E’ accaduto nella giornata odierna presso il settore colloqui della Casa
Circondariale di Bologna, dove il congiunto di un detenuto pare abbia
minacciato il poliziotto addetto al rilascio con un’arma, poi rivelatasi ad aria
compressa.
Il gravissimo episodio pone seri interrogativi sulla sicurezza della
struttura e su come l’arma abbia potuto raggiungere la postazione del rilascio
colloqui.
Lascia perplessi, preoccupati ed indignati, il gesto in sé, potenzialmente
capace di portare a ben altre conseguenze.
Cosa sarebbe potuto succedere se invece di un’arma ad aria compressa si
fosse trattato di un’arma da fuoco? E se quel pezzo di metallo fosse stato usato
come corpo contundente?
Queste e molte altre le preoccupazioni espresse dal Si.N.A.P.Pe che legge
in un gesto così eclatante un affronto alle istituzioni e più nel particolare
all’istituzione carcere.
L’Amministrazione non sottovaluti l’episodio e ponga in essere tutti gli
accorgimenti strutturali necessari per consentire agli operatori bolognesi di
lavorare in sicurezza: questo è il monito che il Si.N.A.P.Pe lancia alle autorità
centrali e periferiche. Gesti di tal foggia non posso e non devono accadere.
Questa segreteria esprime tutta la propria vicinanza ai colleghi coinvolti.
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COMUNICATO – CASA CIRCONDARIALE DI BOLOGNA – Momenti di terrore al rilascio colloqui
E’ accaduto nella giornata odierna presso il settore colloqui della Casa
Circondariale di Bologna, dove il congiunto di un detenuto pare abbia
minacciato il poliziotto addetto al rilascio con un’arma, poi rivelatasi ad aria
compressa.
Il gravissimo episodio pone seri interrogativi sulla sicurezza della
struttura e su come l’arma abbia potuto raggiungere la postazione del rilascio
colloqui.
Lascia perplessi, preoccupati ed indignati, il gesto in sé, potenzialmente
capace di portare a ben altre conseguenze.
Cosa sarebbe potuto succedere se invece di un’arma ad aria compressa si
fosse trattato di un’arma da fuoco? E se quel pezzo di metallo fosse stato usato
come corpo contundente?
Queste e molte altre le preoccupazioni espresse dal Si.N.A.P.Pe che legge
in un gesto così eclatante un affronto alle istituzioni e più nel particolare
all’istituzione carcere.
L’Amministrazione non sottovaluti l’episodio e ponga in essere tutti gli
accorgimenti strutturali necessari per consentire agli operatori bolognesi di
lavorare in sicurezza: questo è il monito che il Si.N.A.P.Pe lancia alle autorità
centrali e periferiche. Gesti di tal foggia non posso e non devono accadere.
Questa segreteria esprime tutta la propria vicinanza ai colleghi coinvolti.
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