascita, incuranti della privacy. È il caso del quotidiano online CasertaCE.net che, alle 13.25, estrapolando la lista da un documento ufficiale (raramente distribuito alle testate giornalistiche), in barba a tutte le direttive normative, primo tra tutti il Decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196 che contiene le norme nazionali relative alla tutela dei dati personali, ha diffuso i dati personali degli indagati. La gogna mediatica lanciata fin dalla notifica spettacolarizzata dei primi avvisi di garanzia, è così definitivamente puntualizzata, con nomi e cognomi ben in vista! Ma come! Noi che per rispetto della privacy citiamo i detenuti “attenzionati” con la dicitura OMISSIS ed anche nella corrispondenza interna usiamo solo le iniziali dei detenuti interessati per tutelarne la riservatezza, oggi ci ritroviamo “sbattuti” in prima pagina senza riguardo alcuno, dimenticandoci che dietro ogni uomo o donna citato, c’è una famiglia, figli, genitori che vivono di rimando l’onta! Appare più che mai opportuno quindi che i vertici di codesta Amministrazione facciano valere il diritto alla privacy per il suo personale, prima che la berlina pubblica porti a conseguenze drammatiche.
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Il “caso” Santa Maria Capua Vetere – divulgati i dati personali sui media – Richiesto urgente intervento.
Da questa mattina si susseguono notizie sempre più minuziose sulla vicenda Santa Maria Capua Vetere che, come ben sappiamo, ha visto l’esecuzione di 52 misure cautelari nei confronti di personale dell’Amministrazione Penitenziaria.
La stampa, in particolar modo quella digitale, non ha avuto freno alcuno nella diffusione della notizia, sviscerata fin nei minimi particolari, non solo pubblicando il comunicato stampa emesso dalla Procura della Repubblica di Caserta, ma financo i nomi di tutte le 117 persone coinvolte, con tanto di data di nascita, incuranti della privacy.
È il caso del quotidiano online CasertaCE.net che, alle 13.25, estrapolando la lista da un documento ufficiale (raramente distribuito alle testate giornalistiche), in barba a tutte le direttive normative, primo tra tutti il Decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196 che contiene le norme nazionali relative alla tutela dei dati personali, ha diffuso i dati personali degli indagati. La gogna mediatica lanciata fin dalla notifica spettacolarizzata dei primi avvisi di garanzia, è così definitivamente puntualizzata, con nomi e cognomi ben in vista! Ma come! Noi che per rispetto della privacy citiamo i detenuti “attenzionati” con la dicitura OMISSIS ed anche nella corrispondenza interna usiamo solo le iniziali dei detenuti interessati per tutelarne la riservatezza, oggi ci ritroviamo “sbattuti” in prima pagina senza riguardo alcuno, dimenticandoci che dietro ogni uomo o donna citato, c’è una famiglia, figli, genitori che vivono di rimando l’onta! Appare più che mai opportuno quindi che i vertici di codesta Amministrazione facciano valere il diritto alla privacy per il suo personale, prima che la berlina pubblica porti a conseguenze drammatiche.
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