questa Organizzazione Sindacale non ha mancato di apprezzare il varo del “Manuale Operativo di Polizia Penitenziaria”; un tassello importante nel processo di definizione delle “regole di ingaggio” che il personale del Corpo tanto agogna e che la maggioranza di governo ha saputo cogliere.
Dalla lettura del manuale pare che l’attenzione degli esperti del Gruppo di lavoro sia stata precipuamente dedicata a quel personale che opera nel circuito degli “adulti”: a nostro sommesso avviso la formazione e l’addestramento dovrebbe essere rivolta a tutto il personale del Corpo di Polizia penitenziaria, una ovvietà per la quale sarebbe auspicabile un vademecum magari pensato ad hoc per le donne e gli uomini che lavorano nelle strutture minorili con l’indispensabile coinvolgimento del Dipartimento che lavora sotto la Sua egida.
Se la parte teorica si può ritenere sostanzialmente identica il personale della Polizia penitenziaria del contingente minorile necessita probabilmente di indicazioni specifiche sulle tecniche operative di de-escalation e di eventuale uso della forza o dei mezzi di coercizione pensate, se del caso, per la specificità del settore anche in ragione della minore età dell’utenza in molti casi.
Per una comunità particolare occorrono, sicuramente, delle riflessioni autonome e non generali rispetto al contesto degli istituti penitenziari per adulti.
Poche semplici considerazioni in un momento in cui anche gli istituti penali per minori sono interessati da frequenti eventi critici per nulla marginali.
Certi di un Suo cortese cenno di riscontro, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.
Dott. Roberto SANTINI Segretario Generale Si.N.A.P.Pe
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Centri per la Giustizia Minorile – Manuale Operativo – Chiarimenti
Illustre Sottosegretario,
questa Organizzazione Sindacale non ha mancato di apprezzare il varo del “Manuale Operativo di Polizia Penitenziaria”; un tassello importante nel processo di definizione delle “regole di ingaggio” che il personale del Corpo tanto agogna e che la maggioranza di governo ha saputo cogliere.
Dalla lettura del manuale pare che l’attenzione degli esperti del Gruppo di lavoro sia stata precipuamente dedicata a quel personale che opera nel circuito degli “adulti”: a nostro sommesso avviso la formazione e l’addestramento dovrebbe essere rivolta a tutto il personale del Corpo di Polizia penitenziaria, una ovvietà per la quale sarebbe auspicabile un vademecum magari pensato ad hoc per le donne e gli uomini che lavorano nelle strutture minorili con l’indispensabile coinvolgimento del Dipartimento che lavora sotto la Sua egida.
Se la parte teorica si può ritenere sostanzialmente identica il personale della Polizia penitenziaria del contingente minorile necessita probabilmente di indicazioni specifiche sulle tecniche operative di de-escalation e di eventuale uso della forza o dei mezzi di coercizione pensate, se del caso, per la specificità del settore anche in ragione della minore età dell’utenza in molti casi.
Per una comunità particolare occorrono, sicuramente, delle riflessioni autonome e non generali rispetto al contesto degli istituti penitenziari per adulti.
Poche semplici considerazioni in un momento in cui anche gli istituti penali per minori sono interessati da frequenti eventi critici per nulla marginali.
Certi di un Suo cortese cenno di riscontro, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.
Dott. Roberto SANTINI
Segretario Generale Si.N.A.P.Pe
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