Egregio Provveditore,
siamo a segnalarle con la presente la problematica relativa all’utilizzo, presso gli II.PP. di
Parma, di una donna appartenente al corpo di polizia penitenziaria, con turno 15/18, quale
capoposto, mansione prevalentemente esecutiva, presso una U.O. riservata alla custodia di
detenuti di sesso maschile.
La programmazione di tale turno di servizio sarebbe stata inserita nel modello 14/a circa
una settimana prima del giorno del suo svolgimento e malgrado fossero presenti in servizio
altri poliziotti penitenziari impiegati stabilmente e/o sporadicamente nella funzione di
capoposto.
La questione, già affrontata con nota GDAP-0171933/2009, in assenza di uno specifico
intervento legislativo a modifica dell’art. 6 comma 2 della legge 15 dicembre 1990, nr. 395,
crediamo non possa risolversi che nel rispetto della causa ostativa contenuta in quella norma.
Sarebbe dunque opportuno un suo autorevole intervento che imponesse alle Direzioni del
Distretto il rispetto, al di là di personali convinzioni e/o auspici, di quanto previsto dall’art. 6
comma 2 della legge 395/90: “il personale del Corpo di polizia penitenziaria da adibire a servizi
di istituto all’interno delle sezioni deve essere dello stesso sesso dei detenuti o internati ivi
ristretti”.
In attesa di cortese cenno di risposta, si porgono Distinti saluti. Istituti Penitenziari di Parma – personale femminile presso UU.OO. maschili
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Istituti Penitenziari di Parma – personale femminile presso UU.OO. maschili
Egregio Provveditore,
siamo a segnalarle con la presente la problematica relativa all’utilizzo, presso gli II.PP. di
Parma, di una donna appartenente al corpo di polizia penitenziaria, con turno 15/18, quale
capoposto, mansione prevalentemente esecutiva, presso una U.O. riservata alla custodia di
detenuti di sesso maschile.
La programmazione di tale turno di servizio sarebbe stata inserita nel modello 14/a circa
una settimana prima del giorno del suo svolgimento e malgrado fossero presenti in servizio
altri poliziotti penitenziari impiegati stabilmente e/o sporadicamente nella funzione di
capoposto.
La questione, già affrontata con nota GDAP-0171933/2009, in assenza di uno specifico
intervento legislativo a modifica dell’art. 6 comma 2 della legge 15 dicembre 1990, nr. 395,
crediamo non possa risolversi che nel rispetto della causa ostativa contenuta in quella norma.
Sarebbe dunque opportuno un suo autorevole intervento che imponesse alle Direzioni del
Distretto il rispetto, al di là di personali convinzioni e/o auspici, di quanto previsto dall’art. 6
comma 2 della legge 395/90: “il personale del Corpo di polizia penitenziaria da adibire a servizi
di istituto all’interno delle sezioni deve essere dello stesso sesso dei detenuti o internati ivi
ristretti”.
In attesa di cortese cenno di risposta, si porgono Distinti saluti.
Istituti Penitenziari di Parma – personale femminile presso UU.OO. maschili
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