in merito al trattamento economico spettante al personale di Polizia Penitenziaria, comandato con la presente, desideriamo portare alla Sua attenzione alcune preoccupazioni riguardanti il benessere del personale della Polizia Penitenziaria impiegato nella missione a Gjader, Albania, proponendo al contempo soluzioni migliorative.
Abbiamo appreso che le 45 unità di personale verranno alloggiate presso un centro di accoglienza in territorio straniero, all’interno di container che ospiteranno almeno 4 persone ciascuno.
Sebbene queste unità abitative siano dotate di aria condizionata e comfort, riteniamo che la distanza di circa 10 km dal primo punto cittadino possa contribuire ad un senso di isolamento e disagio sociale per il personale impiegato.
Vorremmo evidenziare che il personale di altre Forze dell’Ordine, quali Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, è alloggiato in strutture alberghiere situate a circa 20 km, e che le loro rispettive Amministrazioni sembrerebbero aver stipulato una convenzione che prevede un costo di circa 80 euro al giorno e include tre pasti garantiti.
Riteniamo che tali condizioni offrano un ambiente più idoneo per il recupero psicofisico. In questo contesto, proponiamo di estendere condizioni di alloggio simili anche al personale della Polizia Penitenziaria. La nostra preoccupazione principale riguarda lo stress e il rischio di burn out che il personale potrebbe subire “vivendo” all’interno di una struttura detentiva senza adeguate possibilità di svago e recupero. L’isolamento prolungato, unito alla mancanza di strutture nelle vicinanze per alleviare il disagio psichico, potrebbe avere effetti negativi sul benessere psicofisico degli Agenti ed Ufficiali.
Inoltre, chiediamo se l’Amministrazione ha valutato la possibilità di aprire, tramite l’Ente Assistenza, un bar/spaccio gestito dallo stesso ente per il personale di Polizia. Questa soluzione fornirebbe accesso all’acquisto di beni di prima necessità, come dentifrici e spazzolini e altro materiale per l’igiene personale, essenziali per chi si trova a vivere 24 ore su 24 all’interno della struttura. Considerando che l’Amministrazione potrebbe utilizzare personale qualificato di Polizia Penitenziaria già in possesso di certificazione O.N.U. per tale impiego, riteniamo opportuno valutare seriamente l’apertura di tale servizio.
Desideriamo inoltre sottolineare che il disagio sociale che il personale dovrà affrontare durante il periodo di missione si acutizza ulteriormente quando, si considera che le altre Forze dell’Ordine ricevono dalle rispettive amministrazioni anche il 50% del contributo economico per la missione. Nella convinzione che gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria non siano secondi a nessuno, chiediamo di conoscere le motivazioni di tale disparità di trattamento.
Alla luce di quanto esposto, chiediamo cortesemente un chiarimento da parte della Direzione Generale del Personale e la valutazione delle nostre proposte, volte a migliorare le condizioni di vita e di lavoro del personale impiegato in missione.
In attesa di un cortese riscontro, si porgono distinti saluti.
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Missione in Albania – Richiesta chiarimenti e proposte per il benessere del Personale
Egregi in indirizzo,
in merito al trattamento economico spettante al personale di Polizia Penitenziaria, comandato con la presente, desideriamo portare alla Sua attenzione alcune preoccupazioni riguardanti il benessere del personale della Polizia Penitenziaria impiegato nella missione a Gjader, Albania, proponendo al contempo soluzioni migliorative.
Abbiamo appreso che le 45 unità di personale verranno alloggiate presso un centro di accoglienza in territorio straniero, all’interno di container che ospiteranno almeno 4 persone ciascuno.
Sebbene queste unità abitative siano dotate di aria condizionata e comfort, riteniamo che la distanza di circa 10 km dal primo punto cittadino possa contribuire ad un senso di isolamento e disagio sociale per il personale impiegato.
Vorremmo evidenziare che il personale di altre Forze dell’Ordine, quali Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, è alloggiato in strutture alberghiere situate a circa 20 km, e che le loro rispettive Amministrazioni sembrerebbero aver stipulato una convenzione che prevede un costo di circa 80 euro al giorno e include tre pasti garantiti.
Riteniamo che tali condizioni offrano un ambiente più idoneo per il recupero psicofisico. In questo contesto, proponiamo di estendere condizioni di alloggio simili anche al personale della Polizia Penitenziaria. La nostra preoccupazione principale riguarda lo stress e il rischio di burn out che il personale potrebbe subire “vivendo” all’interno di una struttura detentiva senza adeguate possibilità di svago e recupero. L’isolamento prolungato, unito alla mancanza di strutture nelle vicinanze per alleviare il disagio psichico, potrebbe avere effetti negativi sul benessere psicofisico degli Agenti ed Ufficiali.
Inoltre, chiediamo se l’Amministrazione ha valutato la possibilità di aprire, tramite l’Ente Assistenza, un bar/spaccio gestito dallo stesso ente per il personale di Polizia. Questa soluzione fornirebbe accesso all’acquisto di beni di prima necessità, come dentifrici e spazzolini e altro materiale per l’igiene personale, essenziali per chi si trova a vivere 24 ore su 24 all’interno della struttura. Considerando che l’Amministrazione potrebbe utilizzare personale qualificato di Polizia Penitenziaria già in possesso di certificazione O.N.U. per tale impiego, riteniamo opportuno valutare seriamente l’apertura di tale servizio.
Desideriamo inoltre sottolineare che il disagio sociale che il personale dovrà affrontare durante il periodo di missione si acutizza ulteriormente quando, si considera che le altre Forze dell’Ordine ricevono dalle rispettive amministrazioni anche il 50% del contributo economico per la missione. Nella convinzione che gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria non siano secondi a nessuno, chiediamo di conoscere le motivazioni di tale disparità di trattamento.
Alla luce di quanto esposto, chiediamo cortesemente un chiarimento da parte della Direzione Generale del Personale e la valutazione delle nostre proposte, volte a migliorare le condizioni di vita e di lavoro del personale impiegato in missione.
In attesa di un cortese riscontro, si porgono distinti saluti.
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