PRAP NAPOLI – Interpelli per l’accesso al Nucleo Operativo Collaboratori e ai Varchi Palazzo di Giustizia. Mancato rispetto degli accordi e delle prerogative sindacali
Egregio Provveditore,
con riferimento alle informative in oggetto con cui vengono portate a conoscenza le OO.SS.
dell’emanazione di due interpelli finalizzati all’assegnazione di alcune unità di Polizia Penitenziaria
al Nucleo Operativo Collaboratori ed ai Varchi del Palazzo di Giustizia, questa O.S. non può
esimersi dal contestarli con fermezza, evidenziando palesi inosservanze degli accordi e
delle prerogative sindacali, scaturite da un mancato confronto preventivo con le
compagini sindacali. Infatti, se da un lato non si può non apprezzare e condividere la volontà della Parte Pubblica
di garantire la trasparenza e le pari opportunità attraverso l’adozione dello strumento
dell’interpello, finora mai utilizzato per l’accesso ai posti di servizio in argomento, dall’altro corre
l’obbligo di sottolineare il mancato rispetto del sistema di informazione, partecipazione ed esame
sostanziatosi in un’ assenza di confronto con le OO.SS. in merito alle procedure da adottare ed alla
definizione dei criteri propedeutici all’emanazione degli atti di cui si discute.
In primo luogo si contesta la mancata definizione delle dotazioni organiche delle
articolazioni territoriali in argomento nonostante le più volte sollecitate richieste di confronto.
Non si comprende infatti come si sia giunti a determinare le unità da destinare ai Varchi del
Palazzo di Giustizia ed al Nucleo Operativo Collaboratori senza una preventiva definizione delle
piante organiche e della distribuzione dei carichi di lavoro che ne abbia stabilito l’entità.
Argomenti, questi ultimi, che non possono ritenersi sussidiari rispetto all’integrazione di ulteriori
aliquote di personale, ma necessariamente prioritari ed indispensabili al fine di fornire alle OO.SS.
i giusti elementi di valutazione in merito al contingente di personale da assegnare ai Nuclei tramite
le procedure di interpello. Contingente che, come sancito dall’art. 8 comma 2 del D.M. 8
febbraio 2012, dovrebbe essere determinato ogni tre anni dal Capo del Dipartimento
acquisito il parere del Provveditore e sentite le organizzazioni sindacali.
Per di più, una preventiva definizione delle piante organiche ed una approfondita analisi
della distribuzione del personale afferente alle articolazioni in argomento in base alle singole
esigenze delle stesse in ordine alla loro organizzazione e strutturazione consentirebbe, infatti, di
razionalizzare le risorse disponibili andando ad integrare il personale con cognizione di causa
avendo a disposizione tutti gli elementi per stabilire la portata dell’integrazione di ulteriori unità.
In secondo luogo, entrando nel merito degli atti emanati, si contesta decisamente la
scelta di adottare unilateralmente gli stessi criteri di accesso previsti per i NOTP ed
incomprensibilmente trasfusi nell’interpello per l’accesso al Nucleo Operativo
Collaboratori. Criteri palesemente inadeguati, non essendo questa articolazione incardinata nei
Nuclei Provinciali, ma direttamente posta alle dirette dipendenze dell’ U.S.T..
Analogo discorso per i criteri stabiliti per l’accesso ai Varchi del Palazzo di Giustizia,
laddove si fa riferimento ad un Accordo stipulato nel 1997, a distanza di circa venti
anni, ormai obsoleti, oltre che generici ed inappropriati alla peculiarità ed alla
delicatezza del posto di servizio di cui si discute. Non si può condividere infatti la scelta di
mutuare sic et simpliciter gli stessi criteri di accesso utilizzati per la mobilità interna nell’ambito
degli Istituti Penitenziari uniformandoli per l’occasione ad una realtà lavorativa significativamente
diversa. Il tutto, peraltro, in palese contrasto con l’art. 9 comma 2 del vigente ANQ, laddove viene
sancito che “l’individuazione dei posti di servizio che richiedono particolari attitudini
e capacità, nonché l’individuazione dei criteri per la copertura degli stessi tramite
l’interpello sono demandati alla contrattazione decentrata”. In buona sostanza
l’amministrazione è tenuta obbligatoriamente a predeterminare, assieme alle rappresentanze dei
lavoratori, i criteri e le procedure finalizzate alle assegnazioni nei diversi posti di servizio soggetti a
interpello.
Pertanto, in considerazione delle osservazioni sopra rappresentate si invita codesto
Provveditore a sospendere nell’immediatezza le procedure di interpello in
argomento ed a convocare preliminarmente le compagini sindacali.
Nelle more si chiede di fornire alla scrivente O.S. dettagliate informazioni inerenti
le attuali dotazioni organiche del Nucleo Operativo Collaboratori e dei Varchi del
Palazzo di Giustizia, nonché la distribuzione dei turni di servizio, e dei relativi
carichi di lavoro.
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PRAP NAPOLI – Interpelli per l’accesso al Nucleo Operativo Collaboratori e ai Varchi Palazzo di Giustizia. Mancato rispetto degli accordi e delle prerogative sindacali
Egregio Provveditore,
con riferimento alle informative in oggetto con cui vengono portate a conoscenza le OO.SS.
dell’emanazione di due interpelli finalizzati all’assegnazione di alcune unità di Polizia Penitenziaria
al Nucleo Operativo Collaboratori ed ai Varchi del Palazzo di Giustizia, questa O.S. non può
esimersi dal contestarli con fermezza, evidenziando palesi inosservanze degli accordi e
delle prerogative sindacali, scaturite da un mancato confronto preventivo con le
compagini sindacali. Infatti, se da un lato non si può non apprezzare e condividere la volontà della Parte Pubblica
di garantire la trasparenza e le pari opportunità attraverso l’adozione dello strumento
dell’interpello, finora mai utilizzato per l’accesso ai posti di servizio in argomento, dall’altro corre
l’obbligo di sottolineare il mancato rispetto del sistema di informazione, partecipazione ed esame
sostanziatosi in un’ assenza di confronto con le OO.SS. in merito alle procedure da adottare ed alla
definizione dei criteri propedeutici all’emanazione degli atti di cui si discute.
In primo luogo si contesta la mancata definizione delle dotazioni organiche delle
articolazioni territoriali in argomento nonostante le più volte sollecitate richieste di confronto.
Non si comprende infatti come si sia giunti a determinare le unità da destinare ai Varchi del
Palazzo di Giustizia ed al Nucleo Operativo Collaboratori senza una preventiva definizione delle
piante organiche e della distribuzione dei carichi di lavoro che ne abbia stabilito l’entità.
Argomenti, questi ultimi, che non possono ritenersi sussidiari rispetto all’integrazione di ulteriori
aliquote di personale, ma necessariamente prioritari ed indispensabili al fine di fornire alle OO.SS.
i giusti elementi di valutazione in merito al contingente di personale da assegnare ai Nuclei tramite
le procedure di interpello. Contingente che, come sancito dall’art. 8 comma 2 del D.M. 8
febbraio 2012, dovrebbe essere determinato ogni tre anni dal Capo del Dipartimento
acquisito il parere del Provveditore e sentite le organizzazioni sindacali.
Per di più, una preventiva definizione delle piante organiche ed una approfondita analisi
della distribuzione del personale afferente alle articolazioni in argomento in base alle singole
esigenze delle stesse in ordine alla loro organizzazione e strutturazione consentirebbe, infatti, di
razionalizzare le risorse disponibili andando ad integrare il personale con cognizione di causa
avendo a disposizione tutti gli elementi per stabilire la portata dell’integrazione di ulteriori unità.
In secondo luogo, entrando nel merito degli atti emanati, si contesta decisamente la
scelta di adottare unilateralmente gli stessi criteri di accesso previsti per i NOTP ed
incomprensibilmente trasfusi nell’interpello per l’accesso al Nucleo Operativo
Collaboratori. Criteri palesemente inadeguati, non essendo questa articolazione incardinata nei
Nuclei Provinciali, ma direttamente posta alle dirette dipendenze dell’ U.S.T..
Analogo discorso per i criteri stabiliti per l’accesso ai Varchi del Palazzo di Giustizia,
laddove si fa riferimento ad un Accordo stipulato nel 1997, a distanza di circa venti
anni, ormai obsoleti, oltre che generici ed inappropriati alla peculiarità ed alla
delicatezza del posto di servizio di cui si discute. Non si può condividere infatti la scelta di
mutuare sic et simpliciter gli stessi criteri di accesso utilizzati per la mobilità interna nell’ambito
degli Istituti Penitenziari uniformandoli per l’occasione ad una realtà lavorativa significativamente
diversa. Il tutto, peraltro, in palese contrasto con l’art. 9 comma 2 del vigente ANQ, laddove viene
sancito che “l’individuazione dei posti di servizio che richiedono particolari attitudini
e capacità, nonché l’individuazione dei criteri per la copertura degli stessi tramite
l’interpello sono demandati alla contrattazione decentrata”. In buona sostanza
l’amministrazione è tenuta obbligatoriamente a predeterminare, assieme alle rappresentanze dei
lavoratori, i criteri e le procedure finalizzate alle assegnazioni nei diversi posti di servizio soggetti a
interpello.
Pertanto, in considerazione delle osservazioni sopra rappresentate si invita codesto
Provveditore a sospendere nell’immediatezza le procedure di interpello in
argomento ed a convocare preliminarmente le compagini sindacali.
Nelle more si chiede di fornire alla scrivente O.S. dettagliate informazioni inerenti
le attuali dotazioni organiche del Nucleo Operativo Collaboratori e dei Varchi del
Palazzo di Giustizia, nonché la distribuzione dei turni di servizio, e dei relativi
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