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FESI DAP 2016 – La saga dell’assurdo

Gennaio 25, 2017 Sinappe 0 Comments

Udite udite … Ricorderete gli esiti dell‟incontro dello scorso 12 ottobre quando al tavolo delle trattative si portò un impianto fotocopia rispetto a quello “improponibile” dell‟anno precedente, che il Si.N.A.P.Pe ritenne motivatamente e responsabilmente di non firmare. Definimmo – con preoccupante attualità – quell‟impianto “iniquo” ed “escludente”! Dopo l‟animata discussione d‟ottobre, in cui l‟Amministrazione – sotto le spinte di questo sindacato – ammise la paradossalità dell‟impianto e si ritirò con l‟impegno di presentare un nuovo e rinnovato progetto di distribuzione, pensavamo di esserci finalmente “liberati” da quella triste eredità del passato che è appunto l‟impianto FESI. Passano i giorni, passano i mesi e di quel “rinnovato” progetto nemmeno l‟ombra! Si giunge così, carichi di fiducia a buoni presagi all‟incontro odierno; il solito incontro a scatola chiusa, senza uno straccio di informativa preventiva, in trepida attesa di quello che “il mago” tirerà fuori dal suo cilindro. Ebbene, Signori e Signori, nessuna magia, nessuno stupore ma unicamente il medesimo progetto d‟ottobre (che è poi quello del 2015 ma con meno fondi, quindi con importi inferiori rispetto a quelli percepiti dai medesimi beneficiari nell‟anno precedente) maggiormente pasticciato con nuove e non meglio identificabili o comprovabili parcellizzazioni. E per giungere a questo – pensate un po‟ – ci son voluti più di tre mesi (dal 12 ottobre ‟16 – al 24 gennaio „ 17)! E per cercare di ammorbidire le posizioni meno concilianti (quale quella del Si.N.A.P.Pe) finalmente si abbandona la strada dell‟oscurantismo (che caratterizza gli incontri al DAP dove non è dato parlare di “numeri”) e cominciano a circolare i primi dati “reali” come ad esempio (dato fortemente richiesto da questa O.S.) quante unità di personale raggiunge teoricamente e astrattamente una data fattispecie; ciò al fine di comprendere, al di la dei criteri astratti, come vengono ripartiti i fondi disponibili che, lungi dall‟essere un benefit a pioggia, dovranno incentivare “rischio” “disagio” e “responsabilità”. Ma ancora una volta, nella grande saga dell‟assurdo, dal pasticcio pasticciato non s‟è
tirato fuori nulla! E ciò era anche prevedibile!
Dunque, nessuna traccia di quell‟impianto progressista che si auspicava; nessuna forza
nell‟impianto “paradossale” (appellativo pronunciato dallo stesso Presidente del Tavolo)
prospettato che avrebbe dovuto – in linea con l‟anno precedente – convogliare almeno
l‟accordo della maggioranza; nessuna certezza dei “numeri” in una trattazione che pone
dubbi anche sulla perfezione della scienza matematica!
Quattro ore di discussione, di tele imbastite e poi disfatte con una pazienza che farebbe
impallidire addirittura Penelope, per arrivare ad un nuovo “ARRIVEDERCI” … con la
riserva da parte dell‟Amministrazione di presentare un “nuovo” progetto che faccia sintesi
fra le posizioni emerse dalle discussioni.
Ci sia consentita l‟irriverenza, ma noi “Attendiamo la prossima puntata”

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