Come avrà avuto modo di apprendere dalla corrispondenza indirizzataLe per conoscenza anche dal Provveditore della Sardegna, in quel territorio si sta registrando una frattura nel sistema delle relazioni sindacali dichiarata dall’articolazione regionale di questa O.S. con nota del 16 ottobre. Fra le cause alla base dell’iniziativa della rivendicazione, oltre ad alcune problematiche afferenti la dimensione delle relazioni sindacali, legate a mancati riscontri in tema di diritti dei lavoratori (su tutte, il mancato pagamento del lavoro straordinario), v’è la necessità di un’azione maggiormente pregnante del Vertice regionale per migliorare le condizioni di lavoro presso la Casa Circondariale di Cagliari ove, proprio il giorno antecedente all’iniziativa del Si.N.A.P.Pe, si è verificato un grave evento critico in danno al personale di Polizia Penitenziaria ad opera di un detenuto ricoverato in luogo esterno di cura. Quell’episodio ha fatto riemergere con vigore la dormiente pratica dell’apertura del reparto detentivo ospedaliero presso il capoluogo sardo, per altro inaugurato già da alcuni anni. Sul punto, il Provveditore regionale, con nota 27571 del 17 ottobre indirizzata anche a codesto Ufficio, ha tenuto a precisare tutte le attività poste in essere per l’apertura del suddetto reparto detentivo; attività che si sono, tuttavia, rivelate assolutamente infruttuose, incontrando non meglio identificabili resistenze da parte di altri organi competenti. La missiva parla di interlocuzioni con l’assessorato regionale competente, con la ASL, e finanche con il Prefetto della Città, senza alcun apprezzabile fattivo riscontro. A fronte di questo scenario e a fronte di una consapevolezza comune e condivisa dell’opportunità e urgenza che si dia corso ad un progetto già definito (per l’appunto l’apertura del reparto detentivo) già inaugurato, preso atto delle infruttuose operazioni già compiute, sarebbe particolarmente opportuno l’interessamento di codesto Presidente, anche con interlocuzioni di natura politica, affinché si ponga risoluzione alla questione o quanto meno si comprendano i motivi ostativi, ad oggi apparentemente inesistenti. A margine della presente, proprio in ragione del clima non propriamente disteso che si registra in Regione, si auspica un intervento dipartimentale volto anche a ristabilire l’equilibrio fra la parte pubblica e questa O.S., magari avocando a sé anche la trattazione delle problematiche segnalate ed irrisolte afferenti i diritti del personale che opera presso la Casa Circondariale di Cagliari.
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Regione Sardegna – Mancata apertura reparto detentivo ospedaliero – Richiesta intervento
Egregio Presidente;
Come avrà avuto modo di apprendere dalla corrispondenza indirizzataLe per conoscenza anche dal Provveditore della Sardegna, in quel territorio si sta registrando una frattura nel sistema delle relazioni sindacali dichiarata dall’articolazione regionale di questa O.S. con nota del 16 ottobre. Fra le cause alla base dell’iniziativa della rivendicazione, oltre ad alcune problematiche afferenti la dimensione delle relazioni sindacali, legate a mancati riscontri in tema di diritti dei lavoratori (su tutte, il mancato pagamento del lavoro straordinario), v’è la necessità di un’azione maggiormente pregnante del Vertice regionale per migliorare le condizioni di lavoro presso la Casa Circondariale di Cagliari ove, proprio il giorno antecedente all’iniziativa del Si.N.A.P.Pe, si è verificato un grave evento critico in danno al personale di Polizia Penitenziaria ad opera di un detenuto ricoverato in luogo esterno di cura. Quell’episodio ha fatto riemergere con vigore la dormiente pratica dell’apertura del reparto detentivo ospedaliero presso il capoluogo sardo, per altro inaugurato già da alcuni anni. Sul punto, il Provveditore regionale, con nota 27571 del 17 ottobre indirizzata anche a codesto Ufficio, ha tenuto a precisare tutte le attività poste in essere per l’apertura del suddetto reparto detentivo; attività che si sono, tuttavia, rivelate assolutamente infruttuose, incontrando non meglio identificabili resistenze da parte di altri organi competenti. La missiva parla di interlocuzioni con l’assessorato regionale competente, con la ASL, e finanche con il Prefetto della Città, senza alcun apprezzabile fattivo riscontro. A fronte di questo scenario e a fronte di una consapevolezza comune e condivisa dell’opportunità e urgenza che si dia corso ad un progetto già definito (per l’appunto l’apertura del reparto detentivo) già inaugurato, preso atto delle infruttuose operazioni già compiute, sarebbe particolarmente opportuno l’interessamento di codesto Presidente, anche con interlocuzioni di natura politica, affinché si ponga risoluzione alla questione o quanto meno si comprendano i motivi ostativi, ad oggi apparentemente inesistenti. A margine della presente, proprio in ragione del clima non propriamente disteso che si registra in Regione, si auspica un intervento dipartimentale volto anche a ristabilire l’equilibrio fra la parte pubblica e questa O.S., magari avocando a sé anche la trattazione delle problematiche segnalate ed irrisolte afferenti i diritti del personale che opera presso la Casa Circondariale di Cagliari.
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