
Proprio in queste ore, mentre noi ci apprestiamo a diffondere l’impressionante notizia, il
Ministro della Giustizia Andrea Orlando è a Strasburgo per presentare al Consiglio d’Europa e alla
Corte Europea dei diritti dell’uomo un “piano” che prevede un risarcimento economico (che
oscilla tra i 10 e i 20 euro al giorno) per i detenuti costretti a scontare la pena della
reclusione in spazi eccessivamente ristretti.
Ci sia consentito: questa è follia!
Ora, se è pur vero che il sovraffollamento penitenziario costituisce una piaga del nostro Paese e
un diktat europeo ci impone una risoluzione che valga ad esplicare i propri effetti sia nel breve che nel
lungo periodo, e se è pur vero che qualche effetto positivo si è apprezzato nell’ultimo quadriennio in
relazione all’intensità demografica degli istituti di pena, altrettanto vero è che il problema, appena
appena ridimensionato, continua a sussistere e i vari guardasigilli che si sino avvicendati (ben 5 negli
ultimi anni) hanno provato a metter cerotti sullo squarcio dell’inefficienza del sistema.
Ed ecco ora la “geniale trovata” del Ministro Orlando: un nuovo “piano carceri”,
l’ennesimo “piano carceri”, che questa volta introduce quale elemento di novità le “misure
compensative”
• Risarcimenti pecuniari in favore di coloro che non sono più detenuti ma
che hanno avanzato ricorso a Strasburgo o che lo faranno entro un termine
di sei mesi dalla cessata violazione
• Sconti di pena per chi si trova ancora in condizione di detenzione (circa il
20% della pena residua)
Senza voler troppo entrare nel merito dell’efficienza e dell’efficacia di un siffatto
provvedimento , che rischia di tradursi addirittura in un decreto legge, non possiamo da addetti ai
lavori sottacere lo sdegno per l’iniziativa parametrata ai sacrifici economici che la stessa Europa
ha imposto all’Italia e che si sono tradotti in tagli insostenibili all’economia e in una inattualità del
potere d’acquisto dei nostri stipendi.
Da dove saranno reperiti i fondi necessari? Questa è una domanda che non possiamo
non porci! Evidentemente la spesa ricadrà sulla contribuzione fiscale dei lavoratori. Detto in altri
termini, noi poliziotti continueremo a percepire stipendi inadeguati, sui quali continueremo a pagare
salatissime tasse che in parte serviranno a risarcire i detenuti per le condizioni di sovraffollamento
delle Carceri; un sovraffollamento che da operatori patiamo nella stessa misura.
INAMMISSIBILE! SCONCERTANTE! IL PARADOSSO DEI PARADOSSI
E se il risarcimento interesserà le “condizioni inumane di detenzione”, quale
risarcimento ci sarà per le connesse “condizioni inumane di lavoro”?
Comunicato – Risarcimento per i detenuti_