Si svolgerà a Napoli, dal prossimo 9 febbraio e fino al giorno 17 dello stesso mese, il 46° salone internazionale della nautica; una kermesse di grande prestigio che porterà migliaia di visitatori e appassionati nella città partenopea. Si ha notizia che, su richiesta del Provveditore Regionale, è stata autorizzata la partecipazione alla manifestazione anche per la Polizia Penitenziaria, con riferimento alla specializzazione del servizio navale; una specializzazione a cui l’Amministrazione ha sommessamente rinunciato quasi in toto per scelte politiche pregresse che hanno condotto al trasferimento, quasi totale, del servizio navale al Corpo della Guardia di Finanza e quindi alla chiusura delle basi navali di Nisida, Favignana e Porto Azzurro. Il PCD di soppressione è stato da Lei firmato proprio lo scorso 16 gennaio. Se da un lato si comprende l’umore dei poliziotti penitenziari specializzati del servizio navale del reparto di Nisida, chiamati a partecipare alla manifestazione, quasi beffardamente, a meno di un mese dalla dismissione della propria sede, dall’altro si accoglie con favore qualsiasi attività che conduca ad un’ampia visibilità del Corpo e delle sue specializzazioni, anche se poco coerenti che le politiche sopra richiamate, a patto che l’immagine del Corpo ne acquisti prestigio. Quel che lascia perplessi sono i limiti dell’autorizzazione promanante da codesto ufficio che parla di allestimento di uno stand di rappresentanza della Polizia Penitenziaria che non comporti costi a carico dell’Amministrazione. Come questo sia possibile, sinceramente, non è dato comprenderlo. È infatti, innegabile, che qualsiasi attività si svolga al di fuori dell’ordinario comporti oneri aggiuntivi, non fosse altro che del pagamento di missioni e straordinari per le unità impiegate. Né gratifica l’idea di organizzare “in economia” una rappresentanza del Corpo in un momento di alta visibilità internazionale. E’ evidente che tutto questo non si muove lungo la linea della coerenza. In ragione di ciò, atteso anche il coinvolgimento dell’Ufficio per le Relazioni Esterne e con i Media, si voglia far comprendere come sarà articolato il servizio, quale tipologia di allestimento sarà effettuato e quale sarà l’immagine che vorrà darsi della polizia penitenziaria in un settore quasi completamente e tristemente svuotato nelle propria operatività.
Utilizziamo i cookie per assicurarti di offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok
LETTERA AL CAPO D.A.P. – NauticSud 2019 – 46° salone internazionale della nautica – Napoli 9-17 febbraio 2019
Esimio Presidente
Si svolgerà a Napoli, dal prossimo 9 febbraio e fino al giorno 17 dello stesso mese, il 46° salone internazionale della nautica; una kermesse di grande prestigio che porterà migliaia di visitatori e appassionati nella città partenopea. Si ha notizia che, su richiesta del Provveditore Regionale, è stata autorizzata la partecipazione alla manifestazione anche per la Polizia Penitenziaria, con riferimento alla specializzazione del servizio navale; una specializzazione a cui l’Amministrazione ha sommessamente rinunciato quasi in toto per scelte politiche pregresse che hanno condotto al trasferimento, quasi totale, del servizio navale al Corpo della Guardia di Finanza e quindi alla chiusura delle basi navali di Nisida, Favignana e Porto Azzurro.
Il PCD di soppressione è stato da Lei firmato proprio lo scorso 16 gennaio. Se da un lato si comprende l’umore dei poliziotti penitenziari specializzati del servizio navale del reparto di Nisida, chiamati a partecipare alla manifestazione, quasi beffardamente, a meno di un mese dalla dismissione della propria sede, dall’altro si accoglie con favore qualsiasi attività che conduca ad un’ampia visibilità del Corpo e delle sue specializzazioni, anche se poco coerenti che le politiche sopra richiamate, a patto che l’immagine del Corpo ne acquisti prestigio. Quel che lascia perplessi sono i limiti dell’autorizzazione promanante da codesto ufficio che parla di allestimento di uno stand di rappresentanza della Polizia Penitenziaria che non comporti costi a carico dell’Amministrazione. Come questo sia possibile, sinceramente, non è dato comprenderlo. È infatti, innegabile, che qualsiasi attività si svolga al di fuori dell’ordinario comporti oneri aggiuntivi, non fosse altro che del pagamento di missioni e straordinari per le unità impiegate. Né gratifica l’idea di organizzare “in economia” una rappresentanza del Corpo in un momento di alta visibilità internazionale. E’ evidente che tutto questo non si muove lungo la linea della coerenza. In ragione di ciò, atteso anche il coinvolgimento dell’Ufficio per le Relazioni Esterne e con i Media, si voglia far comprendere come sarà articolato il servizio, quale tipologia di allestimento sarà effettuato e quale sarà l’immagine che vorrà darsi della polizia penitenziaria in un settore quasi completamente e tristemente svuotato nelle propria operatività.
Cerca
Categorie
Ultimi articoli inseriti
Calendario