INTERRUZIONE DELLE TRATTATIVE E DICHIARAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE NAZIONALE – Manifestazione nazionale di protesta per il prossimo 27 marzo a Roma
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in ragione del crescente malessere del Personale di Polizia Penitenziaria, soggetto a numerosi e ricorrenti disagi lavorativi, nonché a frequenti aggressioni ed insulti nelle mansioni rese a diretto contatto con la popolazione detenuta, devono preliminarmente esprimere il proprio assoluto dissenso rispetto alla prassi di codesta amministrazione penitenziaria centrale, da tempo, completamente inefficace e priva di prospettive, nonché carente anche nel fornire I minimi correttivi indispensabili ad affrontare le ripetute emergenze, in ragione di una crescente disorganizzazione nell’ambito delle strutture e dei servizi e dell’assenza di coordinamento tra i vari livelli/ambiti di responsabilità degli Organi penitenziari alla cui palese inerzia nessun rimedio è spesso adottato. A fronte di tale inaccettabile situazione, giova altresì rilevare che anche nell’ambito delle relazioni sindacali le occasioni di confronto, rese obbligatorie dalla vigente normativa, hanno assunto le veste di mere informative e persino le missive inoltrate dalle Sigle sindacali anche riguardanti problematiche rilevanti di preminente interesse nazionale vengono di massima ignorate ed assai raramente trovano una qualche forma di riscontro, con ciò avvalorando la triste constatazione di un progressivo svilimento degli strumenti e delle prerogative che la vigente normativa riconosce ai sindacati nazionali rappresentativi. In tale prospettiva dovrebbe risultare evidente ai Vertici di codesta Amministrazione, arroccata su se stessa che quanto accade sul territorio, la devastante disorganizzazione, una individuazione organica di enti e servizi insufficiente, i disagi nell’alloggiamento in caserma, la carenza di uniformi ed effetti di vestiario, la pericolosa vetustà dei mezzi di trasporto e per le traduzioni e, non ultima per gravità, la riluttanza a recepire le istanze delle Organizzazioni Sindacali, hanno minato qualsiasi reale possibilità di crescita e di risultato dell’istituzione penitenziaria nell’interesse del personale e dell’intera Collettività. Per tali ragioni le OO.SS. scriventi comunicano alla S.V. lo Stato di Agitazione Nazionale del Personale di Polizia Penitenziaria, l’interruzione delle trattative e la non partecipazione ai tavoli nazionali di incontro e di confronto attuali e futuri e, nel contempo informano di avere programmato per il prossimo 27 marzo in Roma la prima manifestazione nazionale di protesta con contemporanea conferenza stampa. Inoltre, ritenendo la sede ministeriale rispetto a quella dipartimentale, l’unica in grado di affrontare adeguatamente le emergenze in essere, si informa di avere richiesto all’On.le Guardasigilli una specifica convocazione al fine di affrontare e risolvere le problematiche delle aggressioni, del pagamento (persino arretrato) degli oneri di alloggiamento ed il problema delle dotazioni organiche, con contestuale richiesta di separazione dei tavoli e delle occasioni di incontro dalla organizzazione sindacale denominata CNPP.
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INTERRUZIONE DELLE TRATTATIVE E DICHIARAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE NAZIONALE – Manifestazione nazionale di protesta per il prossimo 27 marzo a Roma
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in ragione del crescente malessere del Personale di Polizia Penitenziaria, soggetto a numerosi e ricorrenti disagi lavorativi, nonché a frequenti aggressioni ed insulti nelle mansioni rese a diretto contatto con la popolazione detenuta, devono preliminarmente esprimere il proprio assoluto dissenso rispetto alla prassi di codesta amministrazione penitenziaria centrale, da tempo, completamente inefficace e priva di prospettive, nonché carente anche nel fornire I minimi correttivi indispensabili ad affrontare le ripetute emergenze, in ragione di una crescente disorganizzazione nell’ambito delle strutture e dei servizi e dell’assenza di coordinamento tra i vari livelli/ambiti di responsabilità degli Organi penitenziari alla cui palese inerzia nessun rimedio è spesso adottato.
A fronte di tale inaccettabile situazione, giova altresì rilevare che anche nell’ambito delle relazioni sindacali le occasioni di confronto, rese obbligatorie dalla vigente normativa, hanno assunto le veste di mere informative e persino le missive inoltrate dalle Sigle sindacali anche riguardanti problematiche rilevanti di preminente interesse nazionale vengono di massima ignorate ed assai raramente trovano una qualche forma di riscontro, con ciò avvalorando la triste constatazione di un progressivo svilimento degli strumenti e delle prerogative che la vigente normativa riconosce ai sindacati nazionali rappresentativi.
In tale prospettiva dovrebbe risultare evidente ai Vertici di codesta Amministrazione, arroccata su se stessa che quanto accade sul territorio, la devastante disorganizzazione, una individuazione organica di enti e servizi insufficiente, i disagi nell’alloggiamento in caserma, la carenza di uniformi ed effetti di vestiario, la pericolosa vetustà dei mezzi di trasporto e per le traduzioni e, non ultima per gravità, la riluttanza a recepire le istanze delle Organizzazioni Sindacali, hanno minato qualsiasi reale possibilità di crescita e di risultato dell’istituzione penitenziaria nell’interesse del personale e dell’intera Collettività.
Per tali ragioni le OO.SS. scriventi comunicano alla S.V. lo Stato di Agitazione Nazionale del Personale di Polizia Penitenziaria, l’interruzione delle trattative e la non partecipazione ai tavoli nazionali di incontro e di confronto attuali e futuri e, nel contempo informano di avere programmato per il prossimo 27 marzo in Roma la prima manifestazione nazionale di protesta con contemporanea conferenza stampa.
Inoltre, ritenendo la sede ministeriale rispetto a quella dipartimentale, l’unica in grado di affrontare adeguatamente le emergenze in essere, si informa di avere richiesto all’On.le Guardasigilli una specifica convocazione al fine di affrontare e risolvere le problematiche delle aggressioni, del pagamento (persino arretrato) degli oneri di alloggiamento ed il problema delle dotazioni organiche, con contestuale richiesta di separazione dei tavoli e delle occasioni di incontro dalla organizzazione sindacale denominata CNPP.
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