Illustre Direttore, nuovamente questa organizzazione sindacale deve alzare la voce per “denunciare” la questione relativa alla distribuzione dei buoni pasto presso il D.G.M.C. Ancora una volta il personale in servizio presso la struttura dipartimentale è costretto a “tirare la cinghia” per svariati mesi, vantando, singolarmente, un credito di centinaia di euro. La distribuzione in parola è ferma al mese di settembre 2018. Ora se la questione fosse solo di origine ministeriale, intesa come bando CONSIP, sarebbe solo una magra consolazione ma non è la realtà, perché nel corso del tempo si sono incontrati diversi ostacoli a tutti i livelli. La parole del dott. Cacciapuoti Giuseppe, Magistrato addetto alla DGPRAM, dello scorso 3 settembre, sembravano rassicurare una pronta soluzione della questione o almeno che l’anno appena concluso non portasse altre novità. Ahimè dal mese di settembre tutto tace; nessuna informazione trapela dagli Uffici dipartimentali, rimane solo il fatto che il personale interessato deve affrontare (e quello nessuno può evitarlo) le tasse di conguaglio previste a breve. Il paradosso è proprio lì: pagare le tasse per un diritto che non viene riconosciuto. Un’azione tampone, in attesa del bando CONSIP, sarebbe stata particolarmente gradita. ultimo del lungo ingranaggio amministrativo che riguarda i buoni pasto. Il Si.N.A.P.Pe aveva anche richiesto, nei vari incontri con le Autorità in indirizzo, se fosse possibile, nei modi e nei tempi più congeniali, di contabilizzare gli stessi direttamente nello stipendio, evitando, così, future questioni di contratti, ordini e scadenze. La mancata elargizione di quanto detto, come sapete, se ripetuto per diversi mesi, certamente può diventare un vero e proprio danno per i poliziotti interessati, consistente in un reale e gravoso dispendio economico. Com’è certamente noto, il diritto alla corresponsione del buono pasto nasce dal fatto che l’Amministrazione Penitenziaria non riesce a garantire al personale la fruizione della mensa obbligatoria di servizio; ciò determina, pertanto, un “anticipo” di spesa del personale di polizia penitenziaria per poter pranzare ogni giorno. Ciò, solo per il mese di gennaio, è acuito anche dal fatto che i poliziotti penitenziari hanno dovuto subire (senza colpa) un ammanco sugli accessori dello stipendio. Pertanto, in considerazione di quanto sopra rappresentato, si invita codesto Direttore a rendere delucidazioni in merito alla vicenda oltre che intraprendere, ci si augura in maniera definitiva, ogni possibile soluzione della questione che sta logorando il personale interessato sia dal punto di vista morale che economico.
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Unità di Polizia Penitenziaria in servizio presso il D.G.M.C. – Elargizione buoni pasto
Illustre Direttore,
nuovamente questa organizzazione sindacale deve alzare la voce per “denunciare” la questione relativa alla distribuzione dei buoni pasto presso il D.G.M.C.
Ancora una volta il personale in servizio presso la struttura dipartimentale è costretto a “tirare la cinghia” per svariati mesi, vantando, singolarmente, un credito di centinaia di euro.
La distribuzione in parola è ferma al mese di settembre 2018.
Ora se la questione fosse solo di origine ministeriale, intesa come bando CONSIP, sarebbe solo una magra consolazione ma non è la realtà, perché nel corso del tempo si sono incontrati diversi ostacoli a tutti i livelli.
La parole del dott. Cacciapuoti Giuseppe, Magistrato addetto alla DGPRAM, dello scorso 3 settembre, sembravano rassicurare una pronta soluzione della questione o almeno che l’anno appena concluso non portasse altre novità.
Ahimè dal mese di settembre tutto tace; nessuna informazione trapela dagli Uffici dipartimentali, rimane solo il fatto che il personale interessato deve affrontare (e quello nessuno può evitarlo) le tasse di conguaglio previste a breve. Il paradosso è proprio lì: pagare le tasse per un diritto che non viene riconosciuto.
Un’azione tampone, in attesa del bando CONSIP, sarebbe stata particolarmente gradita. ultimo del lungo ingranaggio amministrativo che riguarda i buoni pasto.
Il Si.N.A.P.Pe aveva anche richiesto, nei vari incontri con le Autorità in indirizzo, se fosse possibile, nei modi e nei tempi più congeniali, di contabilizzare gli stessi direttamente nello stipendio, evitando, così, future questioni di contratti, ordini e scadenze.
La mancata elargizione di quanto detto, come sapete, se ripetuto per diversi mesi, certamente può diventare un vero e proprio danno per i poliziotti interessati, consistente in un reale e gravoso dispendio economico.
Com’è certamente noto, il diritto alla corresponsione del buono pasto nasce dal fatto che l’Amministrazione Penitenziaria non riesce a garantire al personale la fruizione della mensa obbligatoria di servizio; ciò determina, pertanto, un “anticipo” di spesa del personale di polizia penitenziaria per poter pranzare ogni giorno. Ciò, solo per il mese di gennaio, è acuito anche dal fatto che i poliziotti penitenziari hanno dovuto subire (senza colpa) un ammanco sugli accessori dello stipendio.
Pertanto, in considerazione di quanto sopra rappresentato, si invita codesto Direttore a rendere delucidazioni in merito alla vicenda oltre che intraprendere, ci si augura in maniera definitiva, ogni possibile soluzione della questione che sta logorando il personale interessato sia dal punto di vista morale che economico.
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