Esimio Direttore Generale, Ill.mo Provveditore Lo scorso fine settimana sono stati diffusi i prospetti di assegnazione presso le sedi penitenziarie degli allievi vice ispettori, per lo svolgimento delle previste attività di tirocinio. Con riferimento al prospetto della Regione Calabria, gli stessi hanno generato comprensibili malumori fra il personale interessato, in ragione di determinazioni che hanno portato ad escludere gli istituti del sud della Regione dall’elenco delle sedi impiegabili. Nell’atto provveditoriale si da conto dei criteri utilizzati per l’individuazione, sussidiari rispetto all’indicazione dipartimentale che ha voluto tener distinta la sede di provenienza dell’allievo e la sede di effettuazione del periodo di tirocinio. Nel caso di specie l’atto del Provveditore muove dall’indagine di disponibilità degli alloggi ove ospitare i tirocinanti, escludendo dalle sedi impiegabili tutte quelle prive di risorse alloggiative.
Se a livello teorico il ragionamento seguito può astrattamente apparire condivisibile, lo stesso implode quando si vanno ad analizzare i dati concreti, primo fra tutti l’età anagrafica dei corsisti che, per le note lungaggini delle procedure concorsuali, risulta ormai avanzata; situazione cui si connette una più ampia complessità delle dinamiche familiari (risulta certamente più flessibile l’organizzazione di vita di un vent’enne rispetto ad un quarantenne presumibilmente caricato di oneri genitoriali). Ulteriore limite di fattibilità si rileva nella struttura morfologica del territorio, caratterizzata da notevolissime distanze chilometriche fra il nord e il sud della regione, che rendono scomodo e dispendioso il raggiungimento della sede e il rientro a casa. Pur prendendo atto delle difficoltà alloggiative presso alcuni istituti, non può certo questo assurgere a criterio decisionale, essendo il problema bypassabile dalla volontarietà degli interessati che si dicano disponibili a farsi carico degli oneri alloggiativi; in effetti per il tirocinio non è previsto l’obbligo di residenzialità come per le attività didattiche d’aula. Segnatamente per gli Istituti reggini, le indicazioni del Dipartimento sarebbero comunque state rispettate invertendo il personale fra il plesso di Panzera e il plesso di Arghillà; stesso criterio utilizzato in ambito siciliano ove si è disposto l’inversione fra i due istituti catanesi. Né appare ostativo l’accorpamento dei due istituti sotto un’unica direzione essendo stato chiarito finanche nel corso dell’ultima riunione dipartimentale che trattasi di due comandi differenti ed autonomi. Per quanto sopra, al fine di dimostrare equanime sensibilità alle istanze del personale su tutto il territorio nazionale, evitando rigidità di interpretazioni differenti variabili di regione in regione, si voglia rimodulare la mappatura degli istituti calabresi disponibili per l’on the job, consentendo al personale interessato di scegliere quello maggiormente congeniale alle proprie esigenze, magari esentando l’amministrazione dagli oneri alloggiativi. Certi della sensibilità che vorrà dimostrarsi, si resta in attesa di conoscere le determinazioni che saranno adottate con ogni sollecitudine.
Utilizziamo i cookie per assicurarti di offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok
REGIONE CALABRIA – Articolazione attività di tirocinio Allievi Ispettori – Richiesta rimodulazione sedi disponibili
Esimio Direttore Generale, Ill.mo Provveditore Lo scorso fine settimana sono stati diffusi i prospetti di assegnazione presso le sedi penitenziarie degli allievi vice ispettori, per lo svolgimento delle previste attività di tirocinio. Con riferimento al prospetto della Regione Calabria, gli stessi hanno generato comprensibili malumori fra il personale interessato, in ragione di determinazioni che hanno portato ad escludere gli istituti del sud della Regione dall’elenco delle sedi impiegabili. Nell’atto provveditoriale si da conto dei criteri utilizzati per l’individuazione, sussidiari rispetto all’indicazione dipartimentale che ha voluto tener distinta la sede di provenienza dell’allievo e la sede di effettuazione del periodo di tirocinio. Nel caso di specie l’atto del Provveditore muove dall’indagine di disponibilità degli alloggi ove ospitare i tirocinanti, escludendo dalle sedi impiegabili tutte quelle prive di risorse alloggiative.
Se a livello teorico il ragionamento seguito può astrattamente apparire condivisibile, lo stesso implode quando si vanno ad analizzare i dati concreti, primo fra tutti l’età anagrafica dei corsisti che, per le note lungaggini delle procedure concorsuali, risulta ormai avanzata; situazione cui si connette una più ampia complessità delle dinamiche familiari (risulta certamente più flessibile l’organizzazione di vita di un vent’enne rispetto ad un quarantenne presumibilmente caricato di oneri genitoriali). Ulteriore limite di fattibilità si rileva nella struttura morfologica del territorio, caratterizzata da notevolissime distanze chilometriche fra il nord e il sud della regione, che rendono scomodo e dispendioso il raggiungimento della sede e il rientro a casa. Pur prendendo atto delle difficoltà alloggiative presso alcuni istituti, non può certo questo assurgere a criterio decisionale, essendo il problema bypassabile dalla volontarietà degli interessati che si dicano disponibili a farsi carico degli oneri alloggiativi; in effetti per il tirocinio non è previsto l’obbligo di residenzialità come per le attività didattiche d’aula. Segnatamente per gli Istituti reggini, le indicazioni del Dipartimento sarebbero comunque state rispettate invertendo il personale fra il plesso di Panzera e il plesso di Arghillà; stesso criterio utilizzato in ambito siciliano ove si è disposto l’inversione fra i due istituti catanesi. Né appare ostativo l’accorpamento dei due istituti sotto un’unica direzione essendo stato chiarito finanche nel corso dell’ultima riunione dipartimentale che trattasi di due comandi differenti ed autonomi. Per quanto sopra, al fine di dimostrare equanime sensibilità alle istanze del personale su tutto il territorio nazionale, evitando rigidità di interpretazioni differenti variabili di regione in regione, si voglia rimodulare la mappatura degli istituti calabresi disponibili per l’on the job, consentendo al personale interessato di scegliere quello maggiormente congeniale alle proprie esigenze, magari esentando l’amministrazione dagli oneri alloggiativi. Certi della sensibilità che vorrà dimostrarsi, si resta in attesa di conoscere le determinazioni che saranno adottate con ogni sollecitudine.
dg-formazione_prap-calabria-tirocinio-ispettori
Cerca
Categorie
Ultimi articoli inseriti
Calendario