Egregia Dirigente,
la scrivente Segreteria Regionale, dell’Organizzazione Sindacale in intestazione, con la presente al fine di
denunciare quanto indicato in oggetto.
Nel pomeriggio di ieri, un detenuto – con problematiche di natura psichiatrica – aggrediva, con un pugno ed
uno schiaffo, un agente di Polizia Penitenziaria che ricorreva presso il nosocomio locale per cure ed
approfondimenti diagnostici.
La genesi di tale episodio è collocabile (come sembrerebbe dai primi racconti dei fatti) al rinvio strettamente
temporaneo del soggetto in Infermeria, in quanto già impegnata per assistenza ad altri detenuti.
Ciononostante, il soggetto in argomento inveiva verso i colleghi (proprio come l’altra sera, e già evidenziato da
questa Organizzazione Sindacale) ancora con il dispositivo antincendio presente in Gruppo nonché minacciava
ed offendeva il Comandante di Reparto, il quale tentava di attivare prontamente un intervento mediativo al
fine di evitare ulteriori alterazioni.
Detto ciò, appare assurdo che ci si ritrova costantemente ad assistere a queste inspiegabili e dannose
“perfomance” consumate sempre dallo stesso detenuto, già reo di molteplici vicissitudini registrate in I.P.M.
(continue aggressioni, incendi, danni ai beni dell’Amministrazione, gesti autolesivi, risse etc…).
Da tempo evidenziamo le difficoltà gestionali dei detenuti affetti da disturbi psichiatrici pur essendo
consapevoli che la tematica è complessa , intrecciando politiche di detenzione, sicurezza e salute mentale.
Ebbene sì, adesso siamo stanchi! E’ giunto il momento di porre fine a ciò! Lavoratrici e lavoratori sempre più
esposti ad esponenziali e gravi situazioni di rischio che compromettono la panoramica generale della sicurezza.
Siamo certi che, ogni denuncia con connotazione retorica e sesquipedale possa apparire disadorna rispetto a
siffatte situazioni gravose e degne di nota; pertanto riteniamo doveroso tutelare i colleghi con ogni azione utile
in capo alle prerogative sindacali: donne ed uomini che hanno diritto ad una sacrosanta dignità professionale
ed umana!
Con l’occasione, inviamo vive attestazioni di vicinanza al poliziotto aggredito, con l’auspicio di una tempestiva
guarigione.
Agli Organi, che leggono per conoscenza, per le opportune valutazioni del caso.
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MILANO I.P.M. – aggressione agente di Polizia Penitenziaria – Ennesimo uso arbitrale dispositivo antincendio
Egregia Dirigente,
la scrivente Segreteria Regionale, dell’Organizzazione Sindacale in intestazione, con la presente al fine di
denunciare quanto indicato in oggetto.
Nel pomeriggio di ieri, un detenuto – con problematiche di natura psichiatrica – aggrediva, con un pugno ed
uno schiaffo, un agente di Polizia Penitenziaria che ricorreva presso il nosocomio locale per cure ed
approfondimenti diagnostici.
La genesi di tale episodio è collocabile (come sembrerebbe dai primi racconti dei fatti) al rinvio strettamente
temporaneo del soggetto in Infermeria, in quanto già impegnata per assistenza ad altri detenuti.
Ciononostante, il soggetto in argomento inveiva verso i colleghi (proprio come l’altra sera, e già evidenziato da
questa Organizzazione Sindacale) ancora con il dispositivo antincendio presente in Gruppo nonché minacciava
ed offendeva il Comandante di Reparto, il quale tentava di attivare prontamente un intervento mediativo al
fine di evitare ulteriori alterazioni.
Detto ciò, appare assurdo che ci si ritrova costantemente ad assistere a queste inspiegabili e dannose
“perfomance” consumate sempre dallo stesso detenuto, già reo di molteplici vicissitudini registrate in I.P.M.
(continue aggressioni, incendi, danni ai beni dell’Amministrazione, gesti autolesivi, risse etc…).
Da tempo evidenziamo le difficoltà gestionali dei detenuti affetti da disturbi psichiatrici pur essendo
consapevoli che la tematica è complessa , intrecciando politiche di detenzione, sicurezza e salute mentale.
Ebbene sì, adesso siamo stanchi! E’ giunto il momento di porre fine a ciò! Lavoratrici e lavoratori sempre più
esposti ad esponenziali e gravi situazioni di rischio che compromettono la panoramica generale della sicurezza.
Siamo certi che, ogni denuncia con connotazione retorica e sesquipedale possa apparire disadorna rispetto a
siffatte situazioni gravose e degne di nota; pertanto riteniamo doveroso tutelare i colleghi con ogni azione utile
in capo alle prerogative sindacali: donne ed uomini che hanno diritto ad una sacrosanta dignità professionale
ed umana!
Con l’occasione, inviamo vive attestazioni di vicinanza al poliziotto aggredito, con l’auspicio di una tempestiva
guarigione.
Agli Organi, che leggono per conoscenza, per le opportune valutazioni del caso.
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