Egr. Provveditore,
la Festa di Sant’Efisio è annoverata a livello liturgico come la processione religiosa più importante di Cagliari. Si svolge ogni anno il 1º maggio, ininterrottamente dal 1657. Da che v’è memoria, alle celebrazioni in onore del Santo ha sempre preso parte un cospicuo numero di poliziotti penitenziari, impiegati fra l’altro – unitamente ai colleghi appartenenti agli altri Corpi ed in rappresentanza di tutto il Corpo di Polizia Penitenziaria – per accompagnare il “cocchio del Santo” (cosa che quest’anno non è accaduta)
La ritualità della manifestazione e la sacralità ad essa riconosciuta ben oltre i confini del capoluogo sardo, unitamente al coinvolgimento, tanto emozionale quanto istituzionale, dei poliziotti penitenziari (formalmente impiegati in attività di rappresentanza) ben lasciano intendere il malumore che si è generato fra il Personale a causa di una ingiustificata ed inaspettata ingente riduzione del contingente inviato colà in servizio (solo quattro sono state le unità impiegate a fronte dei numeri estremamente più importanti registratisi negli anni precedenti), praticamente “invisibili” se si considera l’affluenza di fedeli e curiosi.
Una delusione che si accompagna alla riflessione circa la pari dignità che il personale si attende gli venga riconosciuta in relazione alle altre Forze operanti sul territorio; a maggior ragione in un territorio con cui si identifica (come nel caso della Sardegna – ove il personale colà in servizio trae da quella stessa terra i natali).
È innegabile che – anche a fronte di carenze organiche che di sicuro saranno addotte da codesto Provveditore a fondamento della determinazione – il sacrificio sarebbe stato fatto volentieri dal personale di Polizia Penitenziaria, anche rinunciando al riposo festivo, al fine di dare lustro e visibilità ad una divisa in cui crede ed in cui – si auspica – credano anche i Vertici sovraordinati seppur formalmente non appartenenti al Corpo.
L’immagine di un Corpo, fin troppo poco conosciuto, merita ogni visibilità nelle celebrazioni di rilievo del territorio, anche in linea con l’agire dei superiori Uffici Dipartimentali ed è per questo che, nel rappresentarle tutto il nostro disappunto per la determinazione in narrativa, chiediamo di conoscerne la motivazioni sottese e sollecitiamo per il futuro un orientamento che segni passo della continuità con le scelte operate in merito dai Suoi predecessori.
Si resta in attesa di un cortese cenno di saluto.
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PRAP Cagliari – Mancato impiego di personale di Polizia Penitenziaria in occasione delle celebrazioni in onore di Sant’Efisio
Egr. Provveditore,
la Festa di Sant’Efisio è annoverata a livello liturgico come la processione religiosa più importante di Cagliari. Si svolge ogni anno il 1º maggio, ininterrottamente dal 1657. Da che v’è memoria, alle celebrazioni in onore del Santo ha sempre preso parte un cospicuo numero di poliziotti penitenziari, impiegati fra l’altro – unitamente ai colleghi appartenenti agli altri Corpi ed in rappresentanza di tutto il Corpo di Polizia Penitenziaria – per accompagnare il “cocchio del Santo” (cosa che quest’anno non è accaduta)
La ritualità della manifestazione e la sacralità ad essa riconosciuta ben oltre i confini del capoluogo sardo, unitamente al coinvolgimento, tanto emozionale quanto istituzionale, dei poliziotti penitenziari (formalmente impiegati in attività di rappresentanza) ben lasciano intendere il malumore che si è generato fra il Personale a causa di una ingiustificata ed inaspettata ingente riduzione del contingente inviato colà in servizio (solo quattro sono state le unità impiegate a fronte dei numeri estremamente più importanti registratisi negli anni precedenti), praticamente “invisibili” se si considera l’affluenza di fedeli e curiosi.
Una delusione che si accompagna alla riflessione circa la pari dignità che il personale si attende gli venga riconosciuta in relazione alle altre Forze operanti sul territorio; a maggior ragione in un territorio con cui si identifica (come nel caso della Sardegna – ove il personale colà in servizio trae da quella stessa terra i natali).
È innegabile che – anche a fronte di carenze organiche che di sicuro saranno addotte da codesto Provveditore a fondamento della determinazione – il sacrificio sarebbe stato fatto volentieri dal personale di Polizia Penitenziaria, anche rinunciando al riposo festivo, al fine di dare lustro e visibilità ad una divisa in cui crede ed in cui – si auspica – credano anche i Vertici sovraordinati seppur formalmente non appartenenti al Corpo.
L’immagine di un Corpo, fin troppo poco conosciuto, merita ogni visibilità nelle celebrazioni di rilievo del territorio, anche in linea con l’agire dei superiori Uffici Dipartimentali ed è per questo che, nel rappresentarle tutto il nostro disappunto per la determinazione in narrativa, chiediamo di conoscerne la motivazioni sottese e sollecitiamo per il futuro un orientamento che segni passo della continuità con le scelte operate in merito dai Suoi predecessori.
Si resta in attesa di un cortese cenno di saluto.
PRAP Cagliari – Mancato impiego di personale di Polizia Penitenziaria in occasione delle celebrazioni in onore di Sant’Efisio
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