il 23 luglio scorso un detenuto ergastolano di origine siciliana, tradotto presso il Tribunale di Ragusa per partecipare ad un’udienza, ha tentato di evadere nel momento in cui la scorta lo faceva scendere dal mezzo blindato. Lo stesso con uno strattone improvviso ed inaspettato, si divincolava dagli agenti colpendo il caposcorta con un pugno in pieno volto (nonostante le manette) e cercava la fuga; subito rincorso dagli stessi poliziotti, veniva riacciuffato e assicurato alla giustizia. Si fa presente che lo stesso detenuto, in precedenza, aveva tentato di evadere dal carcere di Favignana con altri ristretti; trasferito nel penitenziario di Caltagirone, ha provato nuovamente la fuga, dimostrando tutta la propria riottosità alla detenzione. L’episodio, oltre a mettere in evidenza la grande professionalità e capacità dei poliziotti penitenziari interessati, pronti e vigili nelle diverse circostanze che questo mestiere presenta ed ai quali vanno i più fervidi complimenti di questa Segreteria Generale, rivela ancora una volta le gravi problematiche che scaturiscono dalla nota carenza organica registrata. E’ facile infatti immaginare che se la scorta di Caltagirone fosse stata composta come previsto dalla normativa, anziché “rimediata” con un minimo numero di agenti disponibili, la situazione appena descritta non avrebbe avuto modo di verificarsi. Nonostante la recente mobilità nazionale, vi è una forte sofferenza organica negli istituti siciliani, già più volte denunciata ai superiori uffici da codesta organizzazione sindacale; carenza organica che inevitabilmente aggrava i carichi di lavoro del personale, causando stress e malcontento. Pertanto, viste le recenti vicissitudini ed al fine di evitare un ulteriore peggioramento della situazione, si chiede alla S.V. un pronto intervento in merito.
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Tentata evasione dal Tribunale di Ragusa – Carenza organico N.T.P. – Solidarietà ai poliziotti coinvolti
Egregio Direttore,
il 23 luglio scorso un detenuto ergastolano di origine siciliana, tradotto presso il Tribunale di Ragusa per partecipare ad un’udienza, ha tentato di evadere nel momento in cui la scorta lo faceva scendere dal mezzo blindato. Lo stesso con uno strattone improvviso ed inaspettato, si divincolava dagli agenti colpendo il caposcorta con un pugno in pieno volto (nonostante le manette) e cercava la fuga; subito rincorso dagli stessi poliziotti, veniva riacciuffato e assicurato alla giustizia. Si fa presente che lo stesso detenuto, in precedenza, aveva tentato di evadere dal carcere di Favignana con altri ristretti; trasferito nel penitenziario di Caltagirone, ha provato nuovamente la fuga, dimostrando tutta la propria riottosità alla detenzione. L’episodio, oltre a mettere in evidenza la grande professionalità e capacità dei poliziotti penitenziari interessati, pronti e vigili nelle diverse circostanze che questo mestiere presenta ed ai quali vanno i più fervidi complimenti di questa Segreteria Generale, rivela ancora una volta le gravi problematiche che scaturiscono dalla nota carenza organica registrata. E’ facile infatti immaginare che se la scorta di Caltagirone fosse stata composta come previsto dalla normativa, anziché “rimediata” con un minimo numero di agenti disponibili, la situazione appena descritta non avrebbe avuto modo di verificarsi. Nonostante la recente mobilità nazionale, vi è una forte sofferenza organica negli istituti siciliani, già più volte denunciata ai superiori uffici da codesta organizzazione sindacale; carenza organica che inevitabilmente aggrava i carichi di lavoro del personale, causando stress e malcontento. Pertanto, viste le recenti vicissitudini ed al fine di evitare un ulteriore peggioramento della situazione, si chiede alla S.V. un pronto intervento in merito.
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