Egregio Direttore,
dopo numerose segnalazioni da parte del personale di Polizia penitenziaria, la scrivente O.S. ritiene opportuno denunciare l’illegale reiterato utilizzo, da parte della popolazione detenuta, di alcuni generi alimentari , nel caso specifico trattasi di frutta, messi a macerare e da destinare alla produzione di grappa.
Il tipo di condotta descritta viene impiegata da tempo, con regolarita’ e pianificazione, in particolar modo dagli utenti delle sezioni: 1°A e 1°C.
Alcune considerazioni sono illuminanti per capire quanto questi atti di particolare gravità finiscono per compromettere la sicurezza e l’ordine dell’Istituto, e conseguenzialmente l’incolumità dei poliziotti.
E’ lecito ipotizzare il susseguente traffico illecito di distillato e/o derivati della frutta di tipo alcolico all’interno delle sezioni in questione, senza la possibilità di escludere traffici esterni al piano detentivo in argomento.
Inoltre, ad avviso di questa O.S., è innegabile il diritto di sospettare che questa struttura organizzativa possa avere raggiunto un livello tale di organizzazione da indurre a pensare che si sia creata una attività di mutuo scambio di beni illeciti tra detenuti.
In ogni caso, il flusso di alcoloci all’interno dell’Istituto porta a supporre, non solo problemi di tipo pratico, causati dallo stato di ubriachezza potenziale di alcuni detenuti ad alto rischio di pericolosità, ma anche una trama delinquenziale sorretta dallo scambio di favori tra detenuti, innescato dalla possibilita’ di alcuni utenti di disporre di un bene richiesto e non consentito dai normali canali legali!
Per contestualizzare la realta’ di questo settore del carcere: il primo piano della sezione giudiziaria è già satura di focolari di instabilità dal punto di vista dell’ordine, e tenuto conto del continuo peggioramento delle condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria, è urgente affrontare il problema alla radice, al fine di garantire la massima sicurezza e tutela degli operatori.
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CASA CIRCONDARIALE DI BOLOGNA – Produzione distillato di frutta fermentata (grappa)
Egregio Direttore,
dopo numerose segnalazioni da parte del personale di Polizia penitenziaria, la scrivente O.S. ritiene opportuno denunciare l’illegale reiterato utilizzo, da parte della popolazione detenuta, di alcuni generi alimentari , nel caso specifico trattasi di frutta, messi a macerare e da destinare alla produzione di grappa.
Il tipo di condotta descritta viene impiegata da tempo, con regolarita’ e pianificazione, in particolar modo dagli utenti delle sezioni: 1°A e 1°C.
Alcune considerazioni sono illuminanti per capire quanto questi atti di particolare gravità finiscono per compromettere la sicurezza e l’ordine dell’Istituto, e conseguenzialmente l’incolumità dei poliziotti.
E’ lecito ipotizzare il susseguente traffico illecito di distillato e/o derivati della frutta di tipo alcolico all’interno delle sezioni in questione, senza la possibilità di escludere traffici esterni al piano detentivo in argomento.
Inoltre, ad avviso di questa O.S., è innegabile il diritto di sospettare che questa struttura organizzativa possa avere raggiunto un livello tale di organizzazione da indurre a pensare che si sia creata una attività di mutuo scambio di beni illeciti tra detenuti.
In ogni caso, il flusso di alcoloci all’interno dell’Istituto porta a supporre, non solo problemi di tipo pratico, causati dallo stato di ubriachezza potenziale di alcuni detenuti ad alto rischio di pericolosità, ma anche una trama delinquenziale sorretta dallo scambio di favori tra detenuti, innescato dalla possibilita’ di alcuni utenti di disporre di un bene richiesto e non consentito dai normali canali legali!
Per contestualizzare la realta’ di questo settore del carcere: il primo piano della sezione giudiziaria è già satura di focolari di instabilità dal punto di vista dell’ordine, e tenuto conto del continuo peggioramento delle condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria, è urgente affrontare il problema alla radice, al fine di garantire la massima sicurezza e tutela degli operatori.
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