Torna agli onori della cronaca il penitenziario trasteverino dove si è consumata oggi l’ennesima aggressione ai danni di tre unità di polizia penitenziaria ivi in servizio.
L’autore del folle gesto, di cui allo stato attuale si sconoscono i motivi scatenanti, è un detenuto ricoverato nel Centro Diagnostico Terapeutico che si è improvvisamente scagliato contro il personale preposto al controllo, con colpi diretti alla testa e alle gambe.
I malcapitati poliziotti, che hanno comunque ripristinato l’ordine del reparto, pare abbiano riportato ferite lievi con prognosi di pochi giorni, ma questo non basta a far tirare un sospiro di sollievo.
Non è infatti la gravità dell’evento in termini di esiti, quanto piuttosto il trend sempre crescente di atti etero-lesivi ad allarmare il Si.N.A.P.Pe che da tempo si batte (scendendo anche in piazza proprio innanzi al penitenziario di Regina Coeli) al fine di ottenere condizioni di lavoro che contemplino maggiore sicurezza per il personale.
Non può tollerarsi il richiamo al “rischio professionale” quando l’esito di quell’evento mina l’incolumità fisica di coloro che quotidianamente servono lo Stato.
Serve una maggiore e più incisiva forma di tutela, una riscrittura di dinamiche penitenziarie che, pur esaltando il principio rieducativo/trattamentale della detenzione, non affossino il concetto di sicurezza, interna ed esterna.
Ci si attende dall’Amministrazione un segnale di vicinanza al personale coinvolto; personale a cui va il sostegno di questa Organizzazione Sindacale.
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“Regina Coeli” – Vile aggressione ai danni di tre poliziotti penitenziari
Torna agli onori della cronaca il penitenziario trasteverino dove si è consumata oggi l’ennesima aggressione ai danni di tre unità di polizia penitenziaria ivi in servizio.
L’autore del folle gesto, di cui allo stato attuale si sconoscono i motivi scatenanti, è un detenuto ricoverato nel Centro Diagnostico Terapeutico che si è improvvisamente scagliato contro il personale preposto al controllo, con colpi diretti alla testa e alle gambe.
I malcapitati poliziotti, che hanno comunque ripristinato l’ordine del reparto, pare abbiano riportato ferite lievi con prognosi di pochi giorni, ma questo non basta a far tirare un sospiro di sollievo.
Non è infatti la gravità dell’evento in termini di esiti, quanto piuttosto il trend sempre crescente di atti etero-lesivi ad allarmare il Si.N.A.P.Pe che da tempo si batte (scendendo anche in piazza proprio innanzi al penitenziario di Regina Coeli) al fine di ottenere condizioni di lavoro che contemplino maggiore sicurezza per il personale.
Non può tollerarsi il richiamo al “rischio professionale” quando l’esito di quell’evento mina l’incolumità fisica di coloro che quotidianamente servono lo Stato.
Serve una maggiore e più incisiva forma di tutela, una riscrittura di dinamiche penitenziarie che, pur esaltando il principio rieducativo/trattamentale della detenzione, non affossino il concetto di sicurezza, interna ed esterna.
Ci si attende dall’Amministrazione un segnale di vicinanza al personale coinvolto; personale a cui va il sostegno di questa Organizzazione Sindacale.
161220_Regina Coeli_ aggressione
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