Tutti ricorderanno il proliferare di quesiti e indicazioni discordanti in merito alla “difficile” questione della nuova disciplina delle visite fiscali. Nel limbo delle incertezze – di certo non agevolato dal silenzio dietro cui si è trincerata l’Amministrazione Penitenziaria – si era tutti in attesa che giungesse l’INPS a fare chiarezza.
La tanto attesa “circolare INPS” arriva, ma al di la di ciò che già era noto, nulla aggiunge e soprattutto non scioglie le questioni più complesse.
Cosa dice l’INPS in merito?
La disciplina del “polo unico” non riguarda le forze di polizia, che sono per altro esonerate dall’obbligo di trasmissione telematica della certificazione.
Cosa discende da questa esclusione?
Le conseguenze sono più che altro contabili e attengono al diverso capitolo di spesa attraverso cui vengono pagate dallo Stato gli accertamenti fiscali (si legge testualmente nella circolare: «il relativo costo non potrà essere considerato a carico dei fondi specificatamente assegnati all’inps per la gestione del polo unico»).
Altra diretta conseguenza, connessa alla mancata trasmissione telematica della certificazione è l’impossibilità per INPS, “per il momento”, di disporre visite mediche di controllo d’ufficio (la visita dovrà dunque essere chiesta dalla singola direzione).
Quale incidenza ha la circolare in esame in merito alla modifica delle cause di esclusione dall’obbligo di reperibità?
Allo stato attuale la circolare INPS nulla sposta in merito ai contenuti del famigerato decreto ministeriale che ha da ultimo modificato la disciplina. Questo vuol dire che – allo stato dell’arte – le cause di esclusione continuano ad essere quelle più ristrette del decreto Madia.
Fra i rivoli della circolare INPS però si legge anche: «Al momento, con specifico riferimento alle citate categorie di dipendenti (forze armate, corpi armati dello Stato e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuco), sono in corso approfondimenti e verifiche con il Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione e i Ministeri vigilanti». Non ci resta dunque che attendere i risultati di detti approfondimenti nella speranza che si faccia finalmente chiarezza sulle norme di settore.
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COMUNICATO – VISITE FISCALI: “IL LIMBO DELLE INCERTEZZE”
Tutti ricorderanno il proliferare di quesiti e indicazioni discordanti in merito alla “difficile” questione della nuova disciplina delle visite fiscali. Nel limbo delle incertezze – di certo non agevolato dal silenzio dietro cui si è trincerata l’Amministrazione Penitenziaria – si era tutti in attesa che giungesse l’INPS a fare chiarezza.
La tanto attesa “circolare INPS” arriva, ma al di la di ciò che già era noto, nulla aggiunge e soprattutto non scioglie le questioni più complesse.
Cosa dice l’INPS in merito?
La disciplina del “polo unico” non riguarda le forze di polizia, che sono per altro esonerate dall’obbligo di trasmissione telematica della certificazione.
Cosa discende da questa esclusione?
Le conseguenze sono più che altro contabili e attengono al diverso capitolo di spesa attraverso cui vengono pagate dallo Stato gli accertamenti fiscali (si legge testualmente nella circolare: «il relativo costo non potrà essere considerato a carico dei fondi specificatamente assegnati all’inps per la gestione del polo unico»).
Altra diretta conseguenza, connessa alla mancata trasmissione telematica della certificazione è l’impossibilità per INPS, “per il momento”, di disporre visite mediche di controllo d’ufficio (la visita dovrà dunque essere chiesta dalla singola direzione).
Quale incidenza ha la circolare in esame in merito alla modifica delle cause di esclusione dall’obbligo di reperibità?
Allo stato attuale la circolare INPS nulla sposta in merito ai contenuti del famigerato decreto ministeriale che ha da ultimo modificato la disciplina. Questo vuol dire che – allo stato dell’arte – le cause di esclusione continuano ad essere quelle più ristrette del decreto Madia.
Fra i rivoli della circolare INPS però si legge anche: «Al momento, con specifico riferimento alle citate categorie di dipendenti (forze armate, corpi armati dello Stato e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuco), sono in corso approfondimenti e verifiche con il Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione e i Ministeri vigilanti». Non ci resta dunque che attendere i risultati di detti approfondimenti nella speranza che si faccia finalmente chiarezza sulle norme di settore.
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