Si è discussa nella giornata odierna, fra la parte pubblica e la parte sindacale, la materia della mobilità nazionale connessa all’assegnazione dei futuri agenti del 170° corso di formazione. Una trattativa lunga e complessa non tanto nel merito degli equilibri matematici connessi ai vincoli discendenti da fonti superiori che consentono manovre con “coperte sempre troppo corte” , quanto piuttosto in relazione agli approcci, non sempre di lapalissiana comprensione, assunti dall’Amministrazione.
A parere del Si.N.A.P.Pe infatti, come andiamo da tempo immemore sostenendo, la risoluzione di alcuni nodi è prodromica per la discussione compiuta del piano di mobilità.
Accanto alla consuetudinaria contestabile tempistica con la quale ogni volta si affronta la discussione della mobilità, che non consente confronti tecnici ragionati, si aggiunge nell’elenco delle obiezioni preliminari sollevate dal Si.N.A.P.P.e la trattazione di due importanti settori della materia, rispetto ai quali non è dato sapere l’orientamento dell’Amministrazione, pur trattandosi di rami della medesima macro area della mobilità:
Trasferimenti in ottemperanza alla legge 104/92 e successive modificazioni: si ha contezza di un elevato numero di pratiche ad istruttoria ultimata, rispetto alle quali si attende unicamente il trasferimento e non è dato comprendere per quale motivo non vengono assunti i relativi provvedimenti, che paiono (per quale strano percorso logico) connettersi (nella progettualità dell’Amministrazione) con la mobilità ordinaria, dalla quale, a modesto parere di questa O.S., debbono completamente staccarsi, meritando percorsi assolutamente propri e distinti. Ma anche qualora l’Amministrazione ritenga sussistente una interdipendenza fra le due branche, che lo partecipi alla parte sindacale, affinché si giunga ad una piena e trasparente comprensione dei meccanismi di funzionamento! SU SOLLECITAZIONE DI QUESTA O.S. SI è GIUNTI DUNQUE AD OTTENERE RASSICURAZIONE CIRCA L’ASSUNZIONE IMMEDIATA DI 60 PROVVEDIMENTI DI TRASFERIMENTO EX LEGE 104 relativa a tutti i ruoli del Corpo
Accoglimento delle revoche tardive interpello anno 2014:vox populi racconta che, a fronte di un importante numero di revoche tardive avanzate dal personale su input della stessa Amministrazione che ha emanato apposite disposizioni, l’accoglimento abbia interessato solo una percentuale, senza partecipare alle Organizzazioni Sindacale né la portata del fenomeno revocatorio (che giocoforza incide sulla materia oggi in discussione) né del metodo e dei parametri utilizzati per la valutazione delle istanze. ANCHE NEL MERITO DI TALE PARAGRAFO, SU SOLLECITAZIONE DI QUESTA O.S. SI E’ APPRESO CHE 64 SONO STATE LE ISTANZE DI REVOCA ACCOLTE, A TUTTO VANTAGGIO DEGLI ISTITUTI DEL NORD ITALIA TRATTANDOSI DI PERSONALE CHE ALTRIMENTI SAREBBE STATO MOBILITATO VERSO SUD
Ben si comprenderà come, ancor prima di parlare di nuova mobilità sia necessario tracciare una linea di demarcazione certa che segni il confine dal quale partire: solo allora la discussione algebrica fatta di somme e sottrazioni potrà avere un senso.
Scendendo nell’analisi tecnica dell’informazione preventiva, pur consapevoli dei vincoli discendenti dalle vigenti o varande piante organiche regionali e della necessità delle forzature applicate per Reggio Calabria Arghillà, Rossano e Genova Marassi, l’aver attinto risorse da regioni oltremodo sofferenti ( si pensi al Lazio, che ha conosciuto ad esempio l’attivazione del padiglione presso la Casa Circondariale di Frosinone con un incremento “teorico” di 15 unità) rischia di creare uno squilibrio importante a danno delle regioni del centro sud.
CON RIFERIMENTO A TALE OSSERVAZIONE L’AMMINISTRAZIONE HA ASSUNTO L’IMPEGNO A VALUTARE L’INCREMENTO DI ULTERIORI 4 UNITA’ MASCHILI IN PIANTA STABILE PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI FROSINONE (FERMA LA CONFERMA DEL DISTACCO PER 15 UNITA’ PER LA NECESSARIA TENUTA DEL SISTEMA PENITENZIARIO FROSINATE) E DI UNA UNITA’ FEMMINILE PER L’ISTITUTO DI CIVITAVECCHIA DOVE SI E’ RECENTEMENTE ATTIVATO UN REPARTO SANITARIO
Del pari appaiono insufficienti le risorse distribuite sugli istituti della bassa puglia, per altro recentemente teatro di infausti eventi.
Discorso a parte merita poi la Casa Circondariale di Arghillà che di certo necessita, e qui si chiede l’impegno dell’Amministrazione (per altro già assunto all’atto del varo del precedente piano di mobilità) di provvedere alla mobilità “verso” delle figure dei sottufficiali, con particolare riferimento al ruolo dei sovrintendenti, oggi prestati dalla vicina CC di Panzera. CON GENERICO RIFERIMENTO AL RUOLO DEI SOVRENTENDENTI L’AMMINISTRAZIONE HA ASSICURATO DUNQUE DI DARE CORSO DA UNA MOBILITA’ NAZIONALE CHE INTERESSERA’ CIRCA 20 UNITA’ APPARTENENTI AL RUOLO. IN ASSENZA DI UNA PROIEZIONE CHE PERMETTA DI COMPRENDERE SE CON DETTA MOBILITA’ VI SARA’ IL NECESSARIO EQUILIBRIO RICHIESTO PER IL NOVELLO ISTITUTO CALABRESE, QUESTA O.S. HA CHIESTO COME REMOTA EVENTUALITA’ L’INDIZIONE DI UN INTERPELLO STAORDINARIO.
Tracciata una mappa degli incrementi, tenendo come dato di partenza il delta dato dalla differenza fra forza amministrata e forza prevista, si è dunque generata la mobilità a domanda, che interesserà CIRCA 600 fra uomini e donne.
La mobilità sarà varata a breve e ai provvedimenti sarà dato corso presumibilmente fra il 15 e il 31 gennaio 2016
Dato corso alla mobilità, il nuovo contingente di donne ( 97) e uomini (253), sarà assegnato nelle sedi lasciate libere dal personale mobilitato. L’elenco delle sedi disponibili sarà presumibilmente reso noto in data primo dicembre
La mobilità interesserà anche il Dipartimento di Giustizia Minorile che vedrà incrementato il proprio organico di 16 unità maschili e 9 femminili destinati rispettivamente agli IPM di Treviso (3 uomini), Torino (4 uomini + 2 donne), Milano ( 5 uomini), Bologna ( 4 uomini) e Pontremoli (7 donne).
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Mobilità nazionale e assegnazione del 170° corso di formazione
Si è discussa nella giornata odierna, fra la parte pubblica e la parte sindacale, la materia della mobilità nazionale connessa all’assegnazione dei futuri agenti del 170° corso di formazione. Una trattativa lunga e complessa non tanto nel merito degli equilibri matematici connessi ai vincoli discendenti da fonti superiori che consentono manovre con “coperte sempre troppo corte” , quanto piuttosto in relazione agli approcci, non sempre di lapalissiana comprensione, assunti dall’Amministrazione.
A parere del Si.N.A.P.Pe infatti, come andiamo da tempo immemore sostenendo, la risoluzione di alcuni nodi è prodromica per la discussione compiuta del piano di mobilità.
Accanto alla consuetudinaria contestabile tempistica con la quale ogni volta si affronta la discussione della mobilità, che non consente confronti tecnici ragionati, si aggiunge nell’elenco delle obiezioni preliminari sollevate dal Si.N.A.P.P.e la trattazione di due importanti settori della materia, rispetto ai quali non è dato sapere l’orientamento dell’Amministrazione, pur trattandosi di rami della medesima macro area della mobilità:
Ben si comprenderà come, ancor prima di parlare di nuova mobilità sia necessario tracciare una linea di demarcazione certa che segni il confine dal quale partire: solo allora la discussione algebrica fatta di somme e sottrazioni potrà avere un senso.
Scendendo nell’analisi tecnica dell’informazione preventiva, pur consapevoli dei vincoli discendenti dalle vigenti o varande piante organiche regionali e della necessità delle forzature applicate per Reggio Calabria Arghillà, Rossano e Genova Marassi, l’aver attinto risorse da regioni oltremodo sofferenti ( si pensi al Lazio, che ha conosciuto ad esempio l’attivazione del padiglione presso la Casa Circondariale di Frosinone con un incremento “teorico” di 15 unità) rischia di creare uno squilibrio importante a danno delle regioni del centro sud.
CON RIFERIMENTO A TALE OSSERVAZIONE L’AMMINISTRAZIONE HA ASSUNTO L’IMPEGNO A VALUTARE L’INCREMENTO DI ULTERIORI 4 UNITA’ MASCHILI IN PIANTA STABILE PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI FROSINONE (FERMA LA CONFERMA DEL DISTACCO PER 15 UNITA’ PER LA NECESSARIA TENUTA DEL SISTEMA PENITENZIARIO FROSINATE) E DI UNA UNITA’ FEMMINILE PER L’ISTITUTO DI CIVITAVECCHIA DOVE SI E’ RECENTEMENTE ATTIVATO UN REPARTO SANITARIO
Del pari appaiono insufficienti le risorse distribuite sugli istituti della bassa puglia, per altro recentemente teatro di infausti eventi.
Discorso a parte merita poi la Casa Circondariale di Arghillà che di certo necessita, e qui si chiede l’impegno dell’Amministrazione (per altro già assunto all’atto del varo del precedente piano di mobilità) di provvedere alla mobilità “verso” delle figure dei sottufficiali, con particolare riferimento al ruolo dei sovrintendenti, oggi prestati dalla vicina CC di Panzera. CON GENERICO RIFERIMENTO AL RUOLO DEI SOVRENTENDENTI L’AMMINISTRAZIONE HA ASSICURATO DUNQUE DI DARE CORSO DA UNA MOBILITA’ NAZIONALE CHE INTERESSERA’ CIRCA 20 UNITA’ APPARTENENTI AL RUOLO. IN ASSENZA DI UNA PROIEZIONE CHE PERMETTA DI COMPRENDERE SE CON DETTA MOBILITA’ VI SARA’ IL NECESSARIO EQUILIBRIO RICHIESTO PER IL NOVELLO ISTITUTO CALABRESE, QUESTA O.S. HA CHIESTO COME REMOTA EVENTUALITA’ L’INDIZIONE DI UN INTERPELLO STAORDINARIO.
Tracciata una mappa degli incrementi, tenendo come dato di partenza il delta dato dalla differenza fra forza amministrata e forza prevista, si è dunque generata la mobilità a domanda, che interesserà CIRCA 600 fra uomini e donne.
La mobilità sarà varata a breve e ai provvedimenti sarà dato corso presumibilmente fra il 15 e il 31 gennaio 2016
Dato corso alla mobilità, il nuovo contingente di donne ( 97) e uomini (253), sarà assegnato nelle sedi lasciate libere dal personale mobilitato. L’elenco delle sedi disponibili sarà presumibilmente reso noto in data primo dicembre
La mobilità interesserà anche il Dipartimento di Giustizia Minorile che vedrà incrementato il proprio organico di 16 unità maschili e 9 femminili destinati rispettivamente agli IPM di Treviso (3 uomini), Torino (4 uomini + 2 donne), Milano ( 5 uomini), Bologna ( 4 uomini) e Pontremoli (7 donne).
La Segreteria Generale Si.N.A.P.Pe
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