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LETTERA AL CAPO D.A.P. – Trasferimenti a domanda Personale del Corpo di Polizia Penitenziaria alla Casa di Reclusione di Rossano. Nota GDAP 0133524 del 19 aprile 2018.

Aprile 20, 2018 Sinappe 0 Comments

Illustri Autorità,

con la nota citata in epigrafe, è giunta a questa Segreteria la comunicazione di procedure di mobilità che riguardano 5 unità di polizia penitenziaria del ruolo agenti/assistenti dirette alla Casa di Reclusione di Rossano (CS). Il provvedimento in questione desta non pochi dubbi interpretativi sia nel merito della movimentazione, sia nell’ossatura dell’atto, sia nella citazione delle fonti presupposte. Va in primis osservato che il provvedimento di cui si discute viene emanato al di fuori delle procedure ordinarie e presumibilmente a ridosso di esse (che dovrebbero legarsi all’assegnazione del prossimo corso allievi agenti), attingendo dalla graduatoria 2016, pur essendo in fase di perfezionamento la graduatoria dell’anno 2017, in cui per altro le unità movimentante pare non siano presenti (circostanza che fa desumere la non più attualità dell’interesse a raggiungere l’istituto dell’alta Calabria). In linea di coerenza con le linee già tracciate dalla stessa Amministrazione in altri casi in cui si era resa necessaria l’integrazione organica di alcuni istituti al di fuori delle procedure di mobilità ordinaria, ci si sarebbe atteso il ricorso a provvedimenti temporanei (su base volontaria) da perfezionarsi in termini di stabilità con l’emanazione della graduatoria definitiva (vedasi ad esempio le procedure seguite in relazione alla Casa Circondariale di Reggio Calabria Arghillà). Si assiste, dunque, ad una non motivata inversione di tendenza nel modus operandi che, per altro, genera incertezze negli aspiranti alla mobilità. Con riferimento poi all’impalcatura stessa del provvedimento, si assiste all’introduzione di una innovativa “finalizzazione”, vale a dire l’impiego alle dipendenze funzionali del GOM, pur tuttavia senza fare riferimento alcuno, negli atti presupposti, al decreto ministeriale che regola il servizio alle dipendenze di quest’ultimo, e i criteri e le modalità di accesso. Nel merito, il D.M. cui chi scrive fa riferimento (27 luglio 2017) all’articolo 8 disciplina i criteri di accesso e le modalità di reclutamento stabilendo princìpi ben definiti: – interpello biennale; – temporaneità dell’incarico; – disponibilità a raggiungere qualsiasi sede GOM; – limite di età e altri requisiti individuali. È evidente come il provvedimento in esame strida con la disciplina del decreto ministeriale, né è dato comprendere come il personale trasferito interagisca con il Reparto o quale sia la loro sorte qualora perdano i requisiti per prestare servizio alle dipendenze del GOM (ad esempio per il sopraggiungere di una causa di servizio ostativa). Ad ingarbugliare oltremodo la questione si inserisce poi la doverosa riflessione sull’attualità di procedure di interpello avviate con provvedimento dello scorso 15 marzo e per cui (da quanto è dato sapere) sono in corso le selezioni. Diventa, dunque, difficile individuare il filo logico che dovrebbe legare i due percorsi. Attesa l’atipicità del provvedimento epigrafato, si chiede di conoscere l’orientamento dell’Amministrazione sul tema, nell’auspico che voglia altresì fornire risposta alle incongruenze sopra segnalate. Una precisazione, però, è d’obbligo: il presente intervento non va letto quale volontà ostativa del Si.N.A.P.Pe all’incremento organico per il penitenziario di Rossano, di cui se ne condividono le sofferenze operative (al pari di quelle che attanagliano molti altri istituti della stessa Regione). I desiderata sono invece quelli che l’incremento avvenga secondo logiche trasparenti, procedure coerenti ed attraverso un sistema aderente alle diverse fonti che regolano la materia.

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