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UEPE FOGGIA – Richiesta accertamento di legittimità

Settembre 22, 2015 Sinappe 0 Comments

Egregio Provveditore
Con riferimento al riscontro fornito dalla dott.ssa INTINI, direttore dell’UEPE di Foggia, con nota 3173 del 17 settembre 2015, si deve segnalare come i contenuti stridano con le informazioni in possesso di questa O.S.
Nello specifico, l’autorità dirigente afferma che l’espletamento del lavoro straordinario è stato consentito al fine di consentire al funzionario del servizio sociale di svolgere un intervento di carattere prioritario ed essendo l’altra unità di polizia penitenziaria contemporaneamente in servizio di missione. Non specifica, al contrario, come “l’altra unità” abbia in realtà fatto rientro alle ore 14.45 circa e il servizio di missione a cui è stato adibito l’altro poliziotto abbia avuto inizio alle ore 15.00, circa dieci minuti dopo il rientro di questi da un primo servizio.
Per altro erano note al direttore dell’ufficio le incombenze dell’assistente sociale accompagnata dal primo poliziotto, tale per cui era logico preventivarne il rientro prima delle ore 15.00 come è infatti accaduto; circostanza, questa, che avrebbe potuto permettere agevolmente la pianificazione del servizio senza ricorrere all’oneroso servizio straordinario e dunque con doveroso contenimento dei costi.
Il riscontro fornito, evidentemente, non può ritenersi esaustivo e non spiega le ragioni di una siffatta e non condivisibile gestione delle risorse. L’intervento di codesto Provveditore si inserisce dunque come doveroso al fine di accertare la legittimità dell’operato del direttore.
A margine si deve specificare come, a fronte della nota sindacale scritta dal Si.N.A.P.Pe in data 14 settembre, l’unità di polizia penitenziaria colà in servizio (per altro vice segretario regionale di questa O.S., autorizzato all’espletamento del servizio su 5 giorni lavorativi e che avrebbe potuto agevolmente svolgere il servizio di missione in argomento nel corso dell’ordinario orario di lavoro) è stato raggiunto da una “atipica” richiesta scritta di spiegazioni in merito al servizio del 10 settembre (stesso servizio dicui chiede conto questa O.S.) con atto n. 11 R del 17 settembre, dunque a distanza di 7 giorni
dall’accaduto e a distanza di 3 giorni dalla nota sindacale.
In detto atto (del cui valore si chiedono chiarimenti a codesto Provveditore considerato che lo
stesso mal si inserisce all’interno delle procedure previste dal decreto legislativo 449/92) si certifica il
rientro in sede dell’Assistente Capo alle ore 14.46 e si chiede conto e ragione della pausa iniziata 45
minuti dopo il rientro dalla missione, pur non essendo normata in alcuna disposizione interna la
modalità di effettuazione della stessa e pur vigendo simile prassi di autodeterminazione per tutti gli
operatori (tant’è che lo stesso direttore dichiara di aver iniziato la propria pausa alle ore 14.55).
A fronte di ciò, si chiede a codesto Provveditore:
1) È legittimo il ricorso al lavoro straordinario di una unità quando v’è disponibile per il medesimo
servizio altra unità in orario ordinario?
2) È efficiente il mancato accertamento circa le risorse disponibili prima di procedere alla
predisposizione di un servizio di missione?
3) È efficace un atto atipico che si pone come una richiesta scritta di chiarimenti indirizzata al
poliziotto (sindacalista della stessa sigla che chiede chiarimenti in merito alla medesima
questione) a distanza di 7 giorni dall’evento (e dunque non nell’immediatezza dei fatti, seppur
immediatamente contestabili) e solo dopo la nostra nota sindacale?
4) Considerato che nella normativa di settore non è menzionata alcuna procedura che preveda
richiesta scritta di chiarimenti (al massimo una richiesta di giustificazioni a fronte di una
contestazione disciplinare) come è da considerasi l’atto in argomento?
5) Considerato che non v’è una regolamentazione circa i tempi in cui effettuare la pausa in relazione
al rientro da eventuale servizio di missione, è lecito o ultroneo avanzare richiesta di chiarimenti
in merito, nelle forme sopra riportate ed unicamente al poliziotto/sindacalista, senza effettuare
analogo accertamento per gli altri operatori?
Con riferimento a tutto quanto sopra narrato e agli interrogativi sottoposti, si resta in attesa di un
urgente cenno di riscontro e di un autorevole parere anche al fine di consentire a questa O.S. la
valutazione circa l’opportunità di attivazione di procedimenti giurisdizionali per condotta antisindacale
a carico dell’autorità dirigente di cui si discute
In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.

UEPE FOGGIA – Richiesta accertamento di legittimità

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