Egregi, è sconcertante la notizia appresa in mattinata dalla scrivente Segreteria Generale, relativa alla registrazione e diffusione in rete di un video elaborato completamente all’interno del penitenziario reatino da alcuni detenuti ivi ristretti.
Il video, un rap che rimarca “l’inutilità delle strutture carcerarie dove la rieducazione non esiste o meglio esiste solo sulla carta”, è stato pubblicato l’8 dicembre scorso su You Tube (https://www.youtube.com/watch?v=iNfe0U6Y1vo), il più conosciuto sito di condivisione telematica di filmati amatoriali e non.

Resta da comprendere come tutto ciò sia potuto accadere, quali siano le falle del sistema che
hanno consentito la registrazione e la divulgazione di un video auto dichiarato (dagli stessi autori)
pirata, avendo gli stessi soltanto l’autorizzazione ad usufruire della sala musica sita all’interno del
penitenziario e non per la registrazione di filmati.
Certo è che la facilità dimostrata a violare le regole ed oltrepassare i vari livelli di
sorveglianza fa nascere più di un interrogativo! E se invece di una canzone (comunque offensiva e
denigratoria) fosse stato altro?
In questo momento storico che vede i carceri italiani sotto l’occhio del ciclone, additati per
la scarsa sicurezza garantita (vedasi l’ultima eclatante evasione di 3 pericolosi delinquenti da un
penitenziario romano ed il ritrovamento di numerosi oggetti non consentiti), non ci si può
permettere alcuna distrazione.
L’Amministrazione Penitenziaria ha il dovere di garantire uomini e mezzi necessari a
contenere violazioni e ingerenze illegittime, che compromettono tutto il sistema di sicurezza.
Il SiNAPPe, a tutela dei poliziotti penitenziari che con sacrifici sempre maggiori e
responsabilità non di ruolo espletano giornalmente il loro servizio, esige chiare delucidazioni
sull’accaduto e reclama garanzie per il futuro.
In attesa di sollecito riscontro, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti

cc Rieti – video pirata – richieste delucidazioni

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