Egregio Provveditore,
come è noto, in data 07/10/2015 è stata siglata una convenzione tra il Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria e la Guardia di Finanza per il supporto con mezzi aerei e navali
della stessa Guardia di Finanza alla Polizia Penitenziaria per le traduzioni dei detenuti.
Con la predetta convenzione la Guardia di Finanza si è impegnata a rendere disponibili, su
esplicita richiesta, i propri velivoli per l’effettuazione del traduzioni connotate da maggiore
complessità e delicatezza sotto il controllo del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare
dal quale dipendono gli aeromobili impiegati. Orbene, a distanza di circa sette mesi dall’accordo in argomento è opportuno segnalare alla
S.V. le criticità emerse nelle modalità operative di siffatte tipologie di traduzioni a cui
si rende necessario porre un urgente rimedio. In particolare ci preme evidenziare le
problematiche connesse alla pianificazione delle traduzioni aeree, quasi sempre collettive,
effettuate dal Nucleo Provinciale di Napoli Secondigliano, di detenuti diretti all’aeroporto militare
di Pratica di Mare (Pomezia) dove la partenza dei velivoli è programmata
sistematicamente per le ore otto antimeridiane (con imbarco alle 7.30), previo
passaggio di consegne al personale del Gruppo Operativo Mobile, incaricato a proseguire la
traduzione per corrispondenza.
Dunque, in virtù di tale anomalo protocollo operativo, le scorte impiegate nel suddetto
servizio sono costrette ad iniziare il turno di servizio alle due di notte (sic!), onde
prelevare i traducendi dai diversi istituti penitenziari dislocati sul territorio e
giungere in tempo utile all’aeroporto di Pratica di Mare (distante circa 250 km) con
pericolose ripercussioni sulla sicurezza delle traduzioni, già di per sé connotate di un
elevato grado di complessità e delicatezza, trattandosi quasi sempre di detenuti ad alto indice di
pericolosità, ed in palese contrasto con quanto sancito dal nuovo modello operativo del
servizio traduzioni e piantonamenti che vieta espressamente l’esecuzione delle traduzioni
dalle ore 22.00 alle ore 6.00 per ovvii motivi di sicurezza.
E’ ovvio che tali anomale modalità operative necessitano di urgenti correttivi in
quanto mettono seriamente a repentaglio la sicurezza e l’incolumità dei poliziotti
penitenziari addetti a tale delicato compito, i quali, il più delle volte, già sottoposti a
snervanti turni di lavoro, che spesso vanno ben oltre le nove ore consecutive, sono costretti a
riprendere servizio dopo poche ore dalla fine del turno precedente, senza che gli
possa essere garantito il necessario ed imprescindibile recupero psicofisico.
Pertanto, in considerazione di quanto sopra rappresentato, le scriventi OO.SS. invitano la
S.V. ad intervenire nelle sedi opportune al fine di tutelare il legittimo diritto dei poliziotti
ad operare nelle condizioni di sicurezza più idonee, sollecitando una modifica delle
attuali modalità operative che, allo stato, non garantiscono la sicurezza del servizio
né tantomeno la tutela del benessere psicofisico dei lavoratori.
Alle Segreterie Generali che leggono per conoscenza, si chiede, altresì, un efficace intervento
presso le competenti sedi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria finalizzato alla
rapida risoluzione delle problematiche sopra esposte nell’ottica, sicuramente condivisa, del
miglioramento del benessere lavorativo dei poliziotti penitenziari.
In attesa di un urgente riscontro si porgono Distinti Saluti.
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PRAP Napoli – Traduzioni aeree con il supporto dei velivoli della Guardia di Finanza – Anomalie e criticità
Egregio Provveditore,
come è noto, in data 07/10/2015 è stata siglata una convenzione tra il Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria e la Guardia di Finanza per il supporto con mezzi aerei e navali
della stessa Guardia di Finanza alla Polizia Penitenziaria per le traduzioni dei detenuti.
Con la predetta convenzione la Guardia di Finanza si è impegnata a rendere disponibili, su
esplicita richiesta, i propri velivoli per l’effettuazione del traduzioni connotate da maggiore
complessità e delicatezza sotto il controllo del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare
dal quale dipendono gli aeromobili impiegati. Orbene, a distanza di circa sette mesi dall’accordo in argomento è opportuno segnalare alla
S.V. le criticità emerse nelle modalità operative di siffatte tipologie di traduzioni a cui
si rende necessario porre un urgente rimedio. In particolare ci preme evidenziare le
problematiche connesse alla pianificazione delle traduzioni aeree, quasi sempre collettive,
effettuate dal Nucleo Provinciale di Napoli Secondigliano, di detenuti diretti all’aeroporto militare
di Pratica di Mare (Pomezia) dove la partenza dei velivoli è programmata
sistematicamente per le ore otto antimeridiane (con imbarco alle 7.30), previo
passaggio di consegne al personale del Gruppo Operativo Mobile, incaricato a proseguire la
traduzione per corrispondenza.
Dunque, in virtù di tale anomalo protocollo operativo, le scorte impiegate nel suddetto
servizio sono costrette ad iniziare il turno di servizio alle due di notte (sic!), onde
prelevare i traducendi dai diversi istituti penitenziari dislocati sul territorio e
giungere in tempo utile all’aeroporto di Pratica di Mare (distante circa 250 km) con
pericolose ripercussioni sulla sicurezza delle traduzioni, già di per sé connotate di un
elevato grado di complessità e delicatezza, trattandosi quasi sempre di detenuti ad alto indice di
pericolosità, ed in palese contrasto con quanto sancito dal nuovo modello operativo del
servizio traduzioni e piantonamenti che vieta espressamente l’esecuzione delle traduzioni
dalle ore 22.00 alle ore 6.00 per ovvii motivi di sicurezza.
E’ ovvio che tali anomale modalità operative necessitano di urgenti correttivi in
quanto mettono seriamente a repentaglio la sicurezza e l’incolumità dei poliziotti
penitenziari addetti a tale delicato compito, i quali, il più delle volte, già sottoposti a
snervanti turni di lavoro, che spesso vanno ben oltre le nove ore consecutive, sono costretti a
riprendere servizio dopo poche ore dalla fine del turno precedente, senza che gli
possa essere garantito il necessario ed imprescindibile recupero psicofisico.
Pertanto, in considerazione di quanto sopra rappresentato, le scriventi OO.SS. invitano la
S.V. ad intervenire nelle sedi opportune al fine di tutelare il legittimo diritto dei poliziotti
ad operare nelle condizioni di sicurezza più idonee, sollecitando una modifica delle
attuali modalità operative che, allo stato, non garantiscono la sicurezza del servizio
né tantomeno la tutela del benessere psicofisico dei lavoratori.
Alle Segreterie Generali che leggono per conoscenza, si chiede, altresì, un efficace intervento
presso le competenti sedi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria finalizzato alla
rapida risoluzione delle problematiche sopra esposte nell’ottica, sicuramente condivisa, del
miglioramento del benessere lavorativo dei poliziotti penitenziari.
In attesa di un urgente riscontro si porgono Distinti Saluti.
PRAP Napoli – Traduzioni aeree con il supporto dei velivoli della Guardia di Finanza – Anomalie e criticità
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