Egregio Presidente, si impone a questa O.S. rappresentare alla S.V. le risultanze dell’incontro svoltosi lo scorso 16 dicembre presso il Provveditorato di Torino, presieduto dal Dott. Pagano cui la presente è diretta per conoscenza, afferente l’organizzazione dei Nuclei cittadini, provinciali e interprovinciali del distretto di appartenenza. L’incontro si è di fatto reso necessario anche in ragione della riscrittura della geografia provveditoriale che ha fatto emergere uno squilibrio legato ad organizzazioni eterogenee all’interno di quello che attualmente è un unico distretto. Difatti allo stato attuale le regioni Piemonte e Valle D’Aosta risultano seguire linee differenti rispetto alla regione Liguria presso la quale è stato Istituito il Nucleo Cittadino di Genova (ovvero servizio del corpo ai sensi dell’art. 31 del DPR 82/99 che costituisce reparto, in ordine all’art. 6 comma 3 del D.M. 8 febbraio 2012 a firma del Ministro Severino e successivo Decreto del Capo del Dipartimento emanato il 24 marzo 2015).
Nella giustapposizione fra la parte pubblica e i rappresentanti di questa Organizzazione è emerso un dato significativo che qui si riporta legato all’esistenza di un accordo sindacale datato 2008, in virtù del quale il personale appartenente ai Nuclei deve garantire dei rientri programmati nel servizio a turno degli istituti. Conseguenza di ciò è la creazione di un sistema organizzativo secondo il quale le Unità del Nucleo
con preventiva programmazione, disconoscendo quindi le esigenze di servizio connesse alle traduzioni,
vengono impiegate all’interno dell’istituto nei giorni feriali e festivi e nelle giornate in cui il Coordinatore
del Nucleo necessita di personale,per assurdo,viene garantita la copertura dei servizi di traduzioni con Unità
appartenenti al quadro permanente, mentre quelli del Nucleo rimangono all’interno dell’istituto gravando
sull’efficacia e l’entità delle scorte che spesso non sono corrispondenti ai livelli di sicurezza (vedasi tentata
evasione ad Alessandria).
Con l’applicazione dei Decreti e l’istituzione delle nuove Strutture Operative (Nuclei provinciali,
Cittadini ecc.) anche il Direttore dell’UST (Ufficio Sicurezza Traduzioni del PRAP livello regionale)
potrebbe avere delle risorse da utilizzare nel territorio di competenza senza distogliere personale dall’interno
degli istituti, razionalizzando al meglio le risorse umane e di mezzi con un risultato di maggiore efficacia ed
efficienza del servizio.
Se appare lapalissiana la fondatezza del ragionamento del Si.N.A.P.Pe, non è dello stesso avviso il
Provveditore secondo cui il personale delle traduzioni debba continuare ad essere impiegato all’interno degli
istituti perché unità operativa alle dipendenze del Direttore e del Comandante di Reparto (cosa che verrebbe
meno con l’attuazione dei decreti).
Sulla questione della dipendenza funzionale dei Nuclei – anche senza l’ istituzione dei Nuclei
Cittadini, provinciali e interprovinciali – va poi specificato come gli stessi, seppur locali e definiti Unità
Operative dell’istituto, NON dipendono Funzionalmente né dal Comandante del reparto e né dal Direttore
dell’istituto. Soccorre in tal senso il D.M. 8 feb. 2012 che all’articolo art. 7 specifica le Funzioni dei Nuclei
locali e riporta letteralmente “i nuclei locali dipendono funzionalmente dall’UST competente per territorio,
dal quale ricevono disposizioni ed indicazioni finalizzate all’esecuzione delle traduzioni e dei
piantonamenti”.
Ad avviso del Provveditore invece la dipendenza dei Nuclei dalla Direzione pare emergere
dall’articolo 6 comma 2 ai sensi del quale “ferma restando l’attività d’impulso e controllo esercitata dal
Direttore dell’Istituto e dal Comandante del Reparto, con riguardo alla complessiva gestione della struttura
penitenziaria , della sicurezza del personale e dell’efficienza del servizio , la responsabilità del Nucleo
locale è conferita ad un appartenente al ruolo direttivo nei limiti della dotazione organica”. Interpretazione
che stupisce in quanto pare essere chiaro che l’attività di impulso e controllo riguarda la struttura
penitenziaria e non il Nucleo.
A sostegno della nostra tesi soccorrono le norme di settore:
art. 51 del DPR 82/99 “I Servizi di traduzione e piantonamento dei detenuti e internati sono
espletati dal Corpo […] secondo le direttive impartite dal direttore generale dell’Amministrazione
penitenziaria adottate in attuazione delle disposizioni normative”.
Direttive che appunto sono da leggersi nel D.M. 8 feb. 2012 di cui si riporta l’articolo 7 e l’articolo
5
Art. 7 Funzioni dei Nuclei locali
“I nuclei locali dipendono funzionalmente dell’UST competente per territorio, dal quale ricevono
disposizioni ed indicazioni finalizzate all’esecuzione delle traduzioni e dei piantonamenti”
Art. 5 Funzioni dell’Ufficio della Sicurezza e delle traduzioni
“L’UST svolge attività di Coordinamento, impulso e controllo delle traduzioni e dei piantonamenti
nell’ambito della competenza territoriale del Provveditorato, impartendo direttive al fine di assicurarne
l’efficacia. Provvede alla pianificazione e organizzazione delle traduzioni. Concorre all’espletamento
delle traduzioni. Svolge attività di verifica e controllo sui servizi espletati dai propri nuclei Modello Operativo Traduzioni e Piantonamenti Parte Terza
Paragrafo 7 – Responsabilità e Compiti del Comandante di Struttura Operativa e del
Coordinatore del Nucleo Traduzioni
Il Responsabile del Nucleo esercita autonomia tecnica finalizzata all’espletamento dei compiti e delle
responsabilità assegnategli nell’ambito della propria competenza e, comunque, nei limiti previsti dalle
disposizioni per i servizi di traduzione e piantonamento dei detenuti e degli internati
Norme che di fatto trovano poi la propria sintesi nei decreti a Sua firma diramati con ministeriale
GDAP 0109816 del 23 marzo 2015 relativi all’assetto organizzativo dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti
nell’ambito dei Provveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziaria
Ricapitolando, i nuclei, in ordine alle direttive di rango superiore, seppur unità operative dipendono
comunque dall’UST da cui discende che il direttore dell’istituto ed il Comandante non possono gestire il
personale, fatto salvo per la parte amministrativa contabile di competenza del Direttore in materia di
pagamento delle competenze economiche spettanti al personale in servizio di missione.
Ora, considerato che l’approccio registrato presso il Prap di Torino di fatto disattende le disposizioni
in tema di Organizzazione dei Nuclei (recepite in quasi tutto il territorio nazionale) si chiede a codesto
Vertice di voler chiarire l’attualità delle disposizioni di costituzione dei Nuclei Interprovinciali, Provinciali e
Cittadini, discendenti dal precitato DM e nei decreti di cui alla GDAP 0109816 del 23 marzo, al fine di
evitare che pur nel solco delle autonomie discrezionali dei Dirigenti Generali dell’Amministrazione
Penitenziaria, si vengano a creare una serie di contraddizioni organizzative sul territorio nazionale.
Si resta in attesa di urgente riscontro.
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PRAP PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D’AOSTA – Istituzione dei Nuclei Interprovinciali – Provinciali – Cittadini
Egregio Presidente, si impone a questa O.S. rappresentare alla S.V. le risultanze dell’incontro svoltosi lo scorso 16 dicembre presso il Provveditorato di Torino, presieduto dal Dott. Pagano cui la presente è diretta per conoscenza, afferente l’organizzazione dei Nuclei cittadini, provinciali e interprovinciali del distretto di appartenenza. L’incontro si è di fatto reso necessario anche in ragione della riscrittura della geografia provveditoriale che ha fatto emergere uno squilibrio legato ad organizzazioni eterogenee all’interno di quello che attualmente è un unico distretto. Difatti allo stato attuale le regioni Piemonte e Valle D’Aosta risultano seguire linee differenti rispetto alla regione Liguria presso la quale è stato Istituito il Nucleo Cittadino di Genova (ovvero servizio del corpo ai sensi dell’art. 31 del DPR 82/99 che costituisce reparto, in ordine all’art. 6 comma 3 del D.M. 8 febbraio 2012 a firma del Ministro Severino e successivo Decreto del Capo del Dipartimento emanato il 24 marzo 2015).
Nella giustapposizione fra la parte pubblica e i rappresentanti di questa Organizzazione è emerso un dato significativo che qui si riporta legato all’esistenza di un accordo sindacale datato 2008, in virtù del quale il personale appartenente ai Nuclei deve garantire dei rientri programmati nel servizio a turno degli istituti. Conseguenza di ciò è la creazione di un sistema organizzativo secondo il quale le Unità del Nucleo
con preventiva programmazione, disconoscendo quindi le esigenze di servizio connesse alle traduzioni,
vengono impiegate all’interno dell’istituto nei giorni feriali e festivi e nelle giornate in cui il Coordinatore
del Nucleo necessita di personale,per assurdo,viene garantita la copertura dei servizi di traduzioni con Unità
appartenenti al quadro permanente, mentre quelli del Nucleo rimangono all’interno dell’istituto gravando
sull’efficacia e l’entità delle scorte che spesso non sono corrispondenti ai livelli di sicurezza (vedasi tentata
evasione ad Alessandria).
Con l’applicazione dei Decreti e l’istituzione delle nuove Strutture Operative (Nuclei provinciali,
Cittadini ecc.) anche il Direttore dell’UST (Ufficio Sicurezza Traduzioni del PRAP livello regionale)
potrebbe avere delle risorse da utilizzare nel territorio di competenza senza distogliere personale dall’interno
degli istituti, razionalizzando al meglio le risorse umane e di mezzi con un risultato di maggiore efficacia ed
efficienza del servizio.
Se appare lapalissiana la fondatezza del ragionamento del Si.N.A.P.Pe, non è dello stesso avviso il
Provveditore secondo cui il personale delle traduzioni debba continuare ad essere impiegato all’interno degli
istituti perché unità operativa alle dipendenze del Direttore e del Comandante di Reparto (cosa che verrebbe
meno con l’attuazione dei decreti).
Sulla questione della dipendenza funzionale dei Nuclei – anche senza l’ istituzione dei Nuclei
Cittadini, provinciali e interprovinciali – va poi specificato come gli stessi, seppur locali e definiti Unità
Operative dell’istituto, NON dipendono Funzionalmente né dal Comandante del reparto e né dal Direttore
dell’istituto. Soccorre in tal senso il D.M. 8 feb. 2012 che all’articolo art. 7 specifica le Funzioni dei Nuclei
locali e riporta letteralmente “i nuclei locali dipendono funzionalmente dall’UST competente per territorio,
dal quale ricevono disposizioni ed indicazioni finalizzate all’esecuzione delle traduzioni e dei
piantonamenti”.
Ad avviso del Provveditore invece la dipendenza dei Nuclei dalla Direzione pare emergere
dall’articolo 6 comma 2 ai sensi del quale “ferma restando l’attività d’impulso e controllo esercitata dal
Direttore dell’Istituto e dal Comandante del Reparto, con riguardo alla complessiva gestione della struttura
penitenziaria , della sicurezza del personale e dell’efficienza del servizio , la responsabilità del Nucleo
locale è conferita ad un appartenente al ruolo direttivo nei limiti della dotazione organica”. Interpretazione
che stupisce in quanto pare essere chiaro che l’attività di impulso e controllo riguarda la struttura
penitenziaria e non il Nucleo.
A sostegno della nostra tesi soccorrono le norme di settore:
art. 51 del DPR 82/99 “I Servizi di traduzione e piantonamento dei detenuti e internati sono
espletati dal Corpo […] secondo le direttive impartite dal direttore generale dell’Amministrazione
penitenziaria adottate in attuazione delle disposizioni normative”.
Direttive che appunto sono da leggersi nel D.M. 8 feb. 2012 di cui si riporta l’articolo 7 e l’articolo
5
Art. 7 Funzioni dei Nuclei locali
“I nuclei locali dipendono funzionalmente dell’UST competente per territorio, dal quale ricevono
disposizioni ed indicazioni finalizzate all’esecuzione delle traduzioni e dei piantonamenti”
Art. 5 Funzioni dell’Ufficio della Sicurezza e delle traduzioni
“L’UST svolge attività di Coordinamento, impulso e controllo delle traduzioni e dei piantonamenti
nell’ambito della competenza territoriale del Provveditorato, impartendo direttive al fine di assicurarne
l’efficacia. Provvede alla pianificazione e organizzazione delle traduzioni. Concorre all’espletamento
delle traduzioni. Svolge attività di verifica e controllo sui servizi espletati dai propri nuclei Modello Operativo Traduzioni e Piantonamenti Parte Terza
Paragrafo 7 – Responsabilità e Compiti del Comandante di Struttura Operativa e del
Coordinatore del Nucleo Traduzioni
Il Responsabile del Nucleo esercita autonomia tecnica finalizzata all’espletamento dei compiti e delle
responsabilità assegnategli nell’ambito della propria competenza e, comunque, nei limiti previsti dalle
disposizioni per i servizi di traduzione e piantonamento dei detenuti e degli internati
Norme che di fatto trovano poi la propria sintesi nei decreti a Sua firma diramati con ministeriale
GDAP 0109816 del 23 marzo 2015 relativi all’assetto organizzativo dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti
nell’ambito dei Provveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziaria
Ricapitolando, i nuclei, in ordine alle direttive di rango superiore, seppur unità operative dipendono
comunque dall’UST da cui discende che il direttore dell’istituto ed il Comandante non possono gestire il
personale, fatto salvo per la parte amministrativa contabile di competenza del Direttore in materia di
pagamento delle competenze economiche spettanti al personale in servizio di missione.
Ora, considerato che l’approccio registrato presso il Prap di Torino di fatto disattende le disposizioni
in tema di Organizzazione dei Nuclei (recepite in quasi tutto il territorio nazionale) si chiede a codesto
Vertice di voler chiarire l’attualità delle disposizioni di costituzione dei Nuclei Interprovinciali, Provinciali e
Cittadini, discendenti dal precitato DM e nei decreti di cui alla GDAP 0109816 del 23 marzo, al fine di
evitare che pur nel solco delle autonomie discrezionali dei Dirigenti Generali dell’Amministrazione
Penitenziaria, si vengano a creare una serie di contraddizioni organizzative sul territorio nazionale.
Si resta in attesa di urgente riscontro.
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